DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1. LA TRINCEA DI SANGIULIANO
Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”
maria rosaria boccia gennaro sangiuliano.
C'è una frase che Giorgia Meloni ripete nei momenti più difficili della sua vita politica: «Io non sono ricattabile». Vale per lei, ma ovviamente anche per il suo governo, finito ostaggio negli ultimi giorni di rivelazioni a puntate di Maria Rosaria Boccia, presunta collaboratrice di Gennaro Sangiuliano. Il ministro della Cultura è uscito indenne da una giornata infernale: «Non mi dimetto».
Il colloquio a Palazzo Chigi, due ore con punte di alta tensione, nasce in questo clima: la premier furiosa («davvero molto», racconta chi ha avuto la sventura di incrociarla) per i post con i quali Boccia («questa signora» l'ha definita lei) ha smentito la lettera scritta da Sangiuliano a La Stampa e soprattutto la sua intervista a Paolo Del Debbio.
gennaro sangiuliano giorgia meloni
A Rete 4, infatti, Meloni aveva, pur senza molto trasporto, preso per buona la versione dell'ex direttore del Tg2, pur con una formula non proprio convinta: «Il ministro mi assicura che. ....». Il fatto che praticamente in tempo reale Boccia abbia contraddetto quella tesi ha mandato su tutte le furie Meloni. […]
Ancora prima del colloquio a Palazzo Chigi i segnali per il ministro sono neri: da Fratelli d'Italia, per dirne una, non esce nemmeno un comunicato di solidarietà a Sangiuliano, nonostante l'attacco costante di Boccia. Dagli altri partiti la freddezza, si tramuta in gelo. I ministri tacciono, tranne Matteo Salvini, che da Viterbo scherza, «sono qui per Santa Rosa (la processione ndr.) non per Sangiuliano. Ma mi fido dei colleghi». […]
storia instagram di maria rosaria boccia a montecitorio 6
Al culmine di questa tensione, Sangiuliano arriva a Palazzo Chigi. Entra dal lato posteriore e sale al primo piano nella stanza di Meloni. La premier non nasconde il suo fastidio per la vicenda e lo sottopone a una sorta di interrogatorio: «Fai chiarezza, se dici di essere con la coscienza a posto devi essere certo di essere coperto». Il ministro, infatti, si presenta con le pezze d'appoggio della sua linea difensiva, scontrini, mail e ricevute per dimostrare che è stato lui a farsi carico delle spese dei viaggi della collaboratrice, la quale non sarebbe stata coinvolta in riunioni sulla sicurezza del G7 a Napoli e Pompei.
Meloni è molto preoccupata dalle prossime puntate di una serie che non giova all'immagine del suo governo: «Cos'altro esce su di te?», chiede con tono poco amabile. Anche su questo Sangiuliano tenta di rassicurarla. Le dimissioni, anche implicitamente, restano sul tavolo di questo colloquio teso.
La presidente del Consiglio ha messo sulla bilancia i pro e i contro. Sollevare subito Sangiuliano le consentirebbe di evitare sovrapposizioni con la probabile sostituzione di Daniela Santanché e con quella pressoché certa di Raffaele Fitto, insomma niente rimpasto, ma solo ritocchi diluiti nel tempo. Di contro, però, far dimettere il ministro della Cultura vorrebbe dire smentire le sue stesse parole pronunciate il giorno prima in tv, lasciare senza un capo il ministero a pochi giorni dal G7 e soprattutto alimentare gli appetiti degli alleati, specie della Lega, che già due anni fa pretendeva la casella della Cultura (per Lucia Borgonzoni).
federica corsini gennaro sangiuliano
[…] E, infatti, a Palazzo Chigi verso la fine del colloquio arriva Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, al quale viene affidato il dossier. Tornato al ministero Sangiuliano fa diffondere questo comunicato, concordato con Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «Sono stato a colloquio con il Presidente del Consiglio per ribadire la verità delle mie affermazioni pubblicate su La Stampa».
gennaro sangiuliano giorgia meloni mario sechi pompei
La giornata di per sé già molto tesa finisce con un messaggio inviato dalla stessa Boccia alla redazione di In onda su La 7, nel quale l'imprenditrice di Pompei dice di aver sempre voluto «tutelare il ministro», ma di essere intervenuta solo «quando veniva messa in discussione il mio ruolo».[…]
2. “QUANDO LA STORIA È ANDATA OLTRE HO SCELTO DI BLOCCARE LA NOMINA”
Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “La Stampa”
maria rosaria boccia gennaro sangiuliano
«Non capisco come si possano chiedere le mie dimissioni, non ho fatto nulla di male, né a livello giuridico, né a livello istituzionale». Gennaro Sangiuliano difende la sua trincea, sicuro di poter restare al di qua della linea rossa tracciata da Giorgia Meloni e basata su due condizioni fondamentali. Non un euro di soldi pubblici speso a vantaggio di Maria Rosaria Boccia, per pagare viaggi, hotel o ristoranti. Nessuna informazione sensibile o documento riservato, legato all'organizzazione del G7 Cultura, condiviso con lei.
