fabrizio gatti giuseppe conte roberto speranza

“HO PORTATO TUTTA LA DOCUMENTAZIONE E NON MI HANNO FATTO PARLARE” - FABRIZIO GATTI, AUTORE DEL LIBRO-VERITÀ SULLA MALAGESTIONE DELLA PANDEMIA, È STATO SILENZIATO IN COMMISSIONE AFFARI ESTERI ALLA CAMERA: “QUANDO HO COMINCIATO A MOSTRARE LE CHAT IL PRESIDENTE FASSINO MI HA TOLTO LA PAROLA” - MA CHE C’ERA SCRITTO NEI MESSAGGI, INVIATI DA ANGELO BORRELLI E PIERO MOSCARDINI? “NON HAI CAPITO, LA PARTE SANITARIA, LA GESTISCONO SPERANZA E I SUOI”, “NON È UNA GESTIONE MIA, CI SONO CONTE E SPERANZA, SPERO CHE TU LO CAPISCA” – IL RUOLO DI D'ALEMA

 

1 - «IO CENSURATO DAI GIALLOROSSI SUL COVID»

Alessandro Gonzato per “Libero quotidiano”

 

fabrizio gatti

«Non hai capito, qui la parte sanitaria la gestiscono Speranza e i suoi. Non sono un commissario pieno, detto tra me e te». «Se mi sostituisco al governo questi mi ammazzano». «Non è una gestione mia. Ci sono Conte e Speranza, spero che tu lo capisca, ciao». I messaggi ce li riporta il collega dell' Espresso Fabrizio Gatti.

 

Vanno dal 29 febbraio al 3 marzo 2020 e li ha inviati Angelo Borrelli a Piero Moscardini. Allo scoppio della pandemia Moscardini, da capo operativo ormai in pensione, era tra i consiglieri di Borrelli, allora capo della Protezione Civile di cui Moscardini è stato coordinatore di tante operazioni di soccorso: l' alluvione di Firenze del '66, i terremoti in Friuli e in Irpinia nel '76 e nell' 80, quello in Umbria e nelle Marche del '97, poi all' Aquila.

 

ANGELO BORRELLI CON LA MASCHERINA

«Quando ho cominciato a mostrare le chat di WhatsApp tra Borrelli e Moscardini» dice a Libero Gatti, autore del libro "L' infinito errore. La storia segreta di una pandemia che si doveva evitare" (La Nave di Teseo), «il presidente Fassino mi ha tolto la parola».

 

Piero Fassino (Pd) è il presidente della Commissione Affari Esteri alla Camera dove ieri Gatti era sta convocato "nell' ambito (così recita il documento ufficiale) dell' esame della proposta di inchiesta parlamentare per l' istituzione di una Commissione d' inchiesta sullo scoppio della pandemia di Sars-CoV-2 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati e dall' Oms per evitarne la propagazione".

Piero Moscardini

 

«Ho portato la documentazione su tutto ciò che conosco, documenti pubblicati nel libro che partono dal 2003, inizio della Sars, e arrivano fino a questo disastro, 4 milioni di morti ed economie distrutte. Non mi hanno fatto parlare».

 

Chi non vuole la commissione parlamentare d' inchiesta?

fabrizio gatti l'infinito errore

«Data la secretazione posta dal governo Conte su molti atti non ho problemi a dirti che, secondo me, non la vogliono Conte, Speranza, Di Maio e D' Alema».

 

Perché D' Alema?

«È il fondatore del movimento politico di Speranza (Articolo Uno, ndr) e presidente onorario di un' importante associazione cinese insieme ad altri tre politici cinesi: uno è il ministro della Sanità che ha nascosto la prima epidemia di Sars, un altro è stato a lungo direttore dell' apparato di regime per la propaganda e la repressione dell' opposizione al governo cinese».

 

Con che motivazione ti ha bloccato Fassino?

