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Paolo Russo per "La Stampa"
Gli esperti l'hanno già definita «la tempesta perfetta», quella che colpirà l'Italia tra l'autunno e l'inverno con il sovrapporsi di un'ondata Covid che sta già montando e l'arrivo dell'influenza stagionale, che quest' anno minaccia di mettere a letto sette milioni di italiani. Con il rischio di spedirne non pochi in ospedale per il sovrapporsi di due fattori: la maggiore severità del virus influenzale, che in Australia ha già colpito più che negli altri anni, e il fatto che se per disgrazia i sintoni influenzali vanno a sovrapporsi a quelli del Covid, le cose rischiano di mettersi davvero male.
Da qui il coro pressoché unanime di medici e istituzioni sanitarie a vaccinarsi con entrambi gli antidoti. Anche nella stessa seduta. «Rispetto alla co-vaccinazione non ci sono controindicazioni», assicura Massimo Andreoni, ordinario di malattie infettive all'Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana malattie infettive. «Anzi, è stato dimostrato che la vaccinazione con i due vaccini in contemporanea stimola meglio il sistema immunitario rispetto a quella con un singolo immunizzante. Per questo la co-vaccinazione è fortemente raccomandata, a partire da fragili e anziani».
Che farsi in una stessa seduta una puntura a un braccio e una nell'altro non crei alcun problema lo dimostra uno studio britannico, pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica Lancet. Dopo aver somministrato a metà dei volontari la doppia vaccinazione e all'altra metà una di anti-Covid e un semplice placebo, dopo sei settimane di osservazione gli effetti avversi erano rari in entrambi i gruppi e i risultati della analisi del sangue hanno dimostrato che non c'è stata alcuna perdita di efficacia con le due vaccinazioni.
Del resto, allenare con più vaccini il nostro sistema immunitario non potrà farci che bene, perché come ricorda Alberto Cella, consigliere della Società Italiana di geriatria ospedale e territorio, «dobbiamo prepararci a contrastare la maggiore aggressività del virus influenzale, visto che in questi due anni di pandemia ha avuto modo di evolversi mentre le nostre difese immunitarie sono state poco stimolate da lockdown, mascherine e distanziamento».
Per quest' anno, considerando anche i dati che provengono dall'emisfero australe, sono attesi tra sei e sette milioni di casi dovuti al virus influenzale. E il rischio che la doppia ondata vada a mettere sotto stress gli ospedali c'è tutto. Così come è da temere un rialzo importante della mortalità.
Ed essendo molto difficile distinguere i sintomi del Covid da quelli dell'influenza, l'unica soluzione è prevenire i danni immunizzandosi da entrambi con i vaccini. La campagna per la quarta dose con i vaccini aggiornati su Omicron è partita ovunque, ma dopo il picco delle 23 mila somministrazioni di martedì l'entusiasmo sembra essersi già spento. Per questo si punta ora sull'antinfluenzale, che può diventare l'occasione per convincere i renitenti a vaccinarsi anche contro il Covid.
Il vaccino antinfluenzale è gratuito e raccomandato per over 60, bambini da 6 mesi a 6 anni e per alcune categorie di pazienti fragili. Quelli che più di altri interessa proteggere dal doppio assalto virale.
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