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Alessandro Fulloni per www.corriere.it
LA MORTA DI SAMAN ABBAS - IL RITROVAMENTO DI RESTI UMANI A NOVELLARA
Come fu uccisa Saman in quella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021? Ciò che è certo è che «è stata una morte avvenuta con modalità atroci». È visibilmente turbato l’avvocato Riziero Angeletti. Rappresenta l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, parte civile al processo che inizierà il 10 febbraio ed è il primo a uscire dall’obitorio dell’Università di Milano dove ieri si è svolta l’autopsia — eseguita dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo — del cadavere della ragazza trovata il 20 novembre, in un casolare diroccato a Novellara.
Un grosso edificio a circa 300 metri dalla casa in cui Saman viveva con i genitori Shabbar Abbas (arrestato il 15 novembre in Pakistan) e Nazia, incriminati dell’omicidio assieme allo zio Danish Hasnain e ai cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz, in carcere a Reggio Emilia.
novellara le ricerche dopo la scomparsa di saman abbas 3
Lasciando la morgue, Angeletti si limita a dire che «da questo primo esame, sia pure parziale ma importante, ne deriva la considerazione che l’uccisione della ragazza non è avvenuta come immaginato sino a oggi». Dunque non soffocata da Hasnain, mentre i due cugini la bloccavano per le gambe come si era letto sinora sugli atti giudiziari.
Un taglio alla gola, orizzontale, lungo una quindicina di centimetri, dà spazio a un’altra ipotesi, sia pure non confermata da alcun inquirente e perito, avanzata tra mille cautele e in attesa di un’eventuale conferma dell’esame istologico: Saman (sul cui corpo non ci sarebbero fratture) potrebbe essere stata sgozzata.
Il seguito di quella notte è raccontato in un’informativa girata dalla polizia penitenziaria all’Arma e finito negli atti. «In un momento di sconforto» — è la voce rimbalzata da «radiocarcere», per bocca di alcuni pakistani — Ijaz avrebbe confidato che dopo l’omicidio «i partecipanti si sarebbero sbarazzati dei loro indumenti» bruciandoli «nelle stufe a legna presso la casa degli Abbas o in quella di Hasnain». «Questo per far sì — è la nota degli investigatori — che le forze dell’ordine non trovassero tracce di sangue della giovane Saman» uccisa per essersi opposta alle nozze combinate dalla famiglia.
Nelle stesse carte si racconta pure che Hasnain e Ijaz avrebbero detto di dover «completare la loro missione uccidendo anche il fidanzato» della 18enne, un coraggioso pakistano 22enne che ora (assistito dall’avvocato Daniele Falleti) vive sotto protezione e che nei giorni successivi al delitto segnalò ai carabinieri, preoccupatissimo, la sparizione della giovane. Intercettati poi, assieme, in carcere, Hasnain e Ijaz hanno peraltro più volte manifestato la volontà di «parlare con un giudice».
Sebbene manchi ancora la conferma del Dna, non v’è alcun dubbio che quel corpo fatto ritrovare proprio da Hasnain il 20 novembre sia quello di Saman: «ciondoli portafortuna, orecchini, collanine e anche i jeans tagliuzzati — racconta l’avvocata Barbara Iannuccelli, parte civile con l’associazione Penelope — sono gli stessi che lei aveva mostrato in un video su TikTok». L’account era quello di italiangirl e Saman camminava in centro a Bologna, libera e felice.
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