sesso a letto nel medioevo

MEDIOEVO, BASSO SESSO - IL POSTO PREFERITO ERA IL LETTO, LO SI FACEVA “ALLA MISSIONARIO” ED ERA BANDITA LA PECORINA - BARBARA COSTA: “SI CREDEVA CHE LA SODOMIA FOSSE CONTAGIOSA. ERA IMMORALE FARLO CON LA DONNA SOPRA L’UOMO. ERA INNOMINABILE L’OMOSESSUALITÀ FEMMINILE, MA C’ERA, COME C’ERA LA BISESSUALITÀ, E I RAPPORTI A TRE. C'ERA UN CALENDARIO STABILITO PER FARLO: MAI A NATALE E ALL'AVVENTO, MAI IN QUARESIMA E A PASQUA E..."

a letto nel medioevo di chiara frugoni cover

Barbara Costa per Dagospia

 

Perché a letto nel Medioevo uomini e donne dormivano nudi? E non necessariamente per agevolare il sesso, visto che a letto nudi ci si mettevano tutti, ma proprio tutti, e pure se erano malati, o moribondi, ma pure se pudichi e freddolosi. Si mettevano a letto nudi per evitare le pulci! Altro rimedio non c’era, come dovevano riporre gli abiti smessi appesi ben in alto, e per scongiurare che? Che venissero morsi dai topi! Ogni curiosità su come i medievali se la (s)passavano tra le lenzuola sta in "A Letto nel Medioevo. Come e con Chi", l’ultimo libro della gran storica Chiara Frugoni, e ultimo sul serio, la prof. mesi fa è andata nell’aldilà.

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E però che i medievali dormissero nudi non è esatto, c’è un indumento che indossavano e senza eccezione, e sapete quale? Non le mutande bensì il berretto, e per questa ragione: per riparare la testa dal freddo, perché nelle case medievali faceva un freddo boia, erano piene di spifferi e l’unico riscaldamento, oltre coperte e trapunte molto simili alle nostre, era il camino. Camino che si trovava in camera da letto, nei pressi del letto, ma che prima di coricarsi bisognava spegnere per scampare a incendi e non finire arrostiti.

 

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E nel Medioevo la camera da letto serviva per dormire, per fare l’amore, ma pure per cucinare e per mangiare (spesso camera e cucina erano tutt’uno) e persino per ricevere. E questo nelle case del ceto medio, ma sovente anche in quelle dei ricconi: Carlo VI di Francia era un precursore di Hugh Hefner, come lui lavorava a letto, tuttavia vestito e non in pigiama come Hef: perché nel Medioevo a letto sì si riceveva ma come oggi davanti agli ospiti mica si stava nudi, e sul letto gli ospiti si usava farli accomodare, e Carlo VI sdraiato sul suo vi dava udienza, e ordini di governo.

 

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Passiamo a cose ben più serie: dove facevano sesso i medievali? Come oggi il posto preferito era il letto, tra le braccia del coniuge, ma ci si portava pure l’amante. Nel Medioevo si sc*pava secondo le istruzioni della Chiesa, quindi in missionario e "soltanto" per procreare.

 

L’orgasmo maschile e assolutamente quello femminile eran deplorati: non lo faccio per piacer mio ma per dare un figlio a Dio, e la Chiesa – che proprio nel Medioevo impone ai preti il celibato e l’astinenza, e allora i preti diventano infami e acidi e godono nel sancire i peccatori a pane e acqua se fornicanti contro legge – bandisce di prendere la donna da dietro ma di più vieta la sodomia, e tra uomo e donna, e tra uomo e uomo. La sodomia era il Male, Male era il sesso orale, il Male era la masturbazione.

 

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I medievali credevano che la sodomia fosse contagiosa, epidemica se andavi nei paesi islamici. La Chiesa comandava moderazione nel sesso e nel missionario: chiunque lo faceva e troppo spesso e con troppo gusto, viveva di meno, diveniva scemo, di sicuro cieco. Era immorale farlo con la donna sopra l’uomo, e però i medievali lo facevano, per godimento, e per decoro se l’uomo era grasso.

 

Ed era innominabile l’omosessualità femminile, ma c’era, come c’era la bisessualità, e i rapporti a tre, in scambismo e fluidità. Perché ovviamente uomini e donne del Medioevo mica davano retta alla Chiesa, e come oggi nel sesso facevano come volevano, e di più di sesso ne facevano quanto volevano finanche i preti. Lo conferma Boccaccio, e non dimentichiamo che nel Medioevo erano tollerati i bordelli, pubblici e privati, questi ultimi tanto frequentati dagli ecclesiastici poiché garanti discrezione.

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I medievali erano affatto stupidi: se stavi appresso alla Chiesa, ma quando sc*pavi??? Nel Medioevo c’era un calendario stabilito per farlo: mai a Natale e a Avvento, mai a Quaresima e a Pasqua, mai la domenica, mai le Vigilie, mai nelle feste laiche, mai con una moglie incinta o che allatta. A osservarli tutti, erano 250 giorni di castità! E un uomo con moglie puerpera o mestruata non doveva dormirle accanto, ma ai piedi del letto.

 

E non poteva andare sul divano perché i divani non erano ancora stati inventati, c’erano le cassapanche, come non erano ancora stati inventati gli armadi verticali e ci si organizzava coi bauli. E comunque per me la roba più sozza del Medioevo era l’assenza di igiene nei correnti modi e nozioni occidentali. Le camere da letto medievali puzzavano, puzzavano i corpi, di sudore e afrori e intimi (le donne più accorte usavano oli e erbe per profumare abiti e ambiente).

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Il letto in cui una donna col marito dormiva era pure quello in cui partoriva, e allattava, e faceva i suoi bisogni nel pitale quando stava male ma pure nei 40 giorni post parto, dove dal letto non si alzava né per mangiare né niente (alla casa e al neonato pensavano le parenti). Ma se una medievale dormiva nuda, quando era mestruata, come faceva?!?? L’autrice di "A Letto nel Medioevo" non lo dice, e io non voglio pensarci, ma forse tali patemi, i medievali, non ce li avevano.

 

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