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Vittorio Sabadin per “la Stampa”
cara delevigne carlo d inghilterra
La regina Elisabetta ha permesso al principe Carlo di gestire la comunicazione di Buckingham Palace, e così accadono cose che non si erano mai viste prima. Per rispondere al libro di Catherine Mayer, collaboratrice del settimanale americano «Time», l’erede al trono ha dettato al suo segretario privato William Nye una lettera da inviare al «Times», il giornale di Rupert Murdoch che sta pubblicando a puntate questa nuova, piccante biografia.
Il principe, scrive Nye, non sarà un «meddling monarch», un sovrano impiccione, come sostiene la Mayer: in mezzo secolo di attesa, ha imparato come dovrà comportarsi una volta diventato re.
Il distacco reale
Fino a poco tempo fa, la famiglia reale non si occupava di quello che scrivevano i giornalisti. Quando qualcuno esagerava, magari glielo si faceva sapere, ma senza fretta: mesi dopo, veniva invitato a pranzo da un addetto stampa, il quale gli spiegava che alla Regina non importava nulla delle informazioni inesatte che aveva scritto sulla Royal Family, ma che sarebbe dovuto importare molto a lui. Non era mai accaduto che uno dei figli di Elisabetta prendesse carta e penna, nascosto dietro al nome di un segretario, per rettificare qualcosa pubblicato da un giornale.
Il libro di Mayer deve dunque avere toccato nervi molto sensibili. Carlo ha prima ottenuto che Buckingham Palace ribadisse che la Regina «aveva piena fiducia in lui», cosa che Elisabetta deve avere accettato di fare molto malvolentieri. Poi la lettera al «Times», nella quale si dice che si stanno diffondendo speculazioni malevole sulla capacità del Principe di Galles di regnare.
LA REGINA ELISABETTA IL PRINCIPE FILIPPO CON CARLO E CAMILLA DI INGHILTERRA
Carlo, invece, «si ispira all’esempio della madre e del nonno Giorgio VI e, dopo cinquant’anni di vita pubblica, nessuno è più preparato di lui nel comprende i limiti che sono necessari e appropriati per il ruolo di un monarca costituzionale». Se fosse chiamato a salire al trono, conclude la lettera, «continuerà il suo servizio a questo paese e agli altri regni del Commonwealth».
Il bisogno di dimostrare
Non si era mai visto un erede alla Corona d’Inghilterra che spiega a un giornale perché ha il diritto di regnare, precisando di volerlo fare rispettando l’autonomia di governo e parlamento.
Elisabetta mai avrebbe risposto a una Catherine Mayer qualsiasi, qualunque cosa avesse scritto, né a un giornale di Murdoch, l’editore che più ha attaccato la famiglia in passato. Da 63 anni, nessuno sa che cosa pensi veramente la Regina, e questa è stata la sua grandezza. Suo figlio sente invece il bisogno di difendersi e precisare, e questo non è un buon segno per il futuro della monarchia.
1 carlo inghilterra harry william
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