DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE.…
Alessandro Rico per “la Verità”
Lo scandalo degli abusi sessuali nelle Ong sta oramai assumendo proporzioni sconvolgenti. Il dossier era stato aperto dalla denuncia del Times di Londra, che per primo aveva accusato il belga Roland Van Hauwermeiren, capo della missione umanitaria spedita da Oxfam ad Haiti dopo il terremoto del 2010, di aver affittato una villa con piscina, al costo di 1.300 euro mensili, cifra esorbitante per il Paese centroamericano, dove i volontari dell' organizzazione tenevano festini erotici, trastullati da prostitute del luogo.
Irin News ha poi accertato che l' uomo aveva un precedente: per un'analoga vicenda di party a luci rosse, nel 2004, Van Hauwermeiren era stato espulso dalla Ong Medical emergency relief international, che operava in Liberia. Perciò, mentre ulteriori indagini, tra cui quelle dell'Observer, hanno portato a verificare episodi di abusi da parte di membri di Oxfam anche in Ciad, Sud Sudan (dove si menziona esplicitamente lo stupro di una donna perpetrato da un cooperante), Nepal, Filippine e Bangladesh, pare sempre più difficile sostenere che l'amministratore delegato dell' associazione umanitaria, Mark Goldring, non sapesse nulla.
Tanto più che, come ha scoperto il Times, un dipendente, silurato da Oxfam nel 2011 a causa degli eventi di Haiti, due mesi dopo è stato riassunto per essere impiegato in un'altra missione in Etiopia. Per di più, l'ex garante interna per la tutela delle norme di comportamento, Helen Evans, diventata ora una delle «delatrici» di Oxfam, ha accusato Goldring di aver insabbiato le segnalazioni che lei gli aveva fatto pervenire, a proposito delle molestie subite da una ragazza quattordicenne da parte del gestore di uno dei negozi che la Ong ha aperto nel Regno Unito (e i cui ricavi dovrebbero finanziarie le attività benefiche dell' ente).
Visto il clima incandescente, altre sigle umanitarie molto note hanno anticipato eventuali inchieste giornalistiche e sono uscite spontaneamente allo scoperto. È il caso di Medici senza frontiere, la Ong in prima linea nel salvataggio dei migranti, che ha rivelato di aver ricevuto, nel solo 2017, 146 denunce, di cui 40 per molestie generiche e 24 per violenze sessuali, specificando però di aver licenziato 19 collaboratori.
Nel comunicato stampa, i membri di Msf hanno voluto chiarire che «la nostra leadership si è impegnata inequivocabilmente a combattere gli abusi», dovendo tuttavia confessare altresì che «le segnalazioni di abusi attraverso i nostri meccanismi di reclamo sono in costante aumento» e che «i comportamenti scorretti continuano a essere sottostimati».
Anche altri enti sono finiti nel tritacarne: la Croce rossa britannica ha dovuto riconoscere cinque episodi di abusi commessi sul territorio del Regno Unito; Save the children, invece, ne ha registrati 31 e ha annunciato di aver allontanato 16 dipendenti. Le conseguenze della campagna mediatica, naturalmente, sono state clamorose. Da un lato, le Ong hanno cercato di minimizzare.
SAVE THE CHILDREN E I MIGRANTI
In particolare, l'ad di Oxfam, Goldring, ha negato di aver mai tentato di nascondere i misfatti o di aver ignorato le denunce della Evans. Intanto, però, la numero due dell' organizzazione, Penny Lawrence, già lunedì aveva rassegnato le dimissioni, assumendosi la «piena responsabilità» della cattiva condotta del personale ad Haiti e in Ciad. Inoltre, le donazioni stanno crollando com' era accaduto quest'estate, quando erano emerse collusioni con gli scafisti.
Il ministro britannico per la cooperazione, Penny Mordaunt, ha parlando di «fallimento morale» per Oxfam, mentre l'attrice e cantante londinese Minnie Driver ha rinunciato alla carica di ambasciatrice per la Ong travolta dalle accuse. E come se non bastasse, le organizzazioni coinvolte nella vicenda rischiano di finire nel mirino degli islamisti. Per il sito Ofcs.report, le intelligence europee sarebbero in allarme, poiché