SALUZZO, IL PROF CI PROVÒ CON ALMENO 10 RAGAZZE - TRA DI LORO, ANCHE LA STUDENTESSA SUICIDA

Vera Schiavazzi per "la Repubblica"

- «Il professor Giordano ci provò anche con me. Ero triste, mi sentivo sola, lui mi parlava di Paola, mi consolava, era sorridente e gentile. Ma quando ho capito gli ho risposto: no, grazie e a casa sua non sono andata. Non è stato facile dire di no al prof». C'è una testimonianza- chiave nelle 1.500 pagine di atti che lunedì i giudici del Tribunale della Libertà di Torino dovranno valutare. Valter Giordano, l'insegnante di liceo di Saluzzo indagato per aver avuto relazioni sessuali "con abuso di autorità" con due studentesse, deve restare agli arresti domiciliari o tornare a casa?

È un foglio di carta, un verbale raccolto prima dell'arresto, che fa tremare la difesa: mostra come il comportamento sia più simile a un collezionista seriale che non un insegnante di provincia sedotto per sbaglio. Potrebbero arrivarne ancora. In tutto, le ragazze entrate nel raggio di attenzione dell'uomo, comprese le due vittime che lo hanno querelato entrambe, la suicida del 2004, Paola V. e la sua compagna di scuola dell'epoca che ha già testimoniato, sarebbero almeno dieci.

Le vittime non erano scelte a caso: ragazze in crisi di autostima, tutte simili tra loro nell'aspetto fisico, tutte in conflitto con i genitori. Anche l'indagato, che oggi sarà interrogato dal pubblico ministero Cristina Bianconi, verrà sottoposto a una perizia psichiatrica: aveva chiaro il "disvalore" di ciò che faceva? L'accusa ritiene di sì, la difesa punta al contrario. Le ragazze "a rischio" erano adolescenti che avrebbero potuto, e in alcuni casi fu proprio così, sentirsi "speciali" se avessero avuto una relazione con lui, un segreto che le facesse sentire grandi e desiderate.

Un requisito era non avere il fidanzato: il prof non voleva rivali che avrebbero potuto insospettirsi. Per questo la storia di Saluzzo non è soltanto una vicenda a luci rosse di provincia, discutibile sul piano etico ma socialmente irrilevante. Paola V., la ragazza dalla quale è partito tutto, morta nel 2004 dopo un volo dalla torre dell'acquedotto, era una intelligente e lucida.

Aveva scelto Valter Giordano come confidente, e fu lui il primo a essere avvisato quando Paola cercò per la prima volta di togliersi la vita tra al liceo, gettandosi da una finestra. «Non me ne vado di casa - scrisse in una delle tante lettere al prof - perché non voglio lasciare la mamma sola con lui (il padre, ndr) ». Ma nessuno, neppure Giordano che sapeva tutto, pensò che avesse bisogno di cure professionali.

Negli ultimi mesi, Paola - che aveva scritto "sono satanista", mostrando l'altro lato della vicenda - si innamorò di un ragazzo bello e musicista e si allontanò dal professore. La verità sulla sua storia, in un'inchiesta dove tutti sono parenti, docenti e medici, avvocati e candidati, genitori di suicidi e leader del Movimento per la vita, dove si scambiano i silenzi sulle botte in casa e le "ripetizioni a domicilio", non è stata ancora scritta.

Molti giovanissimi, tra Saluzzo e Savigliano, dodici chilometri, si sono lasciati sedurre da Satana, dalla stella rovesciata del libro di Anton La-Vey, la Bibbia dei cultori, ritrovato in uno zaino. «Era la forma di ribellione a una comunità fortemente religiosa, abbiamo avuto diversi casi di trasgressione nei cimiteri», spiega Francesca Ragazzo, la psichiatra che dovrebbe "curare" gli studenti del liceo di Saluzzo.

Un ragazzo non mangiava più, i suoi genitori hanno firmato l'esposto che nel 2012 ha fatto partire l'inchiesta: volevano sapere perché l'insegnante di religione (che, spiegherà poi, «aveva chiesto l'autorizzazione al vescovo ») ne avesse parlato in una gita scolastica.

Dalle indagini sui social network, appare chiaro che La-Vey era seguitissimo a Saluzzo, che tutti sapevano, che dentro la scuola i rimproveri furono blandi. Ma in compenso Giordano (che aveva un computer tuttora al centro di un esame giudiziario) scrisse alla collega che insegnava religione e si sentiva sotto accusa: «Ti sono vicino, sono con te».

La tentazione di immortalare ciò che avveniva nel suo appartamento di Manta potrebbe rivelarsi fatale. Le foto nelle quali fa sesso riportano la data e l'ora dello scatto, e in quella data la vittima era inequivocabilmente minorenne. E che l'indagato avesse qualche ossessione su alcune tra le forme di sesso appare chiaro anche da una lettera alla moglie: dopo aver scomodato l'idea di potenza vitale, il prof raccomanda alla consorte di provare per conto suo ciò che a lui è stato negato, e di fargli sapere se le piace.

Si separeranno poco dopo (senza mai ricorrere a un avvocato, la gente potrebbe parlar male), lasciando così via libera in casa alla prima delle due vittime. Lei però continua ad amarlo anche dopo la maturità, mentre la ragazza che le è subentrata minaccia di suicidarsi e lo ricatta, dorme con lui e la notte di passione viene registrata. Il prof è nei guai, e lo sa. Minaccia il suicidio, ma lo arrestano.

 

VALTER GIORDANOVALTER GIORDANOIL PROFESSOR VALTER GIORDANO SALUZZORAGAZZE SALUZZO IL PROFESSOR VALTER GIORDANO scuola «Soleri» (in foto) Valter Giordano risulta ancora vicepresideSTUDENTESSE SALUZZO OYVOPGQ x tribunale saluzzo