FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Ottavio Fabbri per Libero Quotidiano
1991. Il mio amico Serge di Yugoslavia, già mio aiuto regista in Viaggio d'Amore, mi dice che ha convinto sua nonna Maria Jose' a fare una intervista sulla sua vita. La Rai è interessata e la nonna è già pronta nella sua villa vicino a Ginevra dove abita da tanti anni.
La regina ci riceve in una sobria e un po' maliziosa eleganza: è nel suo carattere mi bisbiglia Serge, sottolineata da uno sgargiante foulard tenuto in fronte alla moda hippy. Mi è subito molto simpatica e riconosco in lei, più che ottantenne, tutte quelle leggende o verità di una donna eccezionale che ha tenuto la testa alta in difficili momenti della Storia.
Mentre la piccola troupe prepara macchinari e luci per l'intervista e Maria Jose' si è già accomodata sul suo divano preferito, appare in fondo alla sala uno smilzo ragazzo dall'aria timida e gentile. «Ciao Carletto ... scusa stiamo facendo una intervista importante a mia nonna». «Figurati Serge ... intanto mi faccio una canna in cucina». «Eh no ... vai in giardino o ci vediamo un'altra volta».
EINSTEIN
Tutto è pronto per l'intervista in cui la nonna racconta tanti episodi più o meno noti della sua straordinaria esistenza. Mi colpisce uno in particolare. «Un giorno mi chiama Einstein. Buongiorno professore...». «Madame, sono a Ginevra, posso venire a renderle omaggio?». «Ma certamente professore ...». «Porto anche il violino!». «Allora non venga professore». La sua famosa schiettezza contrasta con le sue maniere di straordinario garbo.
Chiede scusandosi se qualcuno della troupe ha una Marlboro rossa, le viene subito offerta dall'elettricista che poi vorrà un autografo per i parenti a Viterbo ancora monarchici. La nonna fuma con sguardi persi nella memoria, poi allunga il collo. «Serge ...viene uno strano odore da quella parte, forse nelle cucine».«Nonna, non so ... sarà l'arrosto che brucia», e mi guarda ridendo. «No. No, vai a vedere».
intervista storica Senza scampo Serge si dirige verso l'origine dello strano odore e spunta Carletto con un lungo spinello in mano. «Vai via!!!». «Serge,non mi presenti il tuo amico?». Che tabacco fuma? L'odore è buono...mi faccia sentire». Carletto intimidito allunga lo spinello alla regina che lo aspira incuriosita mentre con la mano sinistra tiene la sua Marlboro. «Nonna basta, adesso passami quello che stai fumando, magari ti fa male», e lei con nonchalance veramente regale gli allunga la Marlboro e si tiene lo spinello. Intervista conclusa. «Adesso non so perché ma mi viene tanto da ridere, grazie a tutti e vado a fare un riposino». Ciao nonna... grazie a te». Carletto è già fuggito. Serge felice.
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