pommidoro capello

SAN LORENZO PIANGE "POMMIDORO", IL SUO RISTORATORE PIÙ CELEBRATO – DOPO UNA LUNGA MALATTIA SE NE VA A 83 ANNI ALDO BRAVI, L’OSTE DELLA TRATTORIA DI PIAZZA SANNITI CHE SERVÌ A PASOLINI L’ULTIMA CENA (E NON RISCOSSE L’ASSEGNO DA 11.000 LIRE) – LE CENE CON CAPELLO (CHE SI DILETTO’ ANCHE AI FORNELLI), BALDINI, GUARDIOLA…

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Fabrizio Peronaci per corriere.it

 

aldo bravi pommidoro

Addio all’oste che servì Pasolini la sera dell’omicidio, quasi 46 anni fa: San Lorenzo piange «Pommidoro», il suo ristoratore più celebrato. E’ morto a 83 anni a conclusione di una lunga malattia Aldo Bravi, patron della trattoria di piazza Sanniti che per decenni è stata meta di artisti, intellettuali e personaggi dello sport e che, dopo il primo lockdown, non ha riaperto. Per i funerali - ultimo omaggio al gestore, icona di una Roma verace e passionale che non c’è più - familiari e amici hanno previsto il passaggio del feretro davanti al locale.

 

La trattoria con la scritta «Pommidoro» è entrata a suo modo nella storia italiana, alla voce grandi misteri: fu qui che, la sera del 1° novembre 1975, Pier Paolo Pasolini cenò assieme a Ninetto Davoli. Nei giorni seguenti, alla luce della ricostruzione dell’omicidio dell’Idroscalo, avvenuto quella stessa notte, scoppiò una sorta di disputa su chi avesse servito l’ultima cena a PPP.

 

 

aldo bravi pommidoro

Dopo il passaggio a «Pommidoro», infatti, Pasolini fece salire in macchina alla stazione Termini il giovanissimo Pino Pelosi e lo portò «Al Biondo Tevere» di via Ostiense, dove il ragazzo (da lì a poche ore assassino) mangiò un piatto di spaghetti aglio e olio. Il poeta e regista, però, non toccò cibo. Nel locale con vista fiume si limitò a fare compagnia a «Pino la Rana», per il semplice fatto che aveva già cenato a San Lorenzo, appunto, dove aveva ordinato costata di vitellone e insalata.

 

 

Aldo Bravi per anni ha mostrato con commozione e orgoglio la prova lampante: l’assegno da 11 mila lire (emesso dalla Cassa di Risparmio di Roma, agenzia 15, a Monteverde) firmato da Pier Paolo Pasolini per il pasto consumato. Assegno che l’oste, a fattaccio avvenuto, decise di non incassare e custodire come un cimelio, incorniciandolo e tenendolo bene in vista, sulla parete vicino alla cassa.

 

aldo bravi pommidoro 4

Nel quadro, oltre all’assegno, il gestore di «Pommidoro» aveva scritto a penna blu anche la sua spiegazione, quasi a dare un suggello ufficiale al suo ruolo di testimone: «L’assegno è l’ultimo firmato da Pasolini e rilasciato al gestore di questa trattoria, di cui era cliente abituale, per pagare la sua ultima cena consumata insieme a Ninetto Davoli con il quale si era intrattenuto in questo locale fino al momento di recarsi alla stazione per incontrarvi il Pelosi la sera in cui fu ucciso. In fede. Bravi Aldo».

 

POMMIDORO

Tra i primi a rendere omaggio al ristoratore apprezzato da intellettuali e gente del popolo è stato il deputato dem Roberto Morassut. «Ci ha lasciato Pommidoro - è il titolo del post - San Lorenzo perde un monumento . I suoi racconti sui bombardamenti, su Pasolini, sulle scazzottate coi fascisti nella trattoria che ha conosciuto il mondo della politica, della cultura, dell’arte e dello sport di Roma ci mancheranno come un altro pezzo di vita che se ne va. La sua bonomìa, la sua ironia e il profondo legame con le radici popolari e socialiste del rione sono tra quelle cose che ci sono state sempre. Ci mancherai. Hai fatto il tuo cammino scampando alle bombe e offrendo sapori e colori alla nostra gioventù. Addio Aldo. T’abbiamo voluto bene». (fperonaci@rcs.it)

PASOLINI POMMIDOROASSEGNO PASOLINI POMMIDOROFABIO CAPELLO NELLA CUCINA DI POMMIDORO A SAN LORENZO