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1. ISW, MOSCA POTREBBE CHIEDERE UNA TREGUA PER PASQUA ORTODOSSA
(ANSA) - Mosca potrebbe cercare di sfruttare l'imminente festività della Pasqua ortodossa, il 16 aprile, per ritardare la prevista controffensiva ucraina, chiedendo un cessate il fuoco in nome del rispetto della Chiesa ortodossa: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo aggiornamento quotidiano sull'andamento del conflitto.
vladimir putin consiglio di sicurezza nazionale
Il centro studi statunitense ricorda che il Cremlino non ha mostrato alcun rispetto per la religione nelle aree occupate dalle sue forze e ha rifiutato un cessate il fuoco in occasione della Pasqua ortodossa del 2022 "per non dare tregua ai nazionalisti di Kiev" durante la battaglia di Mariupol. Tuttavia, commenta il think-tank, questa volta Mosca potrebbe chiedere un cessate il fuoco perché una pausa di questo tipo avvantaggerebbe in modo sproporzionato le truppe russe, consentendo loro di consolidare i progressi ottenuti nell'area urbana di Bakhmut e di preparare le difese contro l'attesa controffensiva ucraina di primavera.
2. TANTE CHIAMATE ALLA «HOTLINE» PER I SOLDATI RUSSI DISERTORI
Estratto da “il Giornale”
Sono almeno 3mila i soldati russi che nel solo mese di marzo avrebbero chiamato l’hotline del progetto «Voglio vivere», lanciato qualche mese fa dal governo ucraino per incoraggiare gli aspiranti disertori nemici a uscire allo scoperto godendo di tutte le garanzie del caso. Secondo il portavoce del programma, Vitaly Matvienko, il mese scorso il numero di contatti con la linea è stato doppio rispetto ai mesi precedenti. Un dato che mostrerebbe la poca voglia da parte di buona parte delle armate putiniane anche a fronte della possibile controffensiva ucraina per riconquistare i territori occupati dai russi.
«L’operazione non è ancora iniziata, ma sta già dando i suoi frutti», ha evidenziato il ministero della Difesa di Kiev, ricordando che ai soldati arresi saranno garantite condizioni di prigionia in conformità con le Convenzioni di Ginevra. Nei primi sei mesi di attività, fino a febbraio, quasi 10mila russi avrebbero contattato la linea telefonica ucraina. Oltre alla hotline, c’è anche un chatbot e un sito web in russo gestito dal ministero della Difesa ucraino con informazioni sul programma. Ma la finestra di opportunità per consegnarsi «si sta stringendo», sottolinea il governo di Volodymyr Zelensky. «La scelta di un soldato russo durante la guerra è semplice: morte o cattura».
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