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PROSTATA, QUESTA SCONOSCIUTA: DOPO I 45 ANNI GLI UOMINI DEVONO FARSI CONTROLLARE REGOLARMENTE OGNI 12 MESI  - È IL TUMORE PIÙ DIAGNOSTICATO NELLA POPOLAZIONE MASCHILE MA UN UOMO SU TRE OVER 50 NON È MAI ANDATO DALL’UROLOGO E 1 SU 4 NON HA MAI FATTO L’ESPLORAZIONE DIGITO-RETTALE E L’ECOGRAFIA…

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DIAGNOSTICA DEL TUMORE ALLA PROSTATA

NICLA PANCIERA per la Stampa

 

Poco informati, ma con una certa consapevolezza della propria scarsa conoscenza; disattenti, ma non completamente all’oscuro delle problematiche e dei rischi urologici. È questo il rapporto tra gli uomini e la salute maschile secondo gli urologi italiani, confermata da un’indagine Doxa Pharma, presentata oggi a Milano e realizzata in occasione di «Movember», campagna mondiale che si svolge nel mese di novembre per la sensibilizzazione sulle malattie urologiche, sostenuta in Italia dalla Società Italiana di Urologia SIU e da Jansenn.  

prostata

 

TUMORE ALLA PROSTATA  

uomini e prostata

Negli uomini il tumore più diagnosticato è quello della prostata che rappresenta il 18% del totale e colpisce 40mila italiani l’anno. La maggior parte delle diagnosi avviene in età avanzata. I fattori di rischio sono la familiarità e l’età. Gli uomini con un parente stretto, come un padre o un fratello, affetto da carcinoma della prostata hanno un rischio doppio di ammalarsi rispetto alla popolazione generale. Il rischio cresce ulteriormente se in famiglia c’è più di un parente affetto e se la malattia è stata diagnosticata prima dei 65 anni. 

 

DISINFORMAZIONE  

uomini e prostata 3

La disinformazione maschile è preoccupante perché ricade inevitabilmente sulla prevenzione. «È un grave problema di cultura: il pediatra non se ne occupa, il padre non parla col figlio come la madre parla con la figlia e si può arrivare anche a 30/40 anni senza mai avere fatto una visita – spiega Vincenzo Mirone, professore ordinario di urologia all’Università Federico II di Napoli - Così le diagnosi arrivano tardi, ma ricordo che il tumore alla prostata, questo killer silenzioso e asintomatico, colpisce 36mila persone l’anno e causa 7mila morti, più di quelli causati dagli incidenti stradali».  

 

prostata

Per lo specialista serve un’alleanza tra attori diversi (medici, famiglia, scuola e media) per cambiare questa situazione. «Dopo i 45 anni, una volta l’anno va fatto il test del psa, l’esplorazione digito-rettale e l’ecografia».  

 

COSA SANNO GLI ITALIANI?  

La risposta è «poco». Una fotografia del maschio italiano over 50 è stata appena realizzata per conto di Jansenn su 350 uomini rappresentativi degli italiani per età, area geografica e stato socioeconomico. «Emerge che un uomo su tre over 50 non è mai andato dall’urologo e 1 su 4 non ha mai effettuato il PSA, con circa il 20% totali degli over 50 che non ha mai fatto né una visita né un esame specialistico» illustra i dati Paola Parenti, vicepresidente di Doxa Pharma, che commenta «negli uomini esiste più una paura della malattia che una reale coscienza del tumore alla prostata». 

ghiandola prostatica

 

LE CURE  

PROSTATA 3

Eppure «dal cancro alla prostata si può guarire e nel 91% dei casi si sopravvive alla malattia a cinque anni dalla diagnosi», dice Mirone. Oggi i clinici sono capaci di gestire progressioni di malattia anche importanti e casi molto avanzati. Come è successo per altre patologie oncologiche in passato, oggi anche il tumore alla prostata sta vivendo il suo ingresso in una nuova era fatta di terapie più personalizzate e meno invalidanti. Grazie ai progressi della ricerca, anche per questo tumore esistono «terapie che permettono di stabilizzare la malattia a lungo termine, “chemio free”, indicate anche in pazienti con una diagnosi di tumore aggressivo, metastatico già alla diagnosi – aggiunge il professor Mirone – Questi casi che normalmente, fino a oggi, sono stati trattati con ormonoterapia in combinazione a chemioterapia possono essere trattati oggi con questi nuovi agenti terapeutici. È stata ora dimostrata l’efficacia del primo trattamento che combina alla terapia ormonale classica un farmaco orale a domicilio (in particolare l’abiraterone), anche nei pazienti con tumore metastatico già alla diagnosi».  

PROSTATA

 

Gli studi effettuati su abiraterone hanno dimostrato una sopravvivenza superiore al 50% dopo 41 mesi di follow-up e una riduzione della mortalità del 36% rispetto al controllo. 

 

LA CAMPAGNA  

Secondo la ricerca, sul tema delle cure e della prevenzione i maschi italiani avvertono la necessità di campagne di informazione e sensibilizzazione. Organizzare attività educative di promozione del benessere maschile sul territorio nazionale, promuovendo fra gli uomini di una maggiore consapevolezza sul rischio del tumore alla prostata, è l’obiettivo della campagna «Novembre Azzurro» lanciata da Europa Uomo Italia. Il programma è disponibile nel sito.  

 

«Noi, che stiamo stati promotori di una campagna rivolta agli uomini contro la violenza di genere, questa volta - ha detto Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato di Janssen Italia - potremmo lanciare un appello alle donne, più informate e più consapevoli dell’importanza della prevenzione, affinché ci aiutino a convincere i maschi a prendersi cura della propria salute».  

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