RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Maria Corbi per “la Stampa”
Ricky, Ramy, Adam e gli altri compagni, dodicenni, capitati in un incubo che poteva finire molto male. Un' esperienza terribile «che lascerà dei segni» come ci dice Massimo Ammaniti, psicanalista, professore onorario di Psicopatologia dello Sviluppo alla Sapienza di Roma.
Cosa lascerà in loro questa esperienza?
«La minaccia è stata molto pesante e reale. Sono stati immobilizzati, con la minaccia espressa chiaramente, ridotti in una situazione di impotenza. Ad "aiutarli" solo il fatto di essere insieme, un elemento che può rendere la situazione meno terrorizzante. Un trauma che avrà conseguenze psicologiche ma anche sul piano neurobiologico».
Ossia?
IL BUS SEQUESTRATO DA OUSSEYNOU SY
«Sul piano psicologico è una situazione difficile da sfuggire e da elaborare. Quindi possono rimanere delle reazioni ansiose e probabilmente i ragazzi rivivranno la situazione traumatica, anche solo osservando un autobus. Oppure nel sonno. Il trauma agisce quando avviene e anche nel tempo. Un tentativo di difesa è quello di dissociare il ricordo e questo vuol dire che i ricordi verranno allontanati dalla coscienza con ripercussioni sulla costruzione della propria identità in adolescenza, quando vi è già una crisi di identità».
E sul piano neurobiologico?
«Sul piano neurobiologico sappiamo che le situazioni traumatiche attivano un area del cervello, l'amigdala, connessa alle emozioni. Quindi i ragazzi potrebbero andare incontro a crisi di rabbia, ansia, instabilità emotiva. Ovviamente prima che diventi un disturbo post traumatico da stress ci vuole del tempo. Se la situazione traumatica non viene elaborata diventa un disturbo stabile e di forte limitazione personale».
Come si può evitare?
«Intanto ci sono le risorse personali. Pensi al ragazzino che ha tenuto il cellulare e non si è fatto indebolire dalla situazione. Occorre comunque riprendere il percorso della propria vita e lavorare su quello che è accaduto non rimuoverlo. E qui sono importanti la famiglia, la scuola, ma anche il gruppo di coetanei. Se tutto questo fosse successo a un ragazzo individualmente sarebbe stato più grave».
ramy shehata con il padre e i carabinieri
Alcuni dei bambini hanno sfidato l'autista. Salvando se stessi e i compagni. Pensa che essere abituati a situazione estreme e violente dai videogiochi possa avere avuto un ruolo in questo caso?
«I videogiochi una volta tanto possono avere avuto un ruolo positivo abituando i ragazzini a situazioni violente e di pericolo. In ogni caso rimanere attivi di fronte al trauma è positivo. Questi ragazzini hanno dimostrato di avere delle risorse e stanno vivendo una situazione positiva di conferma di loro stessi».
san donato milanese sequestro del bus ousseynou sy 2
Quanto questo episodio influenzerà la loro fiducia nel prossimo?
«Da una parte li potrà rendere più diffidenti anche nei confronti degli immigrati. E qui la scuola può e deve giocare un ruolo importante. Gli insegnanti devono rassicurarli per evitare che poi mettano in atto meccanismi di difesa e diffidenza nei confronti degli altri e del diverso».
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