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"SALVATEMI DALL'ESECUZIONE” - DRAMMATICO VIDEO DI SERGIO ZANOTTI, IN MANO AI TERRORISTI IN SIRIA - L'ITALIANO HA IN MANO UN CARTELLO CON LA SCRITTA 15/11/2016, LA DATA DELLA REGISTRAZIONE DELLE IMMAGINI - IL SUO SEQUESTRO VIENE DEFINITO “ANOMALO”: NON SONO STATE AVANZATE RIVENDICAZIONI

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Da la Repubblica

 

 "Mi chiamo Sergio Zanotti e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione".

 

sergio zanottisergio zanotti

A pronunciare questa frase in un video è un uomo inginocchiato: parla italiano con un accento bresciano. Le immagini sono online sul sito russo NewsFront che lo ha diffuso lo scorso 22 novembre. Il sito riferisce di aver ricevuto un messaggio su Facebook nel quale un jihadista siriano minaccia di uccidere l'uomo se il governo italiano non prenderà provvedimenti. NewsFront pubblica anche la foto del passaporto di Zanotti, nel quale si legge che è nato a Marone, in provincia di Brescia, il 23 febbraio 1960.

 

L'Unità di crisi della Farnesina sta seguendo il caso fin dall'inizio, in stretto contatto con i familiari, in particolare l'ex moglie e le figlie, e con le altre articolazioni competenti dello Stato italiano. Anche il Copasir è stato informato dall'intelligence. Al rapimento, almeno per ora, non hanno fatto seguito rivendicazioni da parte dei sequestratori. Secondo fonti qualificate, per l'intelligence è un sequestro, "anomalo", non immediatemente riconducibile a un atto di terrorismo.

baby jihadisti con istruttorebaby jihadisti con istruttore

 

Nel filmato che dura 16 secondi Zanotti ha la barba lunga, è vestito con una tipica "dishdasha" (vestaglia) araba color bianco, in ginocchio all'aperto tra alcuni ulivi. Alle sue spalle un altro uomo, vestito di nero e con il volto coperto, gli punta un mitra contro. L'italiano ha in mano un cartello con la scritta 15/11/2016, la data della registrazione delle immagini. In un'altra foto postata dallo stesso sito l'ostaggio è in piedi, scalzo, in mano ha lo stesso cartello.

 

khaled sharrouf con i figli australiani trasformati in jihadistikhaled sharrouf con i figli australiani trasformati in jihadisti

La procura di Roma ha aperto già da tempo un fascicolo di indagine a carico di ignoti in cui si ipotizza il reato di sequestro a scopo di terrorismo. Stando a quanto emerso fino ad ora, Zanotti, prima di far perdere le proprie tracce, si sarebbe recato in Turchia, in una zona a ridosso con il confine siriano, per ragioni di lavoro. La scomparsa, denunciata dall'ex moglie dell'uomo, sarebbe avvenuta proprio nei giorni in cui Zanotti avrebbe dovuto far rientro in Italia, ad aprile scorso.