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BLINKEN CHIAMA ANKARA, 'URGE DE-ESCALATION IN SIRIA'
ANTONY BLINKEN SUONA LA CHITARRA IN UN PUB DI KIEV
(ANSA) - Il segretario di Stato americano ha chiamato il ministro degli esteri turco per discutere "della necessità di allentare l'escalation" in Siria, dove i gruppi ribelli filo-turchi hanno inferto un duro colpo al regime di Bashar al-Assad, prendendo il controllo di diversi territori nei giorni scorsi.
Durante il colloquio, Anthony Blinken ha sottolineato al suo omologo turco, Hakan Fidan, "la necessità di allentare la tensione e di proteggere le vite e le infrastrutture dei civili", secondo un comunicato stampa del Dipartimento di Stato americano.
USA, FRANCIA, GERMANIA E GB CHIEDONO DE-ESCALATION IN SIRIA
bashar al assad con vladimir putin
(ANSA-AFP) - Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna chiedono una "de-escalation" in Siria e sollecitano, in una dichiarazione congiunta, la protezione dei civili e delle infrastrutture.
"L'attuale escalation non fa che sottolineare l'urgente necessità di una soluzione politica guidata dalla Siria al conflitto, in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", si legge nella dichiarazione rilasciata dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che fa riferimento alla risoluzione ONU del 2015 che ha approvato un processo di pace in Siria. (ANSA-AFP).
SIRIA - RIBELLI CONQUISTANO ALEPPO
LA PARTITA IRANIANA, I TIMORI DEI CURDI ALLEANZE INCROCIATE IN UNA CRISI GLOBALE
Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
1 La Siria
Mosca e Teheran (con le milizie sciite regionali) sono unite nel sostegno di Assad ma perseguono interessi diversi e concorrenti. Ognuno vuole contare di più e il presidente fa il pendolo cercando di ottenere di più da sponsor impegnati su mille fronti. […]
guerra in siria - aleppo conquistata dai ribelli
L’Iran considera il Paese come uno dei perni di un sistema che unisce il proprio territorio al Mediterraneo attraverso un «corridoio» che attraversa Iraq e Libano. Il Cremlino vede l’amico siriano come l’opportunità storica di «restare» con radici nel cuore del Medio Oriente. A questo servono due porti e una base aerea.
2 I ribelli
La coalizione è composta da una dozzina di fazioni con in testa il movimento più strutturato Hts. Godono dell’appoggio dei turchi, alcuni ricevono fondi dalle monarchie sunnite del Golfo. […]
3 I curdi
In alcune zone collaborano con Damasco, in altre ci sono state tensioni e scontri. Sono stati fondamentali nella lotta allo Stato Islamico al fianco degli occidentali, in particolare gli Usa. Il loro punto di forza è nel Nordest ma erano anche presenti in alcuni quartieri di Aleppo. Bravi combattenti, disciplinati, i curdi temono sempre di essere traditi.
4 La Turchia
Ha finanziato e armato alcuni gruppi con un doppio obiettivo: creare una fascia di contenimento dei curdi e disporre di «attori» locali per avere voce in capitolo. Non ha rinunciato, però, a trattare con i siriani e russi sempre con lo stesso intento. Conserva ambizioni che vanno oltre le dispute temporanee.
5Gli Stati Uniti
Avversari della Siria, hanno numerose basi nel Nordest (circa 900 uomini) e una nel Sudest, agiscono con i curdi contro il Califfato. Mostrano bandiera, tengono d’occhio Teheran, sorvegliano un settore ricco di petrolio e strategico. Presenza agile con implicazioni regionali e internazionali.
6I Paesi del Golfo
Emirati, sauditi, Qatar hanno incoraggiato la ribellione, hanno garantito supporto per poi progressivamente riannodare i contatti con Assad […]. E le frizioni sono diminuite lasciando prevedere un nuovo inizio. Secondo alcune interpretazioni la mano tesa all’ex nemico sarebbe anche un tentativo di spingere Damaso ad allentare i legami con gli ayatollah. Un disegno gradito dallo Stato ebraico: infatti c’è chi vede in molti degli eventi una manovra congiunta.
ERDOGAN SCHIAFFEGGIA UN BAMBINO 1
7 Israele
La soluzione «ideale» per Tel Aviv è un Assad dimezzato, debole, però sempre sul trono. Un eventuale trionfo jihadista li allarma. Sono decisi nel contrastare l’Iran nel teatro siriano, per questo hanno condotto centinaia di incursioni per distruggere siti legati ai pasdaran e la filiera logistica che alimenta l’arsenale dell’Hezbollah libanese. Bombardamenti che hanno coinvolto anche centri di ricerca militari della Siria. In pratica una campagna per ostacolare il «corridoio sciita».
8 La Giordania
Teme da sempre il contagio della rivoluzione, contraria alla violazione della sovranità siriana, denuncia le complicità tra Damasco e il network coinvolto nel traffico del captagon, droga sintetica molto diffusa in Medio Oriente.
9 Lo Stato Islamico
Resta pericoloso, specie nelle zone desertiche e nel Nordest. I numeri indicano un crescendo di azioni. È ostile ai ribelli perché li considera troppo morbidi, li bolla come rinnegati. È in lotta perenne con i curdi, attacca con imboscate e ordigni i lealisti. Ora cercherà di sfruttare a proprio vantaggio le difficoltà del potere centrale.
Abu Muhammad al Jolanibashar al assad con vladimir putin ribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 2 benjamin netanyahuribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 5israele attacca la siria 1israele attacca la siria 2Abu Muhammad al Jolaniribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 3ribelli jihadisti conquistano aleppo in siria 1RAID ISRAELIANO SU ALEPPO RAID ISRAELIANO SU ALEPPO putin assadbashar al assad con vladimir putin 2
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