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SANITÀ IN CODICE ROSSO: SENZA SOLDI, STOP AGLI INTERVENTI – L’OSPEDALE “RIZZOLI” DI BOLOGNA PROLUNGA DI UNA SETTIMANA IL PERIODO DI STOP AGLI INTERVENTI CHIRURGICI (CHE DI SOLITO DURA DUE SETTIMANE), PER CONTENERE I COSTI: DAL 12 DICEMBRE AL 7 GENNAIO, LA STRUTTURA FUNZIONERA’ SOLO AL 20% DEL SUO POTENZIALE – IL DIRETTORE DELLA STRUTTURA RIDIMENSIONA IL PROBLEMA DELLA MANCANZA DI SOLDI E “INCOLPA” LA MANCANZA DI INFERMIERI, VISTO CHE LA MAGGIOR PARTE SARÀ IN FERIE DURANTE IL QUEL PERIODO, MA I MEDICI E I PAZIENTI SONO IN RIVOLTA…
Estratto dell’articolo di Filippo Fiorini per “la Stampa”
Nel 2022 era il quinto miglior ospedale delle ossa al mondo, ora, è l'undicesimo. Lo stabilisce la rivista Newsweek. Resta il primo indiscusso in Italia nel suo campo, tanto, che i suoi dintorni, nella Bologna ricca e collinare in cui fu costruito più di un secolo fa, sono costellati di camper: ci bivaccano dentro i parenti dei ricoverati venuti da tutte le Regioni del nostro Paese in cui prestazioni mediche di pari livello risultano impossibili.
Sono alcuni dei famigliari stretti delle 27 mila persone che attualmente attendono un'intervento presso l'Istituto Ortopedico Rizzoli. L'avranno, forse, quell'operazione, ma difficilmente sarà sotto le feste, perché l'ospedale ha appena annunciato di aver aggiunto una settimana ai canonici 15 giorni di funzionamento a regime minimo, che storicamente osserva tra Natale e Capodanno: stavolta, sarà quasi un mese.
[…] Davide Donati, direttore del dipartimento della Clinica ortopedica e traumatologica, e Cesare Faldini, direttore del dipartimento patologie complesse, la scorsa settimana si sono innanzitutto premurati di dare l'allarme, comunicando pubblicamente che quest'anno la stretta sulle attività cliniche incomincerà il 12 dicembre e finirà il 7 gennaio, poi, scrivendo una lettera al governatore dell'Emilia-Romagna, Michele De Pascale.
Davanti a un tempo d'attesa medio di 18 mesi per una chirurgia programmata, hanno detto, «è chiaro che se si riduce anche la produttività di tutto l'ospedale, molti pazienti in lista saranno destinati a subire ulteriori aggravamenti». Di questo, incolpano l'austerity sugli ospedali e chiedono invece di poter continuare ad operare anche in prossimità delle feste.
Dai vertici della clinica, il direttore, Andrea Rossi, ha invece offerto un altro punto di vista, provando a ridimensionare l'entità del danno e anche l'impatto economico che la chiusura straordinaria avrà sui bilanci: «Ogni anno, nel periodo delle festività natalizie, l'attività di chirurgia programmata viene ridotta per circa due settimane - ha scritto in un comunicato -. Per il 2025 è stato deciso di estendere il periodo di una settimana». Il motivo, secondo il direttore, non è che ci sono pochi soldi, anche se in effetti crede che i soldi siano pochi, ma che la maggior parte degli infermieri sarà in vacanza.
Rossi, infatti, garantisce che allungare il periodo in cui l'ospedale funzionerà attorno al 20% del suo potenziale, «contribuisce solo in maniera marginale alla rimodulazione dei costi, dovuta al ridotto finanziamento del fondo sanitario da parte del governo». Piuttosto, ci sono «difficoltà dovute al turnover del personale infermieristico a cui vanno garantite le ferie», in più, quest'anno ci sono eccezionali «lavori di manutenzione», ma dal 2026 si farà di più e meglio.
Fermo restando che il direttore ha ricordato come «l'attività ortopedica oncologica e pediatrica, così come il pronto soccorso e la chirurgia ortopedica e traumatologica urgente» resteranno operativi, il tema dei tagli alla salute pubblica è da tempo oggetto di un aspro scontro politico. Nel documento che il governo ha trasmesso al Parlamento, abbozzando la manovra 2026-2028, che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare la prossima settimana, è scritto che «si garantirà un ulteriore rifinanziamento del fondo sanitario nazionale».
Nella Finanziaria, è compreso anche un piano di assunzioni triennale, che riguarderebbe circa 27 mila addetti, soprattutto infermieri. Alla Sanità sarebbe dedicato il 6,4% del Pil. Nei suoi report più recenti in proposito, la Corte dei Conti ha registrato un aumento della spesa per il Sistema Sanitario Nazionale negli ultimi anni, ma ha anche stilato un quadro drammatico in merito alla precarietà dei suoi operatori e alla qualità dei servizi offerti ai pazienti. […]
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