zakharova maria - sergio mattarella - vladimir putin

“LE PAROLE DI MATTARELLA NON POSSONO RIMANERE E NON RIMARRANNO SENZA CONSEGUENZE” - LA PORTAVOCE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSO, MARIA ZAKHAROVA, HA MINACCIATO IL QUIRINALE E OGGI MOSCA CI MUOVE GUERRA: E’ RICOMINCIATO UN ATTACCO INFORMATICO IN LARGA SCALA DA PARTE DI HACKER RUSSI VERSO L’ITALIA. NEL MIRINO SONO FINITI MINISTERI, CARABINIERI, AZIENDE - LA “COLPA” DI MATTARELLA E’ QUELLA DI AVER PARAGONATO L’AGGRESSIONE RUSSA ALL'UCRAINA AL PROGETTO DEL TERZO REICH IN EUROPA - E’ IL METODO PUTIN: GUERRA (ANCHE IBRIDA) E RITORSIONI A CHI NON SI PIEGA - SONO QUESTI I BANDITI CON CUI QUEL CAZZONE DI TRUMP VUOLE FARE “LA PACE”?

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

NUOVI ATTACCHI HACKER RUSSI AI SITI ITALIANI

Maria Zakharova

(ANSA) - ROMA, 18 FEB - Prosegue anche oggi l'ondata di attacchi degli hacker filorussi Noname057(16) a siti italiani. Questa volta, tra i bersagli - una ventina - ministeri (Esteri, Economia, Infrastrutture e trasporti, Sviluppo economico), Carabinieri, Guardia di finanza, aziende del trasporto pubblico ed altre realtà.

 

Come avvenuto ieri, si tratta di attacchi Ddos (Distributed denial of service), che puntano a rendere irraggiungibili i siti inondandoli di richieste di accesso. Anche questa volta i sensori dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale hanno avvisato per tempo i target dell'offensiva, che ha avuto scarsi effetti. Si tratta di azioni dimostrative e di propaganda più che altro, secondo la valutazione di chi segue la materia.

 

sergio mattarella vladimir putin

NUOVO ATTACCO RUSSO AL COLLE PARTITI SOLIDALI. IL CASO M5S

Estratto dell’articolo di Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

Un nuovo, violento attacco arriva dalla Russia, dalla portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, che torna a prendersela con il capo dello Stato per il suo discorso a Marsiglia del 5 febbraio: le sue parole «non possono rimanere e non rimarranno senza conseguenze».

 

Mentre si è assistito ieri ad attacchi hacker russi ai siti degli aeroporti di Milano e Torino, a porti, a Banca Intesa (senza conseguenze gravi), resta il silenzio del Quirinale ma anche una difesa corale da parte della politica. Che stavolta, però, fa intravedere le crepe di posizioni che non sono coincidenti, né nella maggioranza né nell’opposizione.

 

Maria Zakharova

Tutti i partiti sono insorti a difesa di Sergio Mattarella, simbolo della Nazione e quindi bene prezioso per la collettività. Ma pesano toni più tiepidi e distinguo di due forze politiche che hanno avuto rapporti più stretti con la Russia, l’uno, e sostenuto una linea più critica verso la Nato e il sostegno a Kiev, l’altro. Sono Lega e M5S. […]

 

ECCO IL PASSAGGIO DEL DISCORSO DI MATTARELLA CRITICATO DA MOSCA

(ANSA) - ROMA, 14 FEB - Ecco parte del lungo intervento dedicato ai nuovi equilibri mondiali del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciato all'università di Marsiglia lo scorso 5 febbraio. Dopo un'analisi dedicata alla situazione determinatasi in Europa a partire dalla crisi del 1929 si arriva al passaggio che ha provocato, a quasi dieci giorni di distanza, alla dura critica di Mosca veicolata dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

 

vladimir putin sergio mattarella

Ecco uno stralcio del discorso del capo dello Stato: "La storia, in particolare quella del XX secolo, ci ha insegnato che quest'ordine è un'entità dinamica, subordinata a equilibri che, ovviamente, non sono immuni dall'essere influenzati da tensioni politiche, cambiamenti economici. Spesso, gli squilibri che affiorano hanno radici remote: negli strascichi lasciati dai conflitti del passato. Oppure corrispondono a pulsioni, ad ambizioni di attori che ritengono di poter giocare una partita in nuove e più favorevoli condizioni, con l'attenuarsi delle remore rappresentate dalle possibili reazioni della comunità internazionale e l'emergere di una crescente disillusione verso i meccanismi di cooperazione nella gestione delle crisi.

 

hacker russi

Quegli strumenti nati per poter affrontare spinte inconsulte dirette a riaprire situazioni già regolate in precedenza sul terreno diplomatico. Del resto, la generosa fatica delle istituzioni sorte nei decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, costellata da bruschi arresti e delusioni, purtroppo non è stata in grado di manifestare tutta la sua potenziale efficacia. I veti incrociati in Consiglio di Sicurezza hanno ripetutamente impedito all'ONU di dispiegare la sua azione di pace, e, tuttavia, quanto è riuscito a esprimere è stato un grande successo.

 

volodymyr zelensky sergio mattarella.

