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LA GRANDE SCENEGGIATA DI PUTIN - MOSCA PROPONE AL MONDO UNA “CONVENZIONE INTERNAZIONALE” SULLA SICUREZZA INFORMATICA CHE PERMETTA ANCHE DI “COMBATTERE GLI HACKER” - ALCUNI PIRATI INFORMATICI TURCHI: “SIAMO IN POSSESSO DI MILIONI DI ACCOUNT DI POSTA ELETTRONICA APPLE”, MA CUPERTINO SMENTISCE

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PUTIN E GLI HACKERPUTIN E GLI HACKER

1 - MOSCA PROPONE CONVENZIONE INTERNAZIONALE CONTRO HACKER

(ANSA) - Mosca propone al mondo una "convenzione internazionale" sulla sicurezza informatica che permetta anche di "combattere gli hacker". Così il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. "La Russia, insieme ai suoi partner, in particolare la Shanghai Cooperation Organization, ha preparato una bozza di documento sulle regole di comportamento nel cyberspazio. E' stato anche diffuso alle Nazioni Unite", ha detto Lavrov citato dalla Tass.

 

Sergey Lavrov Sergey Lavrov

"In generale - ha detto Lavrov intervenendo al Accademia militare dello Stato Maggiore russo - crediamo, e c'è una proposta in questo senso, che sia necessario sviluppare una convenzione internazionale dedicata alla sicurezza informatica, compreso il problema di eliminare le minacce e i rischi connessi all'attività degli hacker". La Shanghai Cooperation Organization (SCO) è l'associazione di Paesi che fanno capo a Mosca e Pechino tra cui figurano, oltre alle repubbliche ex sovietiche asiatiche, anche India, Pakistan e Iran. Lo riporta la Tass.

 

HACKER RUSSIHACKER RUSSI

2 - HACKER RICATTANO APPLE, AZIENDA SMENTISCE VIOLAZIONE

(ANSA) - Apple smentisce di aver subito una violazione da parte di un gruppo di hacker che afferma di essere in possesso delle credenziali relative a centinaia di milioni di account di posta elettronica Apple. Il gruppo, che si fa chiamare 'Turkish Crime Family', aveva parlato martedì scorso alla testata online Motherboard, minacciando di cancellare tutti i dati dagli iPhone e iPad degli utenti coinvolti se Apple non pagherà 75mila dollari entro il 7 aprile.

 

HACKERHACKER

Un portavoce della compagnia di Cupertino ha fatto sapere che la presunta lista di credenziali degli utenti, in caso fosse vera, non sarebbe stata ottenuta attraverso una violazione ai suoi sistemi informatici. "Non c'è stata alcuna intrusione nei nostri sistemi", ha detto il portavoce, secondo cui la lista potrebbe provenire da servizi esterni precedentemente hackerati.

 

Stando a un'indiscrezione riportata da Fortune, molte mail e password della lista combacerebbero con quelle coinvolti in un attacco informatico subito da Linkedin nel 2012, ma venuto alla luce solo l'anno scorso. In quell'evento erano stati interessati 100 milioni di account. In questo caso, invece, il gruppo hacker ha dato versioni discordanti sull'entità degli account, parlando prima di 300 milioni e poi di 559 milioni.