RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Uski Audino per “La Stampa”
la nuvola di fumo sopra la centrale a carbone
La crisi energetica morde la Germania e la costringe a riattivare le centrali a carbone. A fronte di una riduzione progressiva della fornitura di gas russo del 60% nell'ultima settimana, il governo tedesco ora mette in campo una serie di misure per diminuire il consumo di gas e garantire il riempimento degli impianti di stoccaggio al 90% entro dicembre, fulcro per la sicurezza energetica del Paese.
la nuvola di fumo sopra la centrale a carbone
«Le riserve sono riempite al 56% ma non possiamo iniziare l'inverno così, devono essere piene, altrimenti rimaniamo davvero scoperti», ha detto il ministro dell'Economia Robert Habeck ad Ard. La strategia si articola su tre pilastri. Primo, ridurre il consumo di gas nella produzione di elettricità, sostituendo l'energia prodotta dal gas con le centrali a carbone. «È amaro ma è pura e semplice necessità», ha chiarito il ministro dei Verdi. Secondo, attivare un meccanismo di incentivi che motivi l'industria a consumare meno gas «in modo da avere una maggiore disponibilità per lo stoccaggio» e «in questo l'industria gioca un ruolo chiave». Terzo, attivare una linea di credito attraverso la banca pubblica per lo sviluppo (Kfw) per l'acquisto di gas da stoccare e centrare l'obiettivo di riempire entro il primo ottobre almeno l'80% degli impianti e il 90% entro il primo dicembre, in linea con quanto approvato dalla Ue.
la centrale di carbone a civitavecchia
In Germania il consumo annuale corrisponde a circa 1000 terawatt/ora, stima l'associazione Ines, che riunisce i gestori degli impianti di stoccaggio di gas. Ora, gli impianti potrebbero arrivare a immagazzinare al massimo 256 terawatt/ora, cioè circa 1 quarto del consumo annuale. «Questo volume di stoccaggio da solo può rifornire la Germania di gas per due o tre mesi in un inverno mediamente freddo», afferma il governo tedesco. Ecco perché l'attuale livello di riserve al 56% è del tutto insufficiente.
Su questo sfondo si inserisce il dibattito sul riscaldamento domestico. In Germania il 50% degli impianti di riscaldamento sono a gas e diverse associazioni tra cui, l'agenzia federale per le reti e l'Associazione delle città e dei comuni, hanno proposto di abbassare le temperature in casa in inverno. Si dovrebbe passare dai 20 gradi garantiti dal diritto di locazione tedesco ai 18-19 gradi di giorno e 16 gradi la notte. Questo ha provocato un'alzata di scudi da parte della ministra socialdemocratica per la casa Klara Geywitzper, secondo la quale «il congelamento prescritto per legge è insensato». Un ennesimo confronto interno alla coalizione di Berlino è alle porte.
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