
DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI…
LE PURGHE TRUMPIANE COLPISCONO ANCHE LA CIA - IL NUOVO CAPO DELLA "CENTRAL INTELLIGENCE AGENCY", JOHN RATCLIFFE, VORREBBE LICENZIARE TUTTI GLI AGENTI ASSUNTI DURANTE L'ERA BIDEN - IL FALCO DI "THE DONALD" HA ANCHE ORDINATO DI DIROTTARE LE RETI DELLO SPIONAGGIO SULLA LOTTA CONTRO I CARTELLI DELLA DROGA E SUL SUPPORTO ALLA GUERRA COMMERCIALE DEL TYCOON - LA SCORSA SETTIMANA IL PRESIDENTE AMERICANO AVEVA ORDINATO DI DARE IL BENSERVITO A OTTO DIRIGENTI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA E DELL'FBI CONSIDERATI "NEMICI" DI TRUMP…
Estratto dell'articolo di Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"
Dopo l’Fbi, la Cia: sembrava esclusa dalla grande ristrutturazione avviata con l’offerta a tutti i dipendenti pubblici di otto mesi di stipendio garantito in caso di esodo volontario. […] Ieri, però, John Ratcliffe, il capo della Cia scelto da Donald Trump, ha chiesto di inserire anche il mondo dell’intelligence in un’operazione che ha sempre più il sapore dell’epurazione. […]
Ma Ratcliffe ha spiegato, anche durante l’audizione di conferma davanti al Senato, di voler imporre un cambio di rotta radicale alla centrale dello spionaggio, mettendo al centro della sua attività la lotta contro i cartelli della droga, il traffico di immigrati clandestini, il contenimento della Cina, ma anche il supporto alle guerre commerciali di Trump. Il che, dicono i suoi collaboratori, significherà spiare anche i Paesi dell’emisfero occidentale che non sono considerati avversari degli Stati Uniti o sono addirittura alleati.
Cia - Central Intelligence Agency
[…] Non c’è dubbio che da parte di Trump sia forte la volontà di cambiare profondamente tutto il sistema di sicurezza — in primo luogo Fbi e ministero di Giustizia, ma anche i servizi segreti — che considera il cuore di quel deep state che, secondo lui, lo perseguita fin dall’elezione del 2016. Rischiano soprattutto gli assunti nell’era Biden: il nuovo governo ha chiesto e ottenuto dalla Cia l’elenco degli assunti negli ultimi due anni. Sembrano tutti destinati al licenziamento e l’elenco non è classificato: significa che i nomi potranno diventare pubblici.
[…] Restando nell’ambito della sicurezza, mentre procede l’occupazione del ministero della Giustizia (tradizionalmente autonomo dalla Casa Bianca) con fedelissimi del presidente, l’attuale facente funzioni del titolare del dicastero, Emil Bove, accusa di insubordinazione Brian Driscoll, suo dirimpettaio all’Fbi in attesa della ratifica della nomina del nuovo capo, Kash Patel. Accusa legata al suo rifiuto di fornire l’elenco completo delle migliaia di agenti e detective coinvolti nelle indagini seguite all’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.
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