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VOLETE LA PRIVACY O LA GIUSTIZIA? IL TRIBUNALE DI BOLOGNA HA RIGETTATO IL RICORSO DEL PADRE DI VINCENT PLICCHI, CHE CHIEDEVA DI RENDERE ACCESIBILI IL PROFILO TIK TOK E LE CHAT DEL FIGLIO, MORTO SUICIDA DURANTE UNA DIRETTA SOCIAL LO SCORSO OTTOBRE – PER IL GIUDICE NON C'È RISCHIO CHE I DATI VENGANO CANCELLATI: "L'INFORMATIVA SULLA PRIVACY PREVEDE CHE TIKTOK CONSERVI LE INFORMAZIONI” – MA LA STESSA SENTENZA AMMETTE CHE “IL DIRITTO DI DIFESA PREVALE SU QUELLO DI RISERVATEZZA SE...”
(ANSA) - Pur riconoscendo come valide le ragioni alla base della richiesta di rendere accessibile il profilo e le chat TikTok di Vincent Plicchi, il tribunale civile di Bologna ha rigettato il ricorso, presentato in via d'urgenza, dal padre del 23enne morto suicida in diretta social, dopo essere stato vittima di cyberbullismo.
Questo perché, secondo la giudice Carmen Giraldi, non c'è il cosiddetto "periculum in mora", il rischio che i dati vengano cancellati: "L'Informativa sulla Privacy di TikTok - spiega nell'ordinanza - prevede espressamente che TikTok conservi 'le informazioni quando ciò sia necessario per adempiere agli obblighi contrattuali e normativi (...) e per l'esercizio o la difesa di azioni legali'".
L'obiettivo del ricorso era infatti ottenere informazioni così da circostanziare una denuncia o un altro tipo di azioni contro i responsabili del cyberbullismo.
Plicchi era diventato una star social vestendosi come un personaggio di un videogame, 'Inquisitor Ghost'. Aveva conosciuto una ragazza online e, dopo che lei le aveva detto che era maggiorenne, avevano cominciato a scambiarsi messaggi in chat. La ragazza in realtà ne aveva 17 e in molti hanno iniziato ad accusare il 23enne di pedofilia, con accuse e minacce.
Secondo il giudice la giurisprudenza ha oramai sancito che in determinate condizioni "il diritto di difesa in giudizio prevale sul diritto alla riservatezza dei dati personali, qualora tali dati siano necessari per finalità di tutela giudiziale".
E la finalità dichiarata dal padre di avvalersi, "pur in assenza di consenso, dei dati dei soggetti terzi per azionare un giudizio civile o penale, a tutela di interessi propri" consente "l'ostensione dei dati dei soggetti terzi che hanno scritto a Vincent nel circoscritto periodo temporale antecedente il suicidio".
Presumibilmente, però, il ricorso in via d'urgenza ex art.700 non è considerato il modo per ottenerli. "Sicuramente non ci fermeremo", dice il padre, Matteo Plicchi, assistito dall'avvocato Daniele Benfenati.
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