
DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA…
IL RIBALTONE DI PREVOST SI È CONSUMATO TRA LA TERZA E LA QUARTA VOTAZIONE: A MEZZOGIORNO DI IERI PAROLIN AVEVA 49 VOTI, E IL FUTURO PAPA LEONE XIV 38. È BASTATA LA RINUNCIA DELL’ITALIANO A FAR CONVERGERE I SUOI VOTI SUL MISSIONARIO AGOSTINIANO? SONO STATI I CONSERVATORI AMERICANI GUIDATI DA DOLAN A “MANOVRARE”? – IL MOTTO (“IN ILLO UNO UNUM”, “NELL’UNICO CRISTO SIAMO UNO”), IL NOME E QUEL DISCORSO DEI GIORNI SCORSI SULL’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA “TRADIZIONALE”, CHE POTREBBE AVER CONVINTO I CONSERVATORI…
1. VINCITORI E VINTI
Estratto dell'articolo di Domenico Agasso e Giacomo Galeazzi per "la Stampa"
robert francis prevost papa leone xiv
[…] Nei giorni scorsi Prevost, il nuovo Papa con il nome di Leone XIV, – il Papa della Rerum Novarum, iniziatore della Dottrina sociale della Chiesa –, aveva rilasciato un'intervista in cui aveva parlato dell'importanza dei suoi genitori nella sua formazione e nella sua crescita spirituale.
Una famiglia cosmopolita come trasversale geograficamente è la sua educazione tra i due continenti americani: una storia familiare crocevia di culture con un padre con origini francesi ed italiane e la madre spagnola.
Prevost aveva parlato anche dell'importanza dell'amore di una famiglia.
LA PRIMA MESSA DI PAPA LEONE XIV
Non aveva certo menzionato la famiglia uomo-donna, quella che non prevede unioni tra persone dello stesso sesso ma il sottotitolo era quello.
Tutti segnali rassicuranti dopo un Papa, come Francesco che ha aperto tutte le porte. Troppo, per molti cardinali che hanno partecipato al conclave.
Così Prevost si affaccia a San Pietro con mozzetta e stola invece che con la semplice talare bianca come il suo predecessore.
2. SCOMPAGINATI I CONTI COSÌ (IN POCHE ORE) SI SONO SPOSTATI I VOTI
Estratto dell’articolo di Alberto Melloni per il “Corriere della Sera”
ROBERT FRANCIS PREVOST E PAPA FRANCESCO
Per capire cosa stanno facendo i presidenti degli Stati Uniti si attendono i primi cento giorni. Per i Papi bastano cento secondi […]. È stato così anche per papa Leone XIV.
Frate agostiniano, l’ordine di Lutero, Prevost ha indossato un nome impegnativo. […] facendosi chiamare Leone, come il frate amico di Francesco e come il Papa che, disarmato, disarmò Attila.
Non meno impegnativa la sua prima parola: pace. Pace vista come la vede un altro cristiano plasmato dall’America latina, vibrante davanti all’ingiustizia, meno sensibile alla pace come parte dell’unità delle chiese.
Papa Leone non si è proposto come un Papa a mezza via […]. Ha ringraziato solo Francesco: e non era un omaggio alla carriera che gli ha fatto fare.
donald trump in versione papa leone xiv - meme creato con l'intelligenza artificiale
Egli ha infatti sottolineato l’impegno a continuare il cammino sinodale, in corso in molte chiese.
Una esperienza non per tutti entusiasmante nella forma e nel processo: ma la cui continuazione, un po’ come fu ai tempi del Vaticano II, è stata un discrimine importante; talmente importante che ha aggregato più di un terzo dei voti.
Papa Prevost ha parlato in due lingue, italiano e spagnolo: ma non in inglese. Egli sapeva benissimo che la sua nascita americana, in altri tempi, sarebbe stata un ostacolo alla sua elezione.
Non più oggi quando, a 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale il primo Papa nato negli anni della tregua che chiamavamo pace, sono cadute mentalità come quella.
Anzi: il 4 febbraio, da cardinale Prevost, ha polemizzato frontalmente con JD Vance e ha assunto una posizione che in qualche modo era una controfirma alla lettera di Francesco ai vescovi americani che stigmatizzava la politica delle deportazioni con toni che non si vedevano dai tempi di Pio XI.
E ha certificato che Trump può vantarsi di aver vinto il voto cattolico, ma non può aspettarsi di aver vinto il cattolicesimo.
[…] Per sapere misure e quantità ci vorrà un po’ di tempo. Per ora sappiamo che usciti di scena i non elettori ultraottantenni che premevano per correzioni profonde dei contenuti e dei modi di governo di Francesco, gli elettori hanno fatto il loro dovere.
A mezzogiorno di ieri si diceva che Parolin avesse 49 voti e Prevost 38: numeri da prendere con le molle perché anche se fossero quasi veri, voleva dire che lì due candidati insistevano su due terzi dei voti, mentre un terzo secco di porporati preferiva altri. Nel pomeriggio, come nel 2013, i voti si sono spostati sul porporato americano superando la cifra di 89.
robert francis prevost bambino
Voti «ceduti» da chi sosteneva Parolin? Voti sopraggiunti da chi aveva sperato un cardinale ancora più decisamente bergogliano o preso in un chissà dove ancora più remoto di Buenos Aires?
Possibile; ma quel che è certo è che la insistenza e i modi con cui s’è cercato di dipingere l’esigenza di un ribaltone antibergogliano, ha finito per bruciare chi poteva interpretarlo e ha detto che la barca di Pietro in navigazione nel tempestoso mare della storia deve continuare a navigare.
3. UN MISSIONARIO AGOSTINIANO E APPASSIONATO DI TENNIS RISERVATO, MITE MA DECISO
Estratto dell’articolo di Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”
PIETRO PAROLIN PAPA SECONDO I VATICANISTI - DATI YOUTREND
[…] Mite ma all’occorrenza deciso, Robert Francis Prevost non è mai stato un uomo che amasse le polemiche, né tantomeno apparire, anche se ora per Leone XIV sarà difficile evitarlo.
Molto colto e molto appassionato di tennis («mi considero un buon dilettante»), tende a parlare poco di sé.
Francesco lo aveva chiamato ad uno degli incarichi di maggiore responsabilità e potere della Curia romana — era il prefetto del Dicastero dei vescovi, il ministero del Vaticano che «provvede a tutto ciò che attiene alla nomina dei vescovi» in tutto il mondo — ma di lui si ricordano pochissime dichiarazioni pubbliche.
ROBERT FRANCIS PREVOST SALUTA LA FOLLA A SAN PIETRO
Ai media vaticani spiegava: «Mi considero ancora missionario.
La mia vocazione come quella di ogni cristiano è l’essere missionario, annunciare il Vangelo là dove uno si trova». Anche perché «il vescovo è un pastore vicino al popolo, non un manager».
Alle congregazioni generali si infilava nella curia generalizia dell’Ordine di San’Agostino, lungo il braccio sinistro del Colonnato del Bernini.
Il primo Papa statunitense, cui si aggiunge la cittadinanza peruviana — in Perù è stato missionario vent’anni — è anche il primo Pontefice agostiniano, un ordine mendicante nato nella metà del duecento.
ROBERT FRANCIS PREVOST E PAPA FRANCESCO
Degli agostiniani è stato anche priore generale, all’inizio degli anni Duemila. Nato a Chicago il 14 settembre 1955, viene da una famiglia di origini francesi e italiane, dalla parte del padre Louis Marius Prevost, e spagnole sul lato della madre Mildred Martínez.
Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph. Ha passato l’infanzia e l’adolescenza negli Stati Uniti, studiando prima nel Seminario minore dei Padri Agostiniani e poi alla Villanova University, in Pennsylvania, dove nel 1977 si è laureato in Matematica e ha studiato Filosofia.
le posizioni di robert francis prevost secondo conclavoscope
Il 1° settembre dello stesso anno, a Saint Louis, entra nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio di Chicago, ed emette la prima professione il 2 settembre 1978.
Il 29 agosto 1981 pronuncia i voti solenni. Dopo il diploma in teologia, a ventisette anni viene inviato dai superiori a Roma per studiare Diritto canonico all’Angelicum, la pontificia Università San Tommaso d’Aquino. È a Roma che viene ordinato sacerdote, il 19 giugno 1982.
E a questo punto che comincia la sua lunga esperienza in missione in Perù. Mentre prepara la tesi di dottorato, tra il 1985 e il 1986, viene mandato nella missione agostiniana di Chulucanas, a Piura.
Nel 1987 discute la tesi dottorale su «Il ruolo del priore locale dell’Ordine di Sant’Agostino» ed è nominato direttore delle vocazioni e direttore delle missioni della Provincia agostiniana «Madre del Buon Consiglio» di Olympia Fields, in Illinois.
piazza san pietro piena per l elezione di robert francis prevost
Ma l’anno successivo torna in Perù e raggiunge la missione di Trujillo, come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. […]
Nell’ottobre 2013 torna nella sua Provincia agostiniana, a Chicago, ed è direttore della Formazione nel convento di Sant’Agostino, primo consigliere e vicario provinciale; incarichi che ricopre fino a quando papa Francesco lo nomina, il 3 novembre 2014, amministratore apostolico della diocesi peruviana di Chiclayo e al contempo vescovo titolare di Sufar.
Il 7 novembre fa l’ingresso in diocesi e viene ordinato vescovo il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella cattedrale di Santa Maria.
robert francis prevost poco dopo l ordinazione sacerdotale con giovanni paolo ii
Il 26 settembre 2015, Francesco lo nomina vescovo di Chiclayo, quattro anni più tardi lo sceglie come membro della Congregazione per il Clero e l’anno successivo della Congregazione per i Vescovi.
Il 30 gennaio 2023, il Papa lo chiama a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, promuovendolo arcivescovo. Diventa cardinale il 30 settembre.
Il suo motto episcopale è « In Illo uno unum », parole di sant’Agostino dall’Esposizione sul Salmo 127, per spiegare che «sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno».
LEONE XIV ROBERT FRANCIS PREVOST E ACCANTO A LUI IL CARDINALE PIETRO PAROLIN
PIETRO PAROLIN - ROBERT FRANCIS PREVOST
pietro parolin
pietro parolin
il giuramento di pietro parolin prima del conclave 1
robert francis prevost alla diocesi di chiclayo in peru
PAPA LEONE XIV - ROBERT FRANCIS PREVOST
festa di compleanno di robert francis prevost in peru luglio 2019
le parole di papa robert francis prevost leone XIV
L ALGORITMO DELLA BOCCONI CHE HA PREVISTO L ELEZIONE DI ROBERT FRANCIS PREVOST COME PAPA.
L ALGORITMO DELLA BOCCONI CHE HA PREVISTO L ELEZIONE DI ROBERT FRANCIS PREVOST COME PAPA
robert francis prevost a roma dopo la morte di papa francesco messa del 30 aprile
PAPA LEONE XIV PREGA DOPO L ELEZIONE
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