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“TROVO ALLUCINANTE CHE IL SINDACO APPRENDA DA UN GIORNALE DI ESSERE INDAGATO E NON DALLA PROCURA. SI TRATTA DI UN METODO INACCETTABILE” – COME UN VECCHIO BERLUSCONIANO BEPPE SALA, A CUI SI CONTESTANO I REATI DI FALSE DICHIARAZIONI E INDUZIONE INDEBITA A DARE O PROMETTERE UTILITÀ NELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA A MILANO, TUONA CONTRO I PM, ESCLUDE PER ORA PASSI INDIETRO E RIGETTA LE ACCUSE – “NESSUNA INDUZIONE INDEBITA SUL PIRELLINO. L’ABBIAMO VENDUTO NEL 2019 E SIAMO ANCORA FERMI. I LAVORI NON SONO MAI PARTITI. ALTRO CHE INDUZIONE, È STATA UNA CONTINUA DISCUSSIONE... - MARINONI? NON HO MAI AVUTO IL NUMERO DI TELEFONO” - LA MAXI INCHEISTA CON 74 INDAGATI PER CORRUZIONE, FALSO, ABUSO EDILIZIO E LA LEGA CHE CHIEDE LE DIMISSIONI DI SALA...
Maxi inchiesta urbanistica Milano, 74 gli indagati ++ Tra accuse corruzione, falso, abuso edilizio, induzione indebita
(ANSA) - MILANO, 17 LUG - Sono più di settanta gli indagati nella maxi inchiesta della Procura sul fenomeno della gestione 'deviata' dell'urbanistica a Milano e che, con le nuove richieste di arresto, tra cui quella dell'assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, e con l'iscrizione nel registro degli indagati del sindaco Giuseppe Sala, ha fatto un passo in avanti. Da quanto si è saputo gli indagati al momento sono 74. Le accuse che vanno dalla corruzione al falso, dall'abuso edilizio alla lottizzazione abusiva fino all'induzione indebita. (ANSA).
Lega, giunta Milano disastrosa, parola torni ai cittadini
(ANSA) "La Lega non chiede le dimissioni del Sindaco e della Giunta di Milano per le vicende giudiziarie (seppur gravi) che stanno emergendo in questi giorni: a differenza della sinistra, siamo e rimaniamo garantisti, e nessuno può essere dichiarato colpevole in base ad articoli di giornale o inchieste appena agli inizi, ma solo in caso di condanna definitiva. Noi chiediamo le dimissioni di Sindaco e Giunta perché Milano è da tempo bloccata, da tutti i punti di vista: è sempre più difficile lavorare, investire, produrre, programmare, camminare tranquilli per strada. Al di là di ogni problema giudiziario, che starà ad altri approfondire, il disastro è tutto politico e amministrativo. Milano merita di meglio, restituiamo parola e sovranità ai cittadini. La Lega è pronta a prendersi le proprie responsabilità per tornare a garantire fiducia, serenità, sviluppo e buona amministrazione alla città". Così una nota della Lega. (ANSA). 2025-07-17T12:15:00+02:00 IRA-COM ANSA per CAMERA01
BEPPE SALA
Maurizio Giannattasio per corriere.it
False dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altre persone e induzione indebita a dare o promettere utilità. Sono i due reati per cui sarebbe indagato il sindaco Beppe Sala.
Il primo riguarda la nomina a presidente della Commissione Paesaggio di Giuseppe Marinoni nonostante l’incompatibilità, la seconda verte sul Pirellino, il grattacielo venduto alla Coima di Manfredi Catella e al centro di un braccio di ferro giudiziario.
Sala rigetta tutte le accuse. Non prima di togliersi un macigno dalle scarpe. «Trovo allucinante che il sindaco apprenda da un giornale di essere indagato e non dalla Procura. Si tratta di un metodo inaccettabile».
Poi entra nel merito. «Il Pirellino? L’abbiamo venduto nel 2019 e siamo ancora fermi. Sono passati sei anni e i lavori non sono mai partiti. Altro che induzione, è stata una continua discussione perché non abbiamo mai trovato un accordo su quello che potevano fare». Tanto è vero che la battaglia giudiziaria tra Comune e Coima continua senza sosta. L’ultima puntata è di pochi giorni fa con Coima che ha citato al Consiglio di Stato Palazzo Marino per non aver dato seguito ai provvedimenti precedenti, tanto da chiedere la nomina di un commissario ad acta.
La seconda fattispecie riguarda la nomina di Marinoni. E qui Sala è tranchant. «La composizione della Commissione Paesaggio viene gestita da un’apposita struttura del Comune che seleziona i profili e decide i componenti. Il rapporto tra sindaco e commissione è praticamente nullo. Aggiungo che non ho mai avuto il numero di Marinoni».
Giornata interminabile per il sindaco Sala. Due ore di faccia a faccia con l’assessore Tancredi e poi un breve comunicato per dire che non si riconosce nella lettura data dalla Procura. Chi ha parlato con Sala lo definisce «demoralizzato». Ma nessun passo indietro almeno per ora. Solo una dichiarazione alle agenzie dove prende tempo: «Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l’amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata». Ricorda anche che il Comune, dopo le inchieste della Procura, è corso ai ripari modificando le procedure e riorganizzando gli uffici dell’urbanistica. «Gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso». Sul futuro dell’assessore Tancredi bisognerà aspettare i prossimi giorni. «L’assessore si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa».
Affida a una nota la sua difesa Manfredi Catella: «Abbiamo provveduto tempestivamente a fornire quanto ci è stato sinora richiesto e a svolgere le verifiche interne per confermare la regolarità in merito, che avremo modo di rappresentare con chiarezza nella sede giudiziaria. La trasparenza e la legalità sono fondanti per il nostro gruppo e per tutti noi, e avremo modo di affermarlo con determinazione anche in questa circostanza».
Lo fa anche Stefano Boeri: «Sono convinto che io e il mio studio abbiamo operato in maniera corretta a proposito di un’architettura (la cosiddetta Torre Botanica) che da tempo, come è noto, è stato deciso di non realizzare. Confido che l’autorità giudiziaria accerterà al più presto la mia totale estraneità alle scorrettezze che mi vengono imputate».
giuseppe marinoni
beppe sala
stefano boeri
milano tre torri
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