ANGELO BORRELLI ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE

«Che in assenza di un contraddittorio non potevo mostrare i messaggi,compreso quello in cui avevo scritto a Moscardini, perché lo riportasse a Borrelli, che nella Bergamasca c' era un altro focolaio, che i medici di mezza Lombardia lamentavano la totale mancanza di dispositivi di protezione. I miei erano messaggi di un cittadino lombardo preoccupato, non ci stavamo mettendo privatamente d' accordo su cosa fare nel fine settimana!».

 

fabrizio gatti foto di bacco

Cosa ti ha risposto Moscardini a quel messaggio?

«Che aveva mandato un messaggio a Borrelli, il quale poi ha inviato a Moscardini una nota che aveva spedito a Conte in cui lo metteva in allarme "sul massiccio afflusso di turisti dalla Cina" e sulle analogie tra il nuovo Coronavirus e il virus della Sars».

 

Quando gliel' ha scritta?

«Il 21 gennaio 2020. Ma c' è un' altra data fondamentale per capire come sono andate le cose».

 

Quale?

«Il 29 febbraio 2020. Io abito vicino a Milano. Ricevo le telefonate terrorizzate - stavo svolgendo l' inchiesta sull' epidemia - dei medici di medicina generale di Milano, Monza, Bergamo e Lodi: non trovano guanti né mascherine. Inoltre a Fiumicino viene trovata positiva una signora che era stata a Bergamo due giorni e tornata a Roma aveva infettato la famiglia.

Il laboratorio di Wuhan

 

Mi aspettavo che la Protezione Civile inviasse nelle zone colpite tir carichi di dispositivi di protezione per medici e cittadini. Scrivo un messaggio a Moscardini: "Dove cazzo è la Protezione Civile!". Lui lo scrive a Borrelli e Borrelli gli risponde che Conte e Speranza l' hanno esautorato, che se prova a prendere iniziative al posto loro lo ammazzano».

 

Messaggi a parte, cos' hai fatto in tempo a dire?

«Ho illustrato i documenti di una fornitura del 4 marzo, la prima, di 5 milioni di mascherine che è saltata perché la Protezione Civile in modo bislacco avverte il fornitore in India che non sarà il governo a pagarla 34 centesimi l' una, un prezzo molto favorevole - ma una srl di Roma.

 

AGOSTINO MIOZZO

Questa contrattazione si protrae fino all' 8 marzo, giorno del blocco delle frontiere, e il carico va perso. Neanche il tempo di spiegare, che Fassino di nuovo mi ha tolto la parola: "Lei è chiamato a esprimere opinioni, non a mostrare documenti". Comunque ho fatto in tempo a parlare anche dei voli tra Italia e Cina, altra cosa incredibile».

 

Spiega.

«Nel giorno in cui a Wuhan si comincia a morire e l' epidemia esce dalla Cina, il 13 gennaio 2020, l' Italia raddoppia i collegamenti».

 

Parlavi di Di Maio prima...

giuseppe conte agostino miozzo

«In un messaggio Agostino Miozzo, membro del Cts, scrive a Moscardini: "Sono d' accordo sulla cautela per evitare un tracollo economico irreversibile. Penso che ci sia una regia altrove. Ricordi la Via della Seta siglata dal seppur incapace Di Maio? Questo sembra più un attacco per riposizionare gli equilibri».

 

 

2 - "D'ALEMA IN AFFARI COL REGIME CINESE CHE CI HA DEPISTATO SULLA PANDEMIA"

Felice Manti per www.ilgiornale.it

 

roberto speranza massimo dalema

A volte ritornano. Prendete l'ex premier Massimo D'Alema, tirato in causa nel pasticciaccio dei ventilatori cinesi non a norma, venduti all'Italia in piena pandemia, su cui si stanno accendendo i fari delle Procure. Ma che c'entra D'Alema nella trattativa con il dipartimento della Protezione civile?

 

«C'entra in quanto presidente onorario dell'associazione Silk Road Cities Alliance di Pechino che controlla la società Silk Road Global Information Limited da cui il 13 marzo 2020 la Protezione civile ha acquistato i ventilatori», risponde Fabrizio Gatti, inviato dell'Espresso e autore di L'infinito errore - La storia segreta di una pandemia che si doveva evitare, il libro in uscita dopodomani che ricostruisce minuziosamente gli ultimi 18 mesi con documenti inediti, verbali e testimonianze.

 

massimo dalema e gli straordinari successi del partito comunista cinese

«D'Alema, unico non cinese si accompagna a tre presidenti onorari cinesi che sono esponenti degli apparati del regime del Partito nazionalcomunista. Il loro obiettivo con la nuova via della Seta è la penetrazione della Cina in Europa attraverso il nostro Paese. Non è un caso che D'Alema sia stato uno degli sponsor della nascita del Conte II, definendolo sui quotidiani il più amato dagli italiani». Uno di loro è Zhang Wenkang, ministro della Sanità rimosso nel 2003 dal regime con l'accusa di aver nascosto la prima epidemia di Sars. Ecco, sarebbe bastato usare proprio la parola Sars anche per questa pandemia che tanti errori si sarebbero potuti evitare».

 

Cominciamo dal pasticcio dei ventilatori

Laboratorio di Wuhan

«La decisione fu del Cts di Agostino Miozzo. Sui verbali non si spiega la ragione del no agli altri 276 ventilatori di altre marche proposti all'Italia eppure, siamo al 13 marzo, ce n'era un gran bisogno... Intanto anziché sigillare i confini il 10 febbraio abbiamo regalato 18 tonnellate di mascherine alla Cina. Una scelta sciagurata. Come quella di affidare a una srl una partita da 5 milioni di mascherine dall'India. Il fornitore si è chiesto: Perché non paga direttamente il governo ma una società a responsabilità limitata?. E l'affare sfumò...»

roberto speranza massimo dalema

 

Sul tracciamento cosa si poteva fare?

«Bastava dare retta a quel che scriveva a Giuseppe Conte l'ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli il 21 gennaio. Otto giorni dopo l'accordo sull'aumento dei voli tra Italia e Cina - da 54 voli a 108 voli da e per la Cina roba da 30mila persone a settimana - avvertì Conte del previsto massiccio flusso di turisti cinesi e sulle analogie tra il nuovo Coronavirus e la precedente epidemia di Sars».

LABORATORIO WUHAN

 

Erano decisioni da prendere in fretta...

«L'altro errore è stato bloccare gli arrivi da Wuhan e consentire quelli dallo Zhejiang. Perché a Hangzhou è segnalata una delle quattro zone di diffusione del nuovo coronavirus, così come da Nanchino, Ningbo e Shanghai. E invece proprio dal ceppo di Shangai l'epidemia è entrata in Italia. Qualche giorno dopo, all'ipotesi della quarantena per chi veniva dalla Cina, Conte disse che non si potevano danneggiare gli interessi dei nostri imprenditori. O forse le alleanze tra Italia e Cina».

 

Invece servivano far le zone rosse

«Il 29 febbraio, mentre a Bergamo i contagi raddoppiavano di giorno in giorno uno dei consiglieri più ascoltati dal capo dipartimento della Protezione civile, Piero Moscardini, suggerisce di fare una Direzione di comando e controllo in Prefettura a Milano. Non succederà...»

 

fabrizio gatti

Anche l'Oms ha le sue responsabilità...

«Certamente. Nel 2003 grazie alla collaborazione tra Oms e governi, nonostante le bugie cinesi del ministro, oggi associato di D'Alema, il mondo era riuscito a contenere il virus. Oggi l'influenza nel mondo del Partito nazionalcomunista cinese si sente molto di più. Ripeto, sarebbe bastato chiamare Sars questo virus, non Covid 19 che sembra il nome commerciale di una pillola.

 

ANGELO BORRELLI

Il direttore generale del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie George Gao e la virologa di Wuhan Shi Zhengli fanno una battaglia per chiedere di togliere la parola Sars dal nome del virus definito Sars-Cov-2, una scelta in sintonia con il Partito comunista cinese e i compagni cinesi di D'Alema. Per nascondere al mondo cosa stava accadendo...»

 

MASSIMO DALEMA SILK ROAD FORUM