DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Rosalba Emiliozzi Paolo Martocchia per “il Messaggero”
Addio al re della liquirizia. È morto Pietro Barabaschi, 88 anni, che con i suoi due fratelli, aveva preso le redini della Saila, la fabbrica di Silvi Marina diventata famosa per la produzione e la vendita di tronchetti di liquirizia purissima e mentine.
Per il centro abruzzese è quasi la fine di un'epoca, quella della Silvi sulla bocca di tutti, in tutti i sensi.
Fondata nel 1937 dal padre Angelo, la Saila ha creato decine di posti di lavoro.
«Pensi che in fabbrica ci lavorò anche mia nonna - dice il sindaco di Silvi, Andrea Scordella - Pietro e i suoi fratelli avevano proseguito l'attività fondata dal padre Angelo e con i loro prodotti, entrati nelle case di tutti, hanno fatto conoscere la città di Silvi a livello nazionale e poi nel mondo». È proprio così, se dici Silvi dici Saila, tanto è il legame tra territorio e azienda. «E anche se oggi è passata di proprietà, diventando tedesca - aggiunge il primo cittadino - la sede è ancora a Silvi, in via Garibaldi dove lavorano circa 35 operai e gli amministrativi».
I PRODOTTI L'industriale Pietro Barabaschi, l'ultimo dei fratelli ancora in vita, con le sue capacità di manager innovativo aveva fatto sviluppare sempre più la Saila - acronimo di Società Anonima Italiana Liquirizia Abruzzese - che divenne in poco tempo azienda leader nella produzione di liquirizia e della favolosa mentina. Pietro Barabaschi è stato anche presidente di Confindustria Teramo dall'85 al 90, e d'Abruzzo fino 94. Si candidò, poi, a sindaco di Silvi e perse per una manciata di voti.
«Una grande persona» dicono in paese dove tutti sanno cosa è stato e cosa ha fatto alla sua città. «Generoso, sempre attento alle dinamiche di sviluppo della città, uomo dalla grande umanità, amico di tutti», è il ritratto che viene dalla sua Silvi. Barabaschi ha segnato profondamente il tessuto socio economico cittadino con le sue innate doti di dirigente e imprenditore. Da quando il papà Angelo trasformò il vecchio Kursaal in Saila, la fabbrica ha fatto passi da gigante conquistando l'Europa. Da quell'epoca i segreti della produzione Saila vennero tramandati dal padre ai figli Pietro, Emilio e Gianni, di generazione in generazione.
Bastoncini, caramelle, tronchetti a km zero. «Le colline di Silvi e di Atri sono piene di radici di liquirizia ancora oggi» dice il sindaco. I tre fratelli continuarono la loro opera fino a portare all'apice la produzione e la vendita dei prodotti, come l'Orsetto Saila. Ancora oggi il marchio Saila è patrimonio della storia industriale italiana. E nel tempo ha contribuito al processo di crescita della cittadina in provincia di Teramo, dando lavoro ai suoi residenti e portando lustro.
Per mezzo secolo ha rappresentato l'unica industria locale capace di garantire lavoro a una moltitudine di persone con il suo storico brand della confetteria italiana, diventato nel tempo inconfondibile. Pietro Barabaschi lascia tre figli Monica, Angelo e Perla. I funerali sono oggi alle 11, nella chiesa di Santa Maria Assunta di Silvi.
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