honduras la cittÀ perduta

ALLA RICERCA DELLA "CITTÀ PERDUTA DEL DIO SCIMMIA" – LA STORIA DELLA SPEDIZIONE CHE IN HONDURAS HA PORTATO ALLA SCOPERTA DEI RESTI DI UN’ANTICA CIVILTA’ – “ZANZARE E SERPENTI, TAPIRI E SCIMMIE RAGNO CHE SI AVVICINAVANO SENZA PAURA, COME SE NON AVESSERO MAI VISTO UN UMANO” - LO SCRITTORE ATTACCATO DAGLI INSETTI: "AVEVO IL CORPO IN FIAMME" - VIDEO

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Michele Farina per il Corriere della Sera

 

In Honduras, ora lo possiamo dire, è più facile scoprire un' antica città sepolta nella giungla che scoperchiare i pozzi della corruzione. Gli scandali non hanno scalfito il presidente Juan Orlando Hernández, che infatti può dedicarsi alla promozione dei tesori archeologici del piccolo Paese centroamericano.

 

Di cui si parla quasi sempre incidentalmente, magari ricordando che vanta uno dei più alti tassi di omicidi al mondo, o che è stato teatro di un golpe nel 2009. E allora, davanti alle brutture della modernità, meglio sprofondare nella foresta del passato, la stessa che fa da scenario all' ultima scoperta raccontata da Douglas Preston nel suo bestseller «The Lost City of the Monkey God».

 

L' autore di numerosi libri (tra cui «Le dolci colline di sangue», sui luoghi del Mostro di Firenze) si è trovato a vivere in prima persona, così ha detto al Washington Post , «il viaggio forse più spaventoso ed entusiasmante» della sua vita. Un' odissea avvelenata alla ricerca della «Città Perduta del Dio Scimmia».

 

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Difficile trovare a questo mondo una zona incontaminata come quella attraversata dalla spedizione di cui Preston ha fatto parte nel 2015. Un luogo dove «tapiri e scimmie ragno si avvicinavano a noi senza paura, come se non avessero mai visto un umano». Una valle nascosta nella Mosquitia, Est del Paese: una zona abitata da quel che rimane delle popolazioni sterminate dopo l' arrivo di Colombo (30mila Miskitos, 2.500 Pech e ancor meno Tawahka) oltre che da una miriade di zanzare e da serpenti che farebbero il terrore di Indiana Jones.

 

È dai primi del Novecento che si favoleggiava di una «Ciudad Blanca», costruita più di mille anni fa da una misteriosa popolazione nel cuore dell' Honduras (che in spagnolo significa «profondità»).

 

Tutti gli esploratori avevano fallito la caccia. Fino a quando, nel 2012, arriva ronzando un Cessna Skymaster dell' Università di Houston, che grazie al laser di un mega scanner da un milione di dollari riscontra tracce di insediamenti umani sotto il manto della foresta.

 

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E così, dopo l' aiutino tecnologico, parte la spedizione via terra. Destinazione segreta, per proteggere il sito. Elicotteri, forze speciali, archeologi, botanici, scrittori d' avventura come Preston. Una settimana ad aprirsi la via a colpi di machete. I laser, grazie al cielo, tra le paludi più nascoste della Mosquitia servono a poco.

 

Peccato per gli insetti maledetti che fanno strame di repellenti e tessuti high-tech. Gli esploratori non trovano l' agognata Città Bianca, ma le vestigia di «un' intera civiltà perduta» (non così perduta, dicono alcuni studiosi, visto che gli eredi sono i Miskitos che abitano nei dintorni).

 

Almeno 52 artefatti in pietra vengono ritrovati, e decantati, dai ricercatori della National Geographic Society, tra cui non spicca il leggendario Dio Scimmia ma la figura di uno «sciamano dalla testa di giaguaro» che sembra uscito da un sogno di Borges. I reperti sono rimasti sul posto. Altre spedizioni si sono alternate nella valle solitaria.

 

I primi Indiana Jones sono tornati nel nostro mondo con un parassita in corpo, scortese regalo dei locali pappataci: la leishmaniosi cutanea (un milione e mezzo di nuovi casi all' anno) non è mortale ma rognosa da curare: «Hai la sensazione di avere il corpo in fiamme», ha raccontato Preston durante le presentazioni del suo libro.

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Le autorità dell' Honduras hanno chiesto aiuto per preservare la valle dimenticata, che altrimenti, nel giro di pochi anni, verrà disboscata. A qualche chilometro dai suo tesori e dai suoi tapiri, i gringos tagliano alberi per fare posto al bestiame la cui carne rifornisce i fast food degli Usa. Nessun luogo è lontano, neanche nel regno del Dio Scimmia.

 

 

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