DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Patricia Tagliaferri per “Il Giornale”
La stessa situazione di sempre, con le autostrade liguri bloccate da cantieri infiniti. Succede da tempo, impossibile ormai viaggiare nei dintorni del capoluogo senza ritrovarsi incolonnati per ore.
Ma ieri l'ennesimo interminabile ingorgo ha fatto esplodere l'ira dagli autisti bloccati nei loro Tir resi incandescenti dalle alte temperature. Esasperati per le code che sul nodo di Genova hanno raggiunto anche gli 8 chilometri, dopo essere stati fermi sotto il sole per ore molti autotrasportatori hanno deciso di scendere dai loro mezzi pesanti in segno di protesta. «Un atto estremo», ammette Trasportounito Fiap, ma necessario per cercare di risolvere una situazione che si protrae da troppo.
Ha cominciato un camionista bloccato sulla A7 Genova-Milano in prossimità di Arquata Scrivia. Stufo del blocco prolungato ha deciso di avvertire il titolare della sua azienda ed è sceso in strada. Lo stesso ha fatto un altro e un altro ancora. A poco a poco diversi colleghi hanno seguito il loro esempio e l'agitazione ha preso sempre più vigore con un clamoroso tam-tam: scendere dai camion.
Per oltre un'ora, ha denunciato l'associazione, «tutte le principali direttrici autostradali liguri con destinazione o provenienza Genova e il maggiore porto italiano sono stati sotto assedio con ingorghi che hanno bloccato totalmente i varchi». «Il vaso è ormai colmo - sottolinea Giuseppe Tagnochetti coordinatore di Trasportounito - e la situazione sfugge a qualsiasi controllo, con i rischi che ne conseguono per chiunque si avventuri in autostrada e della cui responsabilità qualcuno dovrà farsi carico».
Tagnochetti descrive un'emergenza che si protrae da mesi, con ingorghi, code e lavori che avrebbero dovuto essere cadenzati negli anni nell'ambito di un'ordinaria manutenzione e sono stati invece concentrati sul nodo genovese e ligure provocandone il collasso «con grave pericolo per la sicurezza stradale e una vera e propria devastazione dei livelli produttivi del sistema economico e trasportistico». Perché la paralisi delle autostrade, oltre a provocare gravi disagi agli automobilisti, mette a rischio il trasporto merci da e per il porto di Genova.
La stessa critica situazione delle infrastrutture che si era registrata esattamente un anno fa, quando addirittura un colosso mondiale delle spedizioni preferì sfruttare scali alternativi coma La Spezia, Ravenna, Trieste e Venezia per bypassare il problema della paralisi delle autostrade. Altra estate, stessi problemi. Ieri è stata davvero una giornata nera per il traffico del nodo genovese e ligure. Fin dalla mattina si sono registrati incolonnamenti per lavori sulla A26, da e per il Piemonte, e sulla A12, sulle riviere di Levante. Tra Ovada e il bivio A26-A10 verso Genova si sono raggiunti gli 8 chilometri di coda.
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