I detrattori dell'Organizzazione dimenticano, comunque, tra l'altro, il suo ruolo cruciale nel processo di decolonizzazione, o nella costruzione di un impianto normativo per arginare l'escalation militare e favorire il disarmo. Una riflessione sul futuro dell'ordine internazionale non può prescindere da un esercizio di analisi che, guardando alle incertezze geopolitiche che oggi caratterizzano il nostro mondo, richiami alla memoria la successione di eventi, di azioni o inazioni, che condussero alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale.

 

 La storia non è destinata a ripetersi pedissequamente, ma dagli errori compiuti dagli uomini nella storia non si finisce mai di apprendere. La crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell'economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze. La libertà dei commerci è sempre stata un elemento di intesa e incontro.

 

vladimir putin Maria Zakharova

Molti Stati non colsero la necessità di affrontare quella crisi in maniera coesa, adagiandosi, invece, su visioni ottocentesche, concentrandosi sulla dimensione domestica, al più contando sulle risorse di popoli asserviti d'oltremare. Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l'accentuarsi di un clima di conflitto - anziché di cooperazione - pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione.

 

Maria Zakharova

E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L'odierna aggressione russa all'Ucraina è di questa natura. Oggi assistiamo anche a fenomeni di protezionismo di ritorno. La Presidente della Commissione Europa, a Davos, pochi giorni fa, ricordava che, solo nel 2024, le barriere commerciali globali sono triplicate in valore.

 

Crisi economica, protezionismo, sfiducia tra gli attori mondiali, forzatura delle regole liberamente concordate, diedero un colpo definitivo alla Società delle Nazioni sorta dopo la Prima guerra mondiale, già compromessa dalla mancata adesione degli Stati Uniti che, con il Presidente Wilson, ne erano stati fra gli ispiratori. Si trattò, per gli Usa, del cedimento alla tentazione dell'isolazionismo. Ma il lavoro della Società non fu comunque vano se pensiamo che ad essa dobbiamo, ad esempio, il Trattato contro il commercio di schiavi e la schiavitù, e siamo nel 1926".

volodymyr zelensky sergio mattarella 1

 

HACKER CONTRO I SITI ITALIANI, 'MATTARELLA RUSSOFOBO'

(di Massimo Nesticò) (ANSA) - ROMA, 17 FEB - All'attacco verbale segue quello cibernetico. Come da manuale della 'guerra ibrida'. Gli hacker filorussi di Noname057(16) hanno preso di mira i siti di banche ed aziende di trasporti italiani in risposta al "russofobo" presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che "ha tracciato parallelismi storici tra la Federazione Russa ed il Terzo Reich", comunica la rivendicazione. Limitati gli impatti sui target colpiti, allertati per tempo dall'Agenzia per la cybersicurezza nazionale che sta fornendo supporto per la mitigazione delle conseguenze.

 

maria zakharova

E nelle prossime ore la Polizia postale trasmetterà alla procura di Roma una prima informativa sul caso. La crew vicina al Cremlino è, come sempre, molto attenta al dibattito politico italiano. Già in passato aveva lanciato offensive in coincidenza con polemiche sulla linea Roma-Mosca. Questa volta sono le dichiarazioni di Mattarella da Marsiglia - duramente stigmatizzate dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova - a fare da detonatore.

 

Su un nuovo canale Telegram, i Noname ricordano al capo di Stato come "il regime fascista italiano di Mussolini fosse un fedele alleato della Germania nazista" ed oggi "l'Italia sta pompando volentieri il regime terroristico neonazista di Kiev con armi mortali". Ecco quindi i "missili DDoS" lanciati contro vari siti web: da Intesa San Paolo all'aeroporto di Malpensa, dall'azienda Acque veronesi all'Aps, la compagnia di autobus di Siena, dall'aeroporto di Linate all'Amministrazione del sistema portuale dell'Adriatico Orientale, dall'Autorità dei trasporti al Porto di Trieste e a quello di Taranto.

sergio mattarella a militello in val di catania

 

I Ddos (Distributed denial of service) puntano a saturare i siti-bersaglio di richieste di accesso causandone così rallentamenti e blocchi temporanei. Da tempo, tuttavia, i responsabili informatici degli enti coinvolti hanno messo in campo tecniche di difesa efficaci; come il 'geofencing', con la chiusura alle richieste di accesso provenienti da determinate aree, dalla Russia ad esempio.

 

Gli esperti dell'Agenzia per la cybersicurezza - con i loro sensori pronti ad intercettare le offensive on line - si sono attivati per avvertire le aziende nel mirino. Niente danni, dunque, per azioni che sono essenzialmente di propaganda Per il deputato dem Anthony Barbagallo, "l'attacco hacker alla rete dei trasporti rivendicato da attivisti russofoni è qualcosa di estremamente grave. Il comparto dei trasporti sta vivendo alla giornata tra disagi, ritardi, errori, inconvenienti e non può e deve subire anche l'incubo che ingerenze estere possano farlo bloccare definitivamente. Questo attacco - aggiunge - evidenzia la fragilità del sistema e offre una giustificazione o un'alibi a chi i problemi anche più piccoli li evita e non li affronta. A chi, in fondo, non dispiace la politica estera russa".

hacker russi