
DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI"…
MISTERO ATOMICO – COSA RESTA DEL PROGRAMMA NUCLEARE IRANIANO DOPO I RAID AMERICANI? TRUMP È CERTO DI “AVERE DISTRUTTO TUTTO”, MENTRE TEHERAN SOSTIENE DI AVERE TRASFERITO L’URANIO ARRICCHITO PRIMA DEI BOMBARDAMENTI SULL’IMPIANTO SOTTERRANEO DI FORDOW: SI TRATTA DI 400 CHILOGRAMMI DI MATERIALE, SUFFICIENTI PER REALIZZARE UNA BOMBA – PER GLI ESPERTI, L’OPERAZIONE “MARTELLO DI MEZZANOTTE” HA SOLO RALLENTATO DI QUALCHE MESE I PIANI DEGLI AYATOLLAH – L’IPOTESI CHE L’IRAN ABBIA UN PROGRAMMA ATOMICO PARALLELO E SEGRETO…
Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
immagine satellitare del sito nucleare di fordow dopo l attacco usa
L’aviazione israeliana è tornata su Fordow e ha bombardato le vie d’accesso al sito ospitato all’interno della montagna. Strano che non l’abbia fatto alla vigilia dello strike americano quando c’erano decine di camion e bulldozer al lavoro attorno agli ingressi dei tunnel.
Il nuovo attacco Idf può essere un modo per ostacolare attività di recupero, per tenere sotto pressione un obiettivo primario, un ulteriore segnale che l’Operazione Martello di mezzanotte decisa da Donald Trump può non aver chiuso del tutto il dossier. […]
Le valutazioni dell’Aiea
donald trump nella situation room durante i bombardamenti americani sull'iran
Il direttore dell’Aiea, Rafael Grossi, ha ribadito ieri che l’impianto ha subito danni consistenti ma nessuno è in grado, neppure la sua agenzia, di dire quanto siano profondi. Meno dubbi, invece, su Natanz e Isfahan, in quanto le foto satellitari hanno mostrato gli edifici distrutti, rivelato con maggiore precisione come almeno due super bombe sganciate dai B-2 sul primo target e i 30 cruise del sommergibile Georgia «puntati» sul secondo abbiano compromesso le strutture già investite dagli ordigni lanciati dagli israeliani.
[…]
BOMBARDAMENTO AMERICANO AI SITI NUCLEARI IRANIANI
In sintesi: 1) Lo strike ha rappresentato un’azione ben coordinata, una prova della capacità strategica globale del Pentagono.
2) Notevole il ruolo della logistica con la flotta di velivoli-cisterna che ha messo in condizione gli Spirits e oltre un centinaio di aerei di portare a termine l’incursione.
3) Le Gbu hanno provocato distruzioni importanti.
4) Il risultato effettivo sarà noto solo dopo che l’intelligence e altre fonti affidabili avranno modo di scoprire cosa è avvenuto nel bunker di Fordow. E non solo lì. Chiedono tempo. Il presidente, invece, ha reagito definendo «fake news» gli articoli che hanno sminuito l’affondo: abbiamo distrutto tutto.
Le riserve degli esperti
jd vance e donald trump nella situation room durante i bombardamenti americani sull'iran
L’esperto Jeffrey Lewis, via Twitter, senza sminuire la portata del raid, ha espresso molte riserve in modo dettagliato, con alcuni dubbi condivisi, con toni diversi, da alti funzionari statunitensi. Non c’è alcuna certezza sulla quantità di uranio arricchito presente al momento del «colpo» all’interno delle gallerie: gli iraniani sostengono di averlo trasferito, mossa ritenuta probabile anche dagli americani.
Lo hanno fatto anche con i camion avvistati? È possibile che una parte del materiale sia stato portato al sicuro in un altro deposito protetto nella zona di Natanz e risparmiato fino ad oggi dall’offensiva Rising Lion. Un aspetto noto.
attacco usa all iran foto satellitari del sito nucleare di fordow
Inoltre, si ritiene che gli scienziati abbiano a disposizione circa 400 chilogrammi di uranio arricchito sufficiente per proseguire — se autorizzati dalla Guida Khamenei — verso la Bomba. La lezione finale è la solita: l’opzione bellica può solo rallentare ma non fermare completamente il programma atomico.
[…] A questo si era sommato un piccolo dibattito sulla potenza della Gbu. Un «partito» riteneva che non esistesse la garanzia assoluta di successo pieno, un altro — incluso il Pentagono — ribatteva: l’abbiamo testata e ci siamo preparati da molto tempo al suo uso. Come dire, fidatevi di noi.
Lasciando da parte il bilancio è costante negli ambienti diplomatici e militari il monito sull’esistenza di una via parallela (segreta) da parte degli ayatollah nella ricerca atomica. Studiata per sottrarsi alle verifiche internazionali, affidata a un nucleo ristretto di scienziati e pasdaran, pensata per resistere al contrasto duro del nemico.
Gli israeliani non hanno atteso gli Stati Uniti e neppure Trump per agire. Sabotaggi, virus informatici, eliminazioni, forniture di tecnologia fallata all’Iran attraverso ditte di copertura in Occidente, manovre e molto altro non sono stati sufficienti per indurre la Repubblica islamica a rinunciare.
sito nucleare di fordow prima dei bombardamenti americani
foto satellitari del sito nucleare di fordow dopo l attacco usa
DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI"…
DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE:…
DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA,…
FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO,…
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE…
DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI…