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SIAMO RIMASTI ALL’HOMO ERECTUS: LE PERSONE TENDONO A FAVORIRE LE PERSONE PIÙ BELLE. PER UN ISTINTO ATAVICO ALL’ACCOPPIAMENTO – SECONDO UNO STUDIO DELLA LONDON SCHOOL OF ECONOMICS, GLI UOMINI E LE DONNE PIÙ ATTRAENTI GUADAGNANO DI PIÙ. MA SOLO SE SONO ANCHE MENO INTELLIGENTI (A PARITÀ DI QUOZIENTE INTELLETTIVO, L’ESTETICA NON CONTA) – TUTTO DIPENDE DALL’EVOLUZIONE DELLA SPECIE: MILIONI DI ANNI FA, I NOSTRI ANTENATI VALUTAVANO I MEMBRI DEL SESSO OPPOSTO IN FUNZIONE DEL POSSIBILE ACCOPPIAMENTO. E ANCORA OGGI È COSÌ…
Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per www.repubblica.it
Bellezza, mezza ricchezza. Se non si è troppo intelligenti. Negli ultimi anni, vari studi hanno dimostrato il legame tra bellezza dei lavoratori e salari […].
Ma sinora nessuno studio scientifico vi aveva collegato la possibilità di essere anche intelligenti.
Ebbene, secondo uno studio della London School of Economics, chi è bello/a, e pure intelligente, guadagna tendenzialmente di meno di chi invece può vantare soltanto una grande bellezza, […] senza livelli di intelligenza troppo elevati.
Lo studio, come riporta il Times di Londra, si basa sui dati del "National Child Development Study" (Ncds), che ha analizzato oltre 17mila britannici nati durante una settimana di marzo del 1958.
Durante l’infanzia e poi da adulti, questi individui sono stati valutati in vari ambiti, dall’istruzione al reddito, fino alle capacità cognitive. All’età di 7 e 11 anni, sono stati anche giudicati per il loro aspetto fisico.
Due insegnanti indipendenti hanno selezionato, per ogni bambino, etichette come “tratti anomali”, “poco attraente” o “trasandato”. Se entrambi gli insegnanti giudicavano un bambino “attraente”, la definizione veniva invece adottata dalla ricerca.
L'analisi si è poi concentrata sui singoli salari degli intervistati all’età di 33, 42, 47, 51 e 55 anni.
Ebbene, è emersa una tendenza costante: le persone attraenti guadagnavano significativamente di più, in media.
C’era però un’eccezione, e decisamente significativa: questo effetto scompariva quasi del tutto tra i soggetti con maggiore capacità intellettiva. In altre parole, la bellezza aumenta i guadagni, tranne che per i cervelloni.
Il ricercatore Satoshi Kanazawa della London School of Economics, autore della ricerca, ha condotto un’analisi simile utilizzando i dati di oltre 20mila americani.
Ebbene, si riscontrava la stessa tendenza: all’età di 22, 29 e 38 anni, le persone attraenti guadagnavano di più, ma solo se avevano un’intelligenza nella media o inferiore alla media.
Tra i più intelligenti, invece, la bellezza influiva ben poco sui guadagni.
Secondo Kanazawa e gli altri studiosi coinvolti, una possibile spiegazione è che […] i datori di lavoro abbiano meno occasione […] per premiare la bellezza superficiale.
Perché se non è corrisposta da buone facoltà intellettuali, ciò potrebbe risultare controproducente. Al contrario, in ruoli che richiedono meno capacità cognitive, un bel sorriso potrebbe fare la differenza per ottenere una promozione, senza incidere troppo sulle prestazioni lavorative.
Tuttavia, in un altro studio pubblicato sulla rivista "International Journal of Manpower", lo stesso Kanazawa propone una ulteriore spiegazione ancora più controversa: secondo lui, il nostro cervello si è evoluto milioni di anni fa per affrontare un mondo molto diverso da quello attuale.
"Per la maggior parte del tempo, ogni giorno i nostri antenati cacciavano e raccoglievano il bottino", nota Kanazawa, “e il contesto principale in cui valutavano i membri del sesso opposto era l’accoppiamento”.
Secondo l'esperto, continua il Times, la spiegazione più convincente del motivo per cui gli esseri umani di oggi trattano più favorevolmente le persone attraenti risiede nell’istinto evolutivo di cercare di conquistarle come potenziali partner. Questo impulso a trattare bene le persone belle sarebbe così forte che, secondo Kanazawa, persino gli eterosessuali sarebbero inclinati a favorire coloro dello stesso sesso, se sono attraenti.
Inoltre, per Kanazawa, alcune occupazioni attraggono capi meno intelligenti, i quali supervisionano lavoratori a loro volta meno intelligenti. Secondo la sua teoria, questi capi sarebbero più influenzabili dalla bellezza fisica — e ciò si tradurrebbe in un vantaggio economico per i dipendenti più attraenti.
Al contrario, i capi intelligenti che dirigono lavoratori altrettanto intelligenti in quelli che Kanazawa definisce “lavori ad alto quoziente intellettivo”, sarebbero, secondo lo scienziato, più capaci di ignorare tali istinti evolutivi. O, per dirla in altro modo: le persone intelligenti non si lasciano incantare da un bel viso. Per questo, chi è bello/a ma anche intelligente, è condannato a essere sfavorito nei confronti di chi è soltanto bello.
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