DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Emilio Randacio per “la Stampa”
È avvenuta una «demolizione dell'intera impostazione accusatoria». Il gup di Milano, Manuela Accurso Tagano, per mandare definitivamente in soffitta l'inchiesta sulla presunta spartizione dei diritti tv del Calcio, usa queste parole. E a sancire il non luogo a procedere per il neo senatore di Forza Italia, Adriano Galliani, il numero uno della Lazio, Claudio Lotito e quello del Bari, l'ex arbitro Gianluca Paparesta, per finire agli ex vertici Infront (Marco Bogarelli e Giuseppe Ciocchetti), tutti definitivamente prosciolti con un provvedimento di poche righe.
Eppure, il reato di associazione a delinquere ipotizzato inizialmente dal pm di Milano, Roberto Pellicano, aveva incassato dallo stesso giudice un primo via libera, con l'autorizzazione delle intercettazioni. «L'indagine - è ciò che hanno scritto i pm Giovanni Polizzi e Paolo Filippini - sul ruolo di Infront e l'assegnazione dei diritti tv».
E le conclusioni sono che «le indagini hanno accertato l'esistenza di un sodalizio che per anni è intervenuto sull'assegnazione dei diritti tv». Infront, per l'accusa, avrebbe perseguito l'obiettivo di garantirsi a Mediaset premium di aggiudicarsi pacchetti a discapito di Sky».
Ora, il gup, invece, esclude la turbativa dell'asta dei diritti tv, perchè «la Lega calcio ha una connotazione privatistica». Per questo - è il nocciolo della decisione definitiva di archiviazione per gli undici indagati, «non sussistono elementi idonei a sostenere l'accusa in giudizio».
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