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Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
«Virginia Raggi frequentava Raffaele Marra ben prima dell' inizio della campagna elettorale. Me lo raccontò Marra spiegando che lei, Salvatore Romeo e Daniele Frongia volevano vincere e lo avevano reclutato come punto di riferimento in Campidoglio. Lui poi ha preso il potere pieno e noi abbiamo sempre pensato che alla base di tutto ci potesse essere un ricatto». Rodolfo Murra, capo dell' Avvocatura capitolina fino al settembre scorso, è uno dei testimoni chiave dell' inchiesta sulle nomine al Comune di Roma.
VIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRA
Che tipo di ricatto?
«Anche i pubblici ministeri me lo hanno chiesto, ma io non posso essere più preciso. L'ho spiegato quando mi hanno interrogato. So soltanto quello che mi diceva lui in continuazione: "So tutto di loro, prima o poi parlerò. E se parlo non so che cosa succede"».
Ora è in carcere, sarà questa l'occasione per parlare?
«Può darsi. Lui sicuramente aveva rapporti a vari livelli. Era interlocutore dei costruttori e aveva legami con la destra romana. È stato collaboratore di Gianni Alemanno e in un' intervista ha detto che Franco Panzironi (ex di Ama imputato in Mafia Capitale, ndr) è una brava persona. Non so se abbia garantito alla Raggi un pacchetto di quei voti. Diceva che loro lo avevano reclutato per scegliere le persone giuste in Comune e perché esperto di pratiche amministrative».
Perché lo riferiva a lei?
«Lo conosco sin da quando era alle Politiche abitative del Comune, nel 2012. È sempre stato un tipo losco e arrogante. Poi ha preso l' aspettativa e quando è tornato con questa giunta era addirittura peggiorato».
Lo dice perché è arrabbiato per essere stato rimosso?
«Sono arrabbiato, ma non per la rimozione. Ce l'ho con loro per la macchinazione sulla richiesta di parere all'Anac sulla nomina a capo di gabinetto di Carla Raineri. A Marra l'ho detto chiaro: con me avete chiuso. Avete strumentalizzato Cantone per cacciare Raineri. E avete distrutto il mio lavoro».
Si può dire che in Campidoglio c'era una faida?
«Si può dire che nella stanza della sindaca c' erano sempre Marra e Romeo. E naturalmente Frongia. Loro contro tutti. Frongia è il migliore perché comunque ha metodi civili e dedica ascolto alle persone. Gli altri due sono arroganti e volgari, ma la sindaca li ha sempre appoggiati. Parlare da soli con lei non era possibile. Se le chiedevo chiarimenti oppure opinioni sulle questioni mi rispondeva: "Ne parli con Marra, si rivolga a Marra"».
E Romeo?
«Lui impartiva ordini. La premessa era sempre: "Vengo a nome di Virginia"».
Secondo lei perché aveva tanta influenza su Raggi?
«Lui è un grillino da tanto tempo. Quando il Movimento ha vinto le elezioni andava in giro per le stanze del Comune e gridava "abbiamo vinto, abbiamo vinto"».
Beppe Grillo ha preteso che lui e Frongia vengano ridimensionati. Secondo lei sarà così?
«È una farsa. Senza di loro la sindaca non può far niente».
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