walter palmer cecil il leone e i due cacciatori

IL RE LEONE E IL DENTISTA COGLIONE - CECIL SI ERA TRASCINATO PER 40 ORE, SANGUINANTE, E IL DENTISTA LO AVEVA FINITO A FUCILATE. MA AVEVA UN RILEVATORE GPS AL COLLO. HA CERCATO DI STRAPPARLO, SENZA SUCCESSO, ALLORA LUI E I DUE COMPAGNI DI SAFARI LO HANNO DECAPITATO E SCUOIATO...

1. IL CRETINO DELLA SAVANA

Massimo Gramellini per “la Stampa

walter palmerwalter palmer

 

Il bipede ridens a sinistra nella foto è un cretino. Si chiama Walter Palmer, fa il dentista in Minnesota e ha speso 55 mila dollari di carie per arrivare a scattare questa immagine che lo immortala accanto alla sua preda: il leone simbolo dello Zimbabwe, da lui ucciso in un parco naturale con l’aiuto di due bracconieri. Una bravata che ha già provocato i primi sconquassi nell’ecosistema. L’altro leone dominante del parco sta infatti cominciando a sbranare i cuccioli non più protetti del defunto. 

 

il leone cecil del parco dello zimbabweil leone cecil del parco dello zimbabwe

La sollevazione contro il cretino è mondiale e qualcuno si lamenta: possibile che la sorte di un leone della savana ci strazi il cuore più di quella di un bambino che salta sopra una mina? Naturalmente no. Ma le guerre sono fenomeni complessi di fronte ai quali, purtroppo, ci si sente spettatori impotenti.

 

Mentre un cretino singolo che va a rompere pesantemente le scatole alla natura per farsi una foto da mostrare agli amici durante un picnic in Minnesota ci appare una minaccia più contenuta e arginabile. Per esempio concedendo a qualche leone superstite la possibilità di una rivincita contro il cretino da disputarsi al Colosseo (sempre che gli scioperi della metro consentano al leone di arrivarci).  

 

 

2. L’AMERICA DÀ LA CACCIA AL DENTISTA KILLER DEL LEONE CECIL

Paolo Mastrolilli per "La Stampa"

 

cecil il leone cecil il leone

Adesso la caccia la stanno dando a lui. Magari non useranno l’arco e le frecce, ma il killer di leoni Walter James Palmer è all’indice negli Stati Uniti, e non è escluso che finisca in tribunale. Palmer è un dentista di Eden Prairie, nel Minnesota, che nel tempo libero ha la passione di dare la caccia agli animali selvatici. Appartiene al «Pope and Young Club», che organizza battute legali in tutto il mondo. Ci sono foto che lo ritraggono sorridente e orgoglioso con carcasse di rinoceronti, leopardi, facoceri e alci. 

 

La sua specialità è rincorrerli con l’arco e le frecce, per avere il brivido di una lotta selvaggia, condotta quasi alla pari. Già in passato aveva combinato guai, ad esempio quando nel 2006 aveva ucciso un orso nero in Wisconsin, fuori dalla zona dove la caccia era permessa. Stavolta, però, ha ammazzato Cecil, il leone più popolare dello Zimbabwe, che era oggetto di uno studio dell’università di Oxford. In America è scoppiata la rivolta, e l’organizzazione animalista «People for Ethical Treatmanent of Animals» è arrivata a sollecitare l’impiccagione del dentista.

 

INSEGUITO PER 40 ORE 

walter palmer che ha ucciso il leone cecilwalter palmer che ha ucciso il leone cecil

Palmer è andato nello Zimbabwe alla fine di giugno, per dare la caccia a un leone. Si è rivolto a Theo Bronkhorst della compagnia Bushman Safaris, e a Honest Trymore Ndlovu, proprietario di un terreno vicino all’Hwange National Park. I due gli hanno detto che per 50.000 dollari si poteva fare. Quindi il primo luglio scorso hanno legato la carcassa di un animale alla loro auto, e l’hanno trascinata nel parco, per attirare un felino verso la postazione dove lo aspettava Palmer.

 

Quando il leone è uscito dai confini della riserva, entrando in un terreno privato, il dentista ha scoccato la sua freccia. Il felino è rimasto ferito ed è scappato, ma dopo un inseguimento durato 40 ore si è fermato sfinito. A quel punto Palmer gli ha sparato, lo ha scuoiato, e gli ha tagliato la testa per farne un trofeo.

 

Qualche giorno dopo è stata trovata la carcassa, e a quel punto si è scoperto che il leone ucciso era Cecil, un felino di 13 anni popolarissimo nel parco Hwange, dove era monitorato attraverso un apparecchio satellitare per uno studio condotto dall’università di Oxford. Ovviamente è scoppiato uno scandalo. Bronkhorst e Ndlovu sono stati portati ieri in tribunale, e rischiano fino a 15 anni di prigione. In America invece si è scatenata una campagna contro il dentista, accusato di stupido machismo e di violenza contro gli animali. È vero che un tempo pure Hemingway andava a caccia nella savana, ma l’epoca di quei safari è finita.

davanti allo studio di walter palmer che ha ucciso il leone cecildavanti allo studio di walter palmer che ha ucciso il leone cecil

 

QUALSIASI CIFRA PER CACCIARE 

Negli Usa, però, resistono gruppi di cacciatori disposti a pagare qualunque somma, tipo il club di Dallas che nel 2013 spese 350.000 dollari per il privilegio di uccidere un rinoceronte nero in Namibia. In genere questi permessi vengono dati in accordo con le autorità, quando è necessario abbattere animali per il controllo della popolazione. Palmer però ha violato tutte le regole, solo per togliersi la soddisfazione di riportare a casa un trofeo.

 

La campagna contro il dentista è cominciata online, con centinaia di messaggi di condanna. Presto si è trasferita anche in televisione, dove il conduttore dello show comico serale della «Abc», Jimmy Kimmel, lo ha fatto a pezzi: «Adesso - ha detto con la voce rotta dalla commozione - si impegni almeno a finanziare la protezione di questi animali, per cancellare la percezione che gli americani sono tutti così idioti».

honest ndlovuhonest ndlovu

 

IL COMUNICATO DI SCUSE 

Palmer, terrorizzato dalla reazione, si è chiuso nella sua casa fuori Minneapolis, e ha addirittura assunto una compagnia di relazioni pubbliche per gestire la sua risposta. «All’inizio di luglio - ha detto attraverso un comunicato - sono andato nello Zimbabwe per partecipare a una battuta di caccia con l’arco. Ho assunto diverse guide professioniste, e loro hanno assicurato tutti i permessi. Per quanto ne sapevo io, questo viaggio era legale e gestito in maniera appropriata. Non avevo idea che il leone colpito fosse un animale conosciuto e popolare, avesse un collare, e fosse parte di uno studio, fino alla fine della caccia. Mi ero affidato alle guide locali per essere sicuro che tutto fosse legale. 

theo bronkhorsttheo bronkhorst

 

 

3. LA “GRANDE CACCIA”DEL WEB AL DENTISTA CHE UCCISE IL LEONE

Vittorio Zucconi per “la Repubblica

 

Il ruggito del dentista che uccise il leone si perde nel boato di vergogna e di rabbia globale che circonda il suo studio nel Minnesota e lo costringe prima a scusarsi, poi a chiudere lo studio e a scomparire. La battuta di caccia internazionale contro il dottor Walter Palmer, dal governo dello Zimbabwe che prepara la sua incriminazione per leonicidio ai bambini che hanno deposto felini di pelouche davanti alla porta del suo studio chiuso a Bloomington, è uscita dai circoli degli animalisti e degli ambientalisti per diventare meritatamente universale.

 

walter palmer walter palmer

Espressa tutta la poca comprensione possibile nei confronti dell’odontoiatra con manie da “Grande Cacciatore Bianco” alla Teddy Roosevelt, intuito suo bisogno di sfuggire alla deprimente routine dell’ “ apra bene la bocca”, delle otturazioni e delle devitalizzazioni nella noia dello Stato più freddo d’America, il Minnesota, l’avventura africana di Palmer è desolante nel suo anacronismo e raccapricciante nella sua insensata brutalità. E racconta soltanto una storia triste come l’immagine del vecchio leone tredicenne - una venerabile età - attirati fuori dalla riserva e trasformato in un giocattolo vivente sul quale sadicamente infierire, come soltanto noi umani sappiamo fare.

 

Ci sono più di diecimila chilometri di distanza, fra il santuario naturale di Hwange in Zimbabwe e la città del Minnesota dove tredici anni or sono il dottor Palmer apriva il proprio studio mentre Cecil dalla criniera nera nasceva.

walter palmer che ha ammazzato il leone cecil del parco dello zimbabwewalter palmer che ha ammazzato il leone cecil del parco dello zimbabwe

 

Diecimila chilometri che non hanno messo il leone al sicuro da un fanatico uomo bianco con l’ossessione del safari. Nella ennesima dimostrazione che non i grandi felini, gli squali bianchi, le serpi velenose, i predatori da savane o giungle sono la specie più micidiale che abiti la Terra, il dentista del Minnesota si era trasformato in un seria killer di grandi animali nel loro habitat naturale. Forse pensando a un tardivo omaggio ai grandi guerrieri e cacciatori Sioux che popolavano quella terre, il dottor Palmer aveva scelto l’arco e le frecce per abbattere le sue prede. Per farne tappeti o trofei da appendere sopra il caminetto.

 

walter palmer che ha ucciso il leone cecil    walter palmer che ha ucciso il leone cecil

Nel suo carniere c’erano grandi alci, leoni di montagna, leopardi, caproni, rinoceronti, orsi e, per non fare torto neppure alla specie umana, una paziente, una giovane donna che nel 2009 lo aveva accusato di avere tentato di colpirla con altre frecce estratte dalla sua faretra e che venne messa a tacere con 150 mila dollari di transazione extragiudiziaria.

 

Ma se la preda umana fu tacitata con il danaro, un’altra vittima muta del dentista cacciatore gli provocò guai con le legge. Fu l’orso bruno che l’arciere del trapano trafisse durante una battuta illegale nel vicino Wisconsin e abbattuto fuori dall’area dove la caccia è permessa. Gli fu sospesa la licenza di caccia per un anno.

 

Ma la sua ossessione era quel grande leone dalla chioma nera, Cecil, il proverbiale “re della foresta” considerato il più grosso fra i maschi che ancora la popolano. Con permesso e guide, e versando 54 mila dollari al governo, il dentista era partito dal Minnesota in luglio. Aveva teso una trappola al vecchio Cecil, che a 13 anni era vicino alla massima speranza di vita dei leoni in libertà, attorno ai 14 o 15 anni. Lo aveva attirato fuori dalla zona proibita con succulenti pezzi di carne e quando l’anziano “Lion King” si era avvicinato lo aveva trafitto con una freccia. Ma senza ucciderlo.

 

Cecil si era trascinato per ore, sanguinante, e tallonato dall’implacabile trapanatore che lo aveva finito a fucilate. Ma al momento di farsi l’immancabile foto sulla carcassa aveva fatto una scoperta allarmante: il gattone abbattuto portava un collare elettronico al collo, messo dai ricercatori dell’Università di Oxford per seguire i suoi movimenti e studiare la vita del branco.

il leone cecil del parco nazionale dello zimbabwe il leone cecil del parco nazionale dello zimbabwe

 

Aveva cercato di strapparlo, senza successo. Per semplificare le cose, lui e i suoi compagni di safari avevano tagliato il testone della bestia e poi, per non sprecare niente, lo avevano scuoiato.

 

Una battuta di caccia non soltanto criminale, ma sadica, che ha offeso e disgustato i milioni che lo hanno bombardato di insulti sui social network. Lui si è scusato su Facebook, ha spiegato che aveva tutti i permessi, che le centinaia di migliaia di dollari versati in questi anni per i permessi di caccia grossa vanno a finanziare i progetti conservazionisti e animalisti in Africa.

 

Una tenera bugia, perché è purtroppo ben noto come questi soldi finiscano in larga parte nelle tasche di governi e autorità corrotte e solo il 5 per cento venga usato, se viene usato, per proteggere specie in pericolo. O i circa 30 mila leoni che ancora vivono in libertà in Africa.

 

walter palmer che ha ucciso il leone cecil  walter palmer che ha ucciso il leone cecil

Tra i quali, dicono i custodi del grande parco naturale di Hwange ora altri sono a rischio. Sono i cuccioli lasciati dal prolifico Cecil e affidati soltanto alle femmine, alle madri che dovranno cercare di proteggerli da altri grandi maschi non più intimiditi dal “re”.

 

Guidati dal grande rivale di Cecil, un leone chiamato Jerico, ora senza rivali, attaccheranno la sua progenie per impregnare poi le femmine con il proprio seme. Ma molte femmine potrebbero soccombere nei duelli con i maschi, dice il naturalista americani Jeff Flocken, che studia il mondo dei grandi felini, e quindi accelerare la diminuzione del numero di leoni, come già accade per la tigre del Bengala, alle soglie della estinzione.

 

Dal suo rifugio, il dentista ha fatto sapere di essere pronto a collaborare con le indagini per dimostrare di non avere violato alcuna norma né le condizioni del suo permesso di caccia. Il “Board”, noi diremmo l’Ordine dei dentisti del Minnesota, non ha invece alcuna ragione per esaminare il suo caso e studiare ipotesi di sospensione della licenza odontoiatrica. Fortunatamente per il dottor Palmer, non risulta che le famiglie dei leoni uccisi dai dentisti possano fare cause contro l’assassino del loro padre.

walter palmer che ha ucciso il leone cecil walter palmer che ha ucciso il leone cecil