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QUALI SONO LE “COMPROVATE ESIGENZE” PER USCIRE DALLA LOMBARDIA? CHI VIENE FERMATO DOVRÀ DIMOSTRARE DI AVERE LE NECESSITÀ DI EFFETTUARE LO SPOSTAMENTO E DUNQUE UN CERTIFICATO MEDICO SE SI TRATTA DI ESIGENZE SANITARIE OPPURE UNA LETTERA DEL DATORE DI LAVORO O UN DOCUMENTO COMPROVANTE L’ESIGENZA LAVORATIVA - I CONTROLLI, LE REGONE SU BAR E RISTORANTE, LE MULTE...
Fiorenza Sarzanini per www.corriere.it
I decreti in vigore prevedono una «zona rossa» e una «zona arancione».
Chi si può spostare?
Dalla «zona rossa» non si può uscire e non si può entrare per nessun motivo. Dalla «zona arancione» si può entrare e uscire «soltanto per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute». A chi si trova fuori al momento dell’entrata in vigore del decreto «è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione e residenza». All’interno di entrambe le zone è chiesto di limitare gli spostamenti. Non ci si può spostare da una «zona arancione» all’altra se non per comprovate esigenze.
Quali sono le comprovate esigenze?
Chi viene fermato dovrà dimostrare di avere le necessità di effettuare lo spostamento e dunque un certificato medico se si tratta di esigenze sanitarie oppure una lettera del datore di lavoro o un documento comprovante l’esigenza lavorativa.
Chi effettuerà i controlli?
Il decreto affida «al prefetto l’esecuzione delle misure». I controlli devono essere effettuati dalle forze dell’ordine. Vuol dire che ci saranno posti di blocco ai caselli autostradali e controlli all’interno degli aeroporti e delle stazioni.
Si possono prendere i mezzi pubblici?
Non ci sono limitazioni particolari per i trasporti urbani se non quella di mantenere il metro di distanza. I treni e gli aerei da e per le «zone arancioni» viaggiano regolarmente. Chi ne usufruisce dovrà però giustificare il viaggio.
Musei, palestre, piscine, discoteche, pub e sale giochi: si può entrare?
Le attività sono sospese fino al 3 aprile e dunque il pubblico non può entrare .
Si possono frequentare bar e ristoranti?
Le attività sono consentite dalle 10 alle 18 mantenendo la distanza di un metro tra il personale e i clienti e tra i clienti. Chi non la rispetta rischia la chiusura. Chi non ha la metratura sufficiente per rispettarla deve chiudere.
Nei negozi si può entrare?
Le attività commerciali sono aperte ma devono far rispettare la distanza di 1 metro. Nei centri commerciali e nei mercati devono chiudere il sabato e la domenica. Sono escluse farmacie, parafarmacie e negozi alimentari che devono comunque far rispettare la distanza di un metro tra il personale e i clienti e tra i clienti in fila.
Ci sono multe per chi non rispetta le prescrizioni?
Chi non rispetta il decreto rischia la denuncia per l’articolo 650 del codice penale: inosservanza di un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene (2). Prevede l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro.
Quando entrano in vigore le nuove regole?
Anche se il decreto non è stato ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale, le prescrizioni valgono dalla mezzanotte tra sabato 7 marzo e domenica 8 marzo.
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