DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E…
Marco Di Caterino per www.ilmessaggero.it
Quarta udienza del processo per gli abusi e l'omicidio di Fortuna Loffredo, la bimba del parco Verde, uccisa la mattina del 24 giugno del 2014, dopo essere scaraventata nel vuoto alle palazzine popolari IACP. Sono presenti i due imputati Raimondo Caputo e Marianna Fabozzi, tra loro un gelo mortale. Oggi verrà sentito il perito tossicologico Andrea Fusco, che ha escluso che la piccola Chicca, al momento della morte, fosse sotto l'effetto di droga, alcool e stupefacenti.
Fuoco incrociato degli avvocati della difesa sulla dott.ssa Linda Ferrara, la pediatra di Fortuna Loffredo, che interrogata dal procuratore aggiunto Domenico Airoma ha dichiarato che nel corso della visite Chicca non aveva manifestato disturbi o sintomi che facessero supporre di essere vittima di abusi sessuali. Il presidente Alfonso Barbarano ha chiesto alla pediatra alla quale ha letto quella terribile è orribile relazione del ginecologo forense, come era possibile che di fronte e tanto scempio non si era accorto degli abusi.
Testimonianza choc della psicologa della casa famiglia "l'isola dei marmocchi", la casa famiglia dove sono ospitate ancora le tre figlie di Marianna Fabozzi. La psicologa, Valeria Faiella ha descritto lo stato di forte emotività delle tre bambine nei primi giorni nella casa famiglia, violente crisi di pianto ai tentativi degli operatori della comunità nel lavarle.
In particolare la psicologa si è soffermata sulla più piccola delle tre bambine, all'epoca tre anni e mezzo, Questa bambina ha raccontato che a casa sua, Caputo detto Titò le costringeva a guardare film porno e ad assistere ai rapporti con la mamma.
Valeria Faiella ha confermato in aula che la piccola dopo aver subito gli abusi, si lamentava per il dolore con la mamma e questa le rispondeva: «Vabbè poi ti passa». Persino nei disegni delle bambine era evidente il forte stato di choc. La psicologa ha illustrato alla corte alcuni disegni della bimba più piccola: la mamma era indicata solo con un grosso sedere, Tito invece aveva la firma fallica, e la bambina lo chiama mostro.
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