DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Claudia Casiraghi per “Libero quotidiano”
"Anche le Iene piangono". Compostamente, dietro lo schermo tv davanti al quale, domenica sera, hanno trovato posto due milioni e mezzo di telespettatori. Nicola Savino, qualche luccicone ad illuminargli lo sguardo, ha preso la parola per primo, nel convivio dello show Mediaset. E con voce a tratti incerta si è trovato a spiegare perché accanto, insieme a Giulio Golia, avesse Matteo Viviani.
«Siamo sempre in tre», ha cominciato il conduttore, a capo dell' edizione domenicale de le Iene, «Ma c' è una sostanziale differenza: manca una nostra cara amica, la nostra Nadia». La Toffa, che un malore senza nome né origine ha costretto sabato pomeriggio su un lettino d' ospedale. «Le ultime 30-32 ore sono state terribili», ha proseguito Savino. «Non ditelo in giro, che anche le Iene ogni tanto piangono, ma è stato un colpo forte». Ché la notizia dell' incidente s' è sparsa in fretta, ma delucidazioni ne sono arrivate poche.
Nadia Toffa, a Trieste per girare un servizio destinato allo show di Italia1, che la domenica è solita condurre insieme ai colleghi Savino e Golia, si è sentita male nella propria stanza di albergo, intorno alle 13.45 di sabato 2 dicembre. Per quale motivo, non s' è detto. L' inviata di Davide Parenti è stata soccorsa immediatamente, e di lì portata all' Ospedale di Cattinara, a Trieste. Una nota, diffusa nel pomeriggio di sabato dall' Azienda Sanitaria Ospedaliera di Trieste (AsuiTs), ha chiarito essersi trattato di una «patologia cerebrale in via di definizione» e confermato come la prognosi della Toffa rimanesse riservata.
«La nostra Nadia è stata male e quello di cui forse non vi rendete conto è di quanto noi tutti ci siamo spaventati», ha dichiarato Savino al pubblico de le Iene, spiegando - per quanto gli sia stato possibile - cosa sia successo quel sabato di dicembre, tra camere d' albergo e informazioni parziali.
«Poco prima delle 13 - ha aggiunto oltre - Ci è arrivata una telefonata dalla hall di un hotel di Trieste, dove Nadia era per fare un servizio. Ci hanno avvisato che era caduta a terra \ Abbiamo pensato a qualsiasi cosa: che qualcuno l' avesse aggredita, che fosse vittima dello stress o avesse avuto un malore», ha raccontato Savino, spiegando quale effetto straniante quelle ore concitate abbiano avuto sulla redazione del programma Mediaset.
«L' ambulanza - ha continuato - è arrivata subito. Abbiamo appreso si trattava di un codice rosso e alla notizia uno di noi si è precipitato in ospedale. Dove, tuttavia, non ha potuto sapere alcunché, perché le regole sulla privacy vietano di dare informazioni ai non parenti. Ci si è gelato il sangue», ha ammesso la Iena, «Fino a quando, alle 18.30 circa, ci hanno detto che si era svegliata».
Di lì, l' abbraccio delle Iene e il primo sospiro di sollievo. «A Trieste, l' hanno trattata benissimo. Adesso Nadia è al San Raffaele di Milano per stare vicina ai suoi affetti. Sull' elisoccorso, ha persino detto: "Che bello, mi faccio un giro gratis!". È fuori pericolo di vita, ma piena di tubi», ha concluso Savino, mentre il pubblico, compatto, si è lanciato in un «Ciao Nadia». «Mancano alcuni accertamenti», ha detto, sottolineando come ancora l' origine di quel male non sia stata chiarita.
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