altruismo

SONO PICCOLE QUESTIONI DI CHIMICA - SECONDO UNA RICERCA LE DONNE SAREBBERO PIÙ ALTRUISTE DEGLI UOMINI: SEMBRA CHE IL CERVELLO FEMMINILE TRAGGA MAGGIOR SODDISFAZIONE DAGLI ATTI DI GENEROSITÀ PER MOTIVI GENETICI E CULTURALI - MA LA COMUNITA’ SCIENTIFICA SI DIVIDE

Elisabetta Intini per Focus.it

 

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Dopo aver compiuto un atto di generosità, donne e uomini ricevono risposte neurologiche leggermente diverse in termini di dopamina, un neutrasmettitore legato alle sensazioni di benessere, coinvolto nel circuito della ricompensa. Lo evidenziano due studi pubblicati su Nature Human Behaviour, che vanno però letti con attenzione prima di saltare subito a facili banalizzazioni e stereotipi di genere.

 

In sintesi, le donne sembrano ricevere una risposta chimica lievemente più gratificante rispetto agli uomini quando si impegnano in comportamenti generosi. Questo potrebbe dipendere da ragioni innate, legate ai differenti cromosomi, oppure da fattori culturali: le bambine potrebbero crescere in contesti sociali dove le azioni di gentilezza sono più fortemente incoraggiate, rispetto a quanto avviene per i coetanei maschi.

DONNE PIU ALTRUISTE

 

Nella prima ricerca il gruppo guidato da Philippe Tobler, professore di neuroeconomia e neuroscienze sociali all'Università di Zurigo (Svizzera) ha reclutato 55 volontari, 27 femmine e 28 maschi, per un esperimento in doppio cieco (quelli in cui sia gli sperimentatori sia i soggetti ignorano alcune condizioni).

 

I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi, uno dei quali ha ricevuto un placebo e l'altro l'amisulfride - uno psicofarmaco che blocca l'azione della dopamina nel cervello. Quindi i volontari hanno dovuto decidere se tenere per sé una ricompensa in denaro oppure condividerla con un amico o un estraneo. Dopodiché, l'esperimento è stato ripetuto invertendo la somministrazione.

 

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Uomini e donne hanno un cervello diverso? La questione è ampiamente dibattuta. Sotto l'effetto del placebo il 51% delle donne ha optato per la scelta più generosa, contro il 40% degli uomini. Dopo l'amisulfride, con l'azione della dopamina bloccata, la percentuale di donne prosociali è lievemente scesa (45%), mentre quella degli uomini è salita, anche se di poco (44%).

 

Nel secondo lavoro, gli scienziati hanno analizzato le immagini cerebrali "live" di 40 persone di entrambi i sessi impegnate nel decidere se donare denaro o meno. Dopo una decisione generosa, l'attività in una regione cerebrale coinvolta nella valutazione delle azioni e dipendente dai segnali della dopamina appariva più marcata nelle donne.

 

CERVELLO

Gli studi sembrano evidenziare una piccola differenza nella quantità di neurotrasmettitore rilasciato dopo un'azione generosa, che farebbe sentire più "appagate" (e quindi più propense a ripetere il gesto) le donne rispetto agli uomini.

 

Non tutti concordano con le conclusioni dello studio: i campioni di popolazione coinvolti sono ridotti e i dati sono riferiti a due gruppi impegnati in compiti leggermente diversi. Inoltre, nel primo lavoro, quello sotto placebo, le donne si sono equamente suddivise tra "generose" e "non generose", e neanche gli effetti dell'amisulfride sono stati rilevanti.

 

In ogni caso, poiché gli stereotipi di genere sono ancora radicati nel modo in cui educhiamo, i risultati non appaiono poi così sorprendenti.