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Enrico Gregori per "Il Messaggero"
IL CASO
Croci, pupazzetti, fiori, arredi. I predatori del Verano, da sempre, non vanno tanto per il sottile pur di mettere le mani su macabri bottini. Questa volta i saccheggiatori hanno preso di mira la tomba dove dal 1981 riposa il cantautore Rino Gaetano. Lì, dove il pellegrinaggio di tre generazioni di fan è continuo. «Riquadro 119, piano terra, cappella quinta, loculo 10», rispondono automaticamente i custodi alle migliaia di persone che chiedono di Rino.
IL FURTO
Ma tra la moltitudine di ammiratori, fedelissimi e amici, sabato mattina è spuntato qualche predone privo di scrupoli. Armato di un attrezzo da carpentiere, ha divelto il perno con il quale era fissata alla lapide una chitarra in marmo e ha rubato la riproduzione dello strumento che la sorella di Rino, Anna, commissionò a un artista pregandolo di ispirarsi all'ukulele con il quale il cantautore crotonese si era esibito nel 1978 al Festival di Sanremo e in numerose apparizione televisive. Ma non si tratta di un marmo qualunque, la sorella di Rino scelse l'afyon, una pietra di luminosità particolare. Sulla riproduzione, una scritta: "sognare la realtà , vivere un sogno, cantare per non vivere niente".
I ladri hanno portato via anche un vecchio quaderno dove gli ammiratori del cantautore scrivevano frasi e pensieri dedicati all'artista. Qualcuno se n'è accorto e ha portato lì un nuovo quaderno. Nel 1981 il costo dell'opera in afyon fu di mezzo milione delle vecchie lire. Considerando quanto nel tempo sia cresciuto il mito di Rino Gaetano, qualche collezionista privo di scrupoli e con tanti soldi potrebbe sborsare una cifra considerevole pur di diventare proprietario del cimelio.
LE IPOTESI
Il furto è avvenuto, molto probabilmente, sabato mattina. Prima sembra difficile, perché la tomba di Rino è mèta di un pellegrinaggio continuo. La maggior parte dei visitatori conosce quel loculo a memoria. Se fosse mancata la chitarrina, l'allarme sarebbe scattato immediatamente. «Questa mattina presenteremo la denuncia - dice l'avvocato Leopoldo Lombardi che rappresenta la famiglia Gaetano - Io non credo all'ipotesi dell'ammiratore feticista. Non mi meraviglierei se quell'oggetto finisse in vendita on-line o, peggio ancora, fosse usato per un'estorsione alla sorella di Rino.
Si tratta di un reato grave, perché oltre al furto con destrezza scatta anche l'articolo 408 del codice penale in materia di vilipendio di tomba che prevede una pena da sei mesi a tre anni».
Rino Gaetano era nato a Crotone il 29 ottobre del 1950. Perse la vita a due passi dalla sua casa di via Nomentana in un terribile incidente stradale all'alba del 2 giugno del 1981.
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