DAGOREPORT - PER LA RUBRICA “OGNI MATTINA S’ALZA UN FREGNO E LA SPARA A SALVE”, OGGI CI TOCCA…
        
        Nessuna donna vorrebbe avere una rivale come Rihanna, che in genere alle feste si presenta così (per capirci, è quella a sinistra) e a cui oltretutto piace pure il calcio, visto che non perde una partita del Mondiale, dove fra l’altro gioca “il suo baby” Cristiano Ronaldo. Nemmeno una come Melissa Satta, che proprio da buttare non è.
E così, dopo aver saputo della foto del suo fidanzato Kevin Prince Boateng che la bella e disinvolta cantante aveva postato sul suo profilo Twitter lo scorso 16 giugno e, soprattutto, averne letto l’entusiastico apprezzamento (“Da Bae doe! I might have to be team Ghana on this one idc idc idc”, dove “Da Bae doe” sta per “bel bambino” e il resto suona del tipo “dovrei tifare Ghana questa volta”), l’ex velina ha preferito mettere subito in chiaro le cose: il “Boa” è roba sua e del piccolo Maddox, che ha assistito alla partita contro gli Usa di papà stringendo le manine della mamma
rihanna 3
melissa satta in aereo
QUATTRO FOTO PER IL SUO PRINCE — E per rendere ancor meglio il concetto, la Satta ha messo online altri quattro scatti che la immortalano coi colori del Ghana e un cuore sul braccio per il suo Prince. “Rihanna è rimasta chiaramente colpita da Boateng – ha raccontato una non meglio precisata fonte al tabloid inglese “Sun” - e non ci sono molti uomini immuni al suo fascino, quindi è ovvio che Melissa si sia arrabbiata e abbia deciso di marcare il territorio”.
Ora la palla è nella metà campo di Rihanna, a cui un solerte fan ha girato un’immagine meno castigata di Boateng rispetto a quella che lei aveva postato, così che potesse farsi meglio un’idea del soggetto. E ora che per la bella cantante è tutto molto più chiaro (e muscoloso), la sfida di sabato fra i suoi amici tedeschi e il Ghana potrebbe davvero diventare “la sua partita del cuore”, anche se sugli spalti ci sarà guarda caso la Satta, volata in Brasile per star vicina a Boateng e far così capire a Rihanna che proprio non ce n’è.
						
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