alfredo cospito

LA STRATEGIA DI COSPITO: MAGNA E MORI – PRIMA DI INIZIARE LO SCIOPERO DELLA FAME, L’ANARCHICO AVEVA IN MENTE DI INGRASSARE (GIÀ PESAVA 120KG) PER FAR DURARE LA PROTESTA IL PIÙ A LUNGO POSSIBILE E SCATENARE L’INFERNO DI POLEMICHE CHE È RIUSCITO A GENERARE - QUANDO È STATO TRASFERITO AL 41BIS, E HA CAPITO QUANTO FOSSE DURO IL CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA, HA INIZIATO A COMPRARE DEGLI INTEGRATORI PER RESISTERE IL “PIÙ A LUNGO POSSIBILE” – I COLLOQUI TRA COSPITO E I MEDICI: “SO QUAL È IL PESO SOTTO IL QUALE NON POSSO SCENDERE...”

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Estratto da www.open.online

 

ALFREDO COSPITO NEL 2013 (A SINISTRA) E NEL 2022 (A DESTRA)

Non solo dialoghi con i mafiosi. Nel piano di Alfredo Cospito per lo sciopero della fame contro il 41 bis c’era anche l’idea di ingrassare prima del digiuno. Lo racconta proprio la nota informativa del Gom, il nucleo della polizia penitenziaria responsabile del carcere duro. […]

 

[…] Nell’introduzione del documento si ricostruisce l’arrivo dell’anarchico nel carcere di Sassari. All’epoca Cospito già pesa 120 chilogrammi. Secondo la ricostruzione degli agenti della penitenziaria il detenuto all’inizio non aveva idea di cosa fosse il regime speciale del 41 bis. Né quali restrizione prevedesse l’applicazione ai terroristi. Soltanto quando l’anarchico apprende che può avere un solo colloquio al mese con i familiari e che la sua corrispondenza è sottoposta a controllo annuncia lo sciopero della fame.

 

ALFREDO COSPITO

E qui entrano in scena anche gli integratori. Nella relazione ci sono le note di servizio sugli acquisti. Insieme ad altri prodotti che, dice la relazione, indicano l’intenzione di prepararsi allo sciopero della fame. Una circostanza confermata nei successivi dialoghi con i medici. Nei quali lui dice di «non avere bisogno di farmaci». E che vuole proseguire lo sciopero «il più a lungo possibile».

 

Proprio ai medici Cospito dice «so fino a che punto posso arrivare», «so fino a dove posso spingermi» e «so qual è il peso sotto il quale non posso scendere». […] Ha già perso 45 chili. Ma è «assolutamente determinato ad andare avanti». «Pur sapendo che tutto questo lo porterà a conseguenze irreparabili», come riferisce il suo avvocato, Flavio Rossi Albertini. Il legale ha incontrato il suo assistito nel carcere di Opera. Dove è stato trasferito dal 30 gennaio scorso.

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