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"LE CRITICITÀ DEL PONTE ERANO NOTE DAGLI ANNI ‘90” - IL PROFESSOR CARMELO GENTILE DEL POLITECNICO DI MILANO: “AVEVAMO EVIDENZIATO LE DEFORMAZIONI DEL PILONE CROLLATO MA NON AVEVAMO LE INFORMAZIONI NECESSARIE PER FAR EMERGERE UN RISCHIO DI COLLASSO DELLA STRUTTURA - L'IDEA DI MORANDI E' STATA INNOVATIVA MA LA TECNOLOGIA DELL'EPOCA NON ERA AVANZATA PER EVITARE CHE..."

Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

 

CARMELO GENTILE

«Professore?». Clic. «Mi sente?». Clic. Niente da fare. Il professor Carmelo Gentile, docente di Tecnica delle Costruzioni al Politecnico di Milano ma soprattutto l' esperto che per primo ha segnalato il «rischio tiranti» del ponte Morandi, è in barca in qualche mare lontano. Abbiamo potuto così solo scrivergli le domande. E queste sono state le sue risposte.

 

Lo scorso anno Autostrade attraverso Spea vi ha commissionato uno studio sui tiranti del ponte Morandi. Perché?

«Premetto che lo studio comprendeva indagini dinamiche sui sistemi bilanciati dei piloni 9 e 10 del viadotto Polcevera e la proposta tecnica di un sistema di monitoraggio permanente. Penso che ce l' abbiano chiesto per avere una validazione diretta delle procedure adottate nelle verifiche di sicurezza, ma anche per avere un riferimento ante operam per le indagini dinamiche che avrebbero avuto luogo in fase di collaudo dell' intervento di rinforzo strutturale». (Autostrade, dunque, aveva già pensato di intervenire sui tiranti ndr).

 

Quali le conclusioni?

vivere sotto una cupa minaccia il reportage di michele guyot borg sul ponte morandi di genova 15

«Si evidenziava soprattutto che due degli stralli (i tiranti diagonali, ndr) del pilone 9, quelli del lato Sud, presentavano "deformata modale non del tutto conforme alle attese e certamente meritevole di approfondimenti". Al contrario, un comportamento piuttosto regolare e conforme alle attese era stato ottenuto per il pilone 10». (Il pilone 9 è crollato, il 10 è rimasto in piedi ndr).

 

Emergeva un rischio di collasso della struttura?

il crollo del ponte morandi a genova

«Non avevamo le informazioni necessarie per fare una qualsivoglia analisi di rischio.

Solo un modello matematico con tutte le informazioni disponibili sull' opera, comprese le anomalie da noi segnalate, avrebbe consentito un' analisi dei rischi».

 

Come avete proceduto?

riccardo morandi

«Con una sperimentazione dinamica, fatta tra il 9 e il 13 ottobre 2017, di notte. Sono stati installati dei sensori su ogni strallo e ho richiesto al personale del Politecnico di Milano, che ha eseguito l' installazione, di informarmi sulla presenza di eventuali segni di degrado».

 

Aveva mai analizzato in precedenza il ponte Morandi?

«Avevo supportato il mio maestro Francesco Martinez y Cabrera, collaudatore statico dei lavori di risanamento del pilone 11 (nel 1993, ndr), sia nell' esecuzione delle indagini dinamiche di collaudo, sia nelle verifiche di sicurezza e di corretta esecuzione dell' intervento eseguito. Inoltre, ho avuto modo di studiare anche il viadotto Carpineto I, progettato sempre da Riccardo Morandi, che ha uno schema strutturale simile».

il crollo del ponte morandi a genova

 

Cosa pensa del progetto Morandi che usa il cemento al posto dell' acciaio per i tiranti?

«Vorrei ricordare che Morandi è universalmente considerato uno dei maggiori progettisti del '900. Gli stralli "alla Morandi" sono costituiti anche da cavi principali in acciaio armonico che sopportano il peso dell' impalcato; successivamente, gli stralli in acciaio vennero inglobati nel calcestruzzo armato precompresso, al quale sono stati resi solidali con iniezioni.

il crollo del ponte morandi a genova

 

L' elemento in calcestruzzo armato precompresso ha la funzione di resistere alle azioni accidentali (traffico viario) e al contempo dovrebbe proteggere dalla corrosione i cavi principali, che continuano a sostenere i pesi propri ed i carichi permanenti».

 

Cosa non funziona in quella tecnologia?

«L' idea di Morandi è stata certamente innovativa ed estremamente interessante.

riccardo morandi

Purtroppo, la tecnologia esecutiva dell' epoca non era sufficientemente avanzata per evitare che i cavi principali fossero adeguatamente protetti da corrosione, con l' aggravante di essere non visibili in quanto coperti dal calcestruzzo».

il crollo del ponte morandi a genova

 

Quando si è capito che era fallimentare?

«Probabilmente, l' intervento eseguito negli anni 90 sul pilone 11 del viadotto Polcevera, ha rivelato pienamente le criticità dell' idea di Morandi».

 

Cos' avrebbe fatto lei di fronte a un ponte del genere? L' avrebbe demolito?

«La mia attività di ricerca e professionale è stata sempre mirata alla conservazione dell' esistente».

 

Quali consigli ha dato?

il crollo del ponte morandi a genova

«Conformemente al nostro mandato abbiamo segnalato le anomalie osservate e raccomandato un adeguato approfondimento».

il ponte di genova e le case sottostanti

 

La causa del disastro può essere la rottura di uno strallo?

«Non sono ancora disponibili dati oggettivi che consentano di stabilire la causa del crollo. Ma concordo sul fatto che la rottura di uno strallo sia una seria ipotesi di lavoro».

 

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVAgenova ponte morandi

Cos' ha pensato quando ha sentito la notizia del crollo?

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVAGenova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollatoGenova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollato

«Ho provato un profondo turbamento».

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVAponte morandi spinoza genovaCROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA