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“SU 100 MALATI DI CORONAVIRUS, 80 GUARISCONO SPONTANEAMENTE” - WALTER RICCIARDI DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ: “SOLO 15 SU 100 HANNO PROBLEMI SERI MA GESTIBILI IN AMBIENTE SANITARIO, SOLO IL 5 PER CENTO MUORE, PERALTRO SAPETE CHE TUTTE LE PERSONE DECEDUTE AVEVANO GIÀ DELLE CONDIZIONI GRAVI DI SALUTE…”

il coronavirus cinese

1 - CORONAVIRUS: RICCIARDI, RIDIMENSIONARE, 95% GUARISCE

 (ANSA) - "Dobbiamo ridimensionare questo grande allarme, che è giusto, da non sottovalutare, ma la malattia va posta nei giusti termini: su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario, solo il 5 per cento muore, peraltro sapete che tutte le persone decedute avevano già delle condizioni gravi di salute". Così Walter Ricciardi dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) in conferenza stampa alla Protezione civile a Roma.

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2 - TUTTE LE VITTIME ERANO ANZIANE E CON ALTRE PATOLOGIE

Cristina Marrone per il “Corriere della Sera”

 

Si allunga di ora in ora il bilancio delle vittime per il coronavirus in Italia, o meglio, positive al Sars-CoV-2. La precisazione è importante perché questi pazienti erano anziani (quasi tutti over 70) ricoverati nei vari ospedali con patologie pregresse. Con ogni probabilità il nuovo patogeno, per il quale pochi di noi oggi hanno gli anticorpi, ha contribuito all' indebolimento di un organismo già particolarmente fragile a causa di una malattia esistente come tumore, malattie cardiologiche, diabete.

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E questo è in linea con tutti gli studi epidemiologici condotti finora: il rischio di morte aumenta con l' età (per gli over 80 arriva al 14,8%) e se il paziente, come scritto, presenta condizioni mediche preesistenti, la cosiddetta comorbidità (e anche qui le percentuali di rischio variano: +10,5% per i cardiopatici; + 7,3% per i diabetici; +6,3% per chi soffre di malattie respiratorie croniche; + 6% per chi è iperteso; fino a un +5,5% per chi ha un tumore). Semplificando, è molto probabile che, almeno in linea generale, le prime vittime italiane di coronavirus sarebbero forse morte in tempi molto simili anche senza essere contagiate dal nuovo patogeno.

 

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Non è dunque così scontato e semplice attribuire una morte al coronavirus così come succede per l' influenza. È bene precisare che il virus di per sé non è una malattia. Lo si può avere in corpo senza conseguenze; basti pensare a quanti asintomatici sono stati intercettati in questi giorni nel Nord Italia e messi in isolamento domiciliare per evitare che contagino altri ai quali invece quello stesso patogeno potrebbe fare molto male, come ad esempio causare la temuta polmonite che porta in rianimazione il 4-5% dei pazienti mondiali (10% per ora in Lombardia).

 

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Nella maggior parte di questi casi il virus è intervenuto in organismi non abbastanza forti per reagire adeguatamente ed è stato molto probabilmente una concausa del decesso. Chi ha il cancro e muore per complicanze dovute all' influenza entrerà nelle statistiche dei decessi per tumore e sarà segnalato anche in quelle dell' influenza (e così sarà probabilmente anche per Covid-19).

 

In casi più rari, il coronavirus, in una forma particolarmente virulenta, può causare la morte per grave insufficienza respiratoria anche di persone giovani fino a quel momento sane. Pensiamo ad esempio al medico eroe della Cina che per primo aveva lanciato l' allarme ed è morto in corsia curando i suoi pazienti.