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RATTO CAPITALE - INVASIONE DI TOPI NELLA STAZIONE DELLA METROPOLITANA DI BARBERINI CHIUSA DAL 23 MARZO – I RODITORI MARAMALDEGGIANO NELLE GALLERIE DELLA METRO A IN MANCANZA DI DERATTIZZAZIONI - SINDACATI IN ALLARME: “SE NON SI RISOLVE A BREVE QUESTA SITUAZIONE, NON MANDEREMO I LAVORATORI A PRESIDIARE LA STAZIONE, I RISCHI PER LA SALUTE SAREBBERO TROPPO ALTI”
Fabio Rossi per il Messaggero
I passeggeri non ci entrano dal 23 marzo, quando il cedimento di un gradino della scala mobile ha causato il sequestro degli impianti da parte della Procura. In compenso, però, i topi nella stazione della metropolitana di piazza Barberini ci girano comodamente. «Sono sempre più numerosi e, soprattutto, sempre più grossi», racconta chi ci è passato nelle ultime settimane. Camminano indisturbati, nel vuoto delle gallerie deserte, anche in pieno giorno.
E così, mentre ci si continua a interrogare su quando potranno iniziare i lavori di manutenzione straordinaria della fermata, e quindi su quando potrà riaprire al pubblico, scatta anche l'allarme sanitario.
I PERICOLI
L'Atac ha tentato di contenere l'invasione. Anche perché la stazione, pur ancora sotto sequestro, è comunque sempre presidiata da addetti della municipalizzata. Ma per mettere davvero un freno a questa situazione servirebbe un intervento del Campidoglio, per avviare una vasta opera di derattizzazione.
Cosa che, fino a oggi, ancora non si è vista. «Anche se l'azienda sta intervenendo per risolvere il problema, ormai Roma è strapiena di immondizia e i topi sono diventati padroni perfino delle stazioni metro come Barberini», tuona Claudio De Francesco, segretario regionale Faisa Sicel. I sindacati dei lavoratori dell'Atac sono sul piede di guerra: «Se non si risolve a breve questa situazione, non manderemo i lavoratori a presidiare la stazione - sottolinea De Francesco - I rischi per la salute sarebbero troppo alti».
LA SITUAZIONE
La stazione di piazza Barberini ha intanto superato i quattro mesi di chiusura. Quando sarà dissequestrata, bisognerà sostituire interamente la scala mobile che si è rotta a marzo e si devono sostituire diversi pezzi sugli altri malandati impianti.
Ma non c'è una tempistica, non c'è un programma, non c'è una data da comunicare alle tante imprese che lavorano in quel quartiere. Queste ultimi hanno denunciato un danno complessivo almeno un milione di euro, anche se la cifra potrebbe aumentare nel tempo, persi a causa di un calo medio del giro d'affari «del 30 per cento», rispetto al fatturato abituale, con rischi anche per l'occupazione. Con la linea A che, come se non bastasse, fino a fine agosto sarà sottoposta anche a lavori di manutenzione straordinaria.
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