«È solo gossip», si sfoga il ministro con amici e collaboratori, con cui sceglie di confidarsi. Assicura di non aver commesso illeciti o abusi. Se Boccia ha scritto sui social di non aver «mai pagato nulla» in tutte le trasferte fatte con il ministro tra giugno, luglio e agosto, è perché «ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale», giura il ministro. […]
MAIL VISITA DI GENNARO SANGIULIANO CON MARIA ROSARIA BOCCIA AGLI SCAVI DI POMPEI
«Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, da Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano». Non quelli di Riva Ligure, dove l'11 luglio è stato festeggiato a cena anche il compleanno di Boccia, perché «lì il sindaco ha insistito per pagare tutto lui e siamo stati suoi ospiti». In alcuni casi, poi, a saldare l'hotel sono state le società organizzatrici dei vari festival letterari in cui il ministro è stato invitato. Sangiuliano ci tiene a precisare ai suoi che le prenotazioni «non le ha fatte la segreteria del ministero, ma io direttamente dal pc o dall'Ipad».
[…] per quanto riguarda l'utilizzo dell'auto blu, «che non è un'auto blu, ma un'auto con tutela dei carabinieri, che devo usare per ogni spostamento per ragioni di sicurezza – sottolinea –. Lei ci è salita sempre e solo con me, mai da sola. Sempre per brevi tragitti, magari verso la stazione».
gennaro sangiuliano maria rosaria boccia - meme ultimo tango a time square
Le spiegazioni trascendono facilmente nello sfogo: «Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?». Domande figlie dell'amarezza, ragionamenti che nella tensione del momento finiscono per coinvolgere il vicepremier leghista e il suo predecessore a via del Collegio Romano.
A Franceschini riserva anche un'altra frecciata sulla chiave d'oro della città di Pompei da 14 mila euro, ricevuta come onorificenza lo scorso luglio: «Due anni fa l'hanno data anche a lui, che se l'è tenuta a casa - puntualizza il ministro - io invece l'ho tenuta al ministero nella stanza dove conservo protocollati tutti i doni che ricevo. Tra l'altro, pensavo fosse una patacca senza valore».
storia instagram di maria rosaria boccia a montecitorio 11
Il paragone con le compagne di Franceschini e Salvini, però, suona come l'ammissione di un rapporto privato tra lui e Maria Rosaria Boccia. «È il motivo per cui abbiamo bloccato la sua nomina come consigliera per i grandi eventi. Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo».
C'è però il sospetto che l'imprenditrice abbia avuto accesso a mail e documenti riservati, in quanto ritenuta sua stretta collaboratrice. «Escludo che abbia ricevuto materiale sensibile o legato ai dispositivi di sicurezza del G7, le cose che ha pubblicato sui social erano già uscite sui giornali e non hanno carattere di riservatezza. Del resto, la gestione della sicurezza non spetta al ministero della Cultura, ma a quello dell'Interno e, in questo caso, alla prefettura di Napoli».
E l'ormai famosa mail inviata dal direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, con dettagli sugli spostamenti delle delegazioni del G7 negli Scavi? «Nulla che metta a rischio la sicurezza, ma Zuchtriegel, che ha fatto un ottimo lavoro, ha interpretato male, è stato più realista del re, non era necessario mettere Boccia in copia». Si attende una replica di Zuchtriegel. In ogni caso, «il G7 si farà regolarmente a Napoli e a Pompei e io parteciperò senza imbarazzi».
GENNARO SANGIULIANO MARIA ROSARIA BOCCIA - MEME
[…] Ma può davvero essere sicuro che, da qui al G7, sull'album social della bionda 41enne non compaia null'altro di compromettente? Il ministro conclude il suo sfogo. «Nessun documento sensibile, nessun video, al massimo qualche foto privata, ma nulla di più – dice Sangiuliano – o qualche messaggio della chat di WhatsApp con i cuoricini, non c'è altro».
Questo è quanto ha garantito anche a Meloni, che per ora si è fidata. E a cui manda un messaggio: «Io sono una persona perbene, non ho fatto nulla di sbagliato, non ho infranto regole. Mi chiedo come si faccia a chiedere le mie dimissioni per questa vicenda costruita sul gossip quando ci sono altri ministri o membri del governo che hanno situazioni molto più complicate della mia». Ogni riferimento a Daniela Santanché o ad Andrea Delmastro è apparentemente poco casuale.
storia instagram di maria rosaria boccia a montecitorio 9
Resta l'amarezza per come è stato dipinto in questi giorni sui giornali, per le complicazioni nella vita privata e per la sofferenza provocata da questa storia. Che, inevitabilmente, è già finita: «La cosa si è interrotta e basta, non c'è altro da dire». O almeno questo è quello che lui spera.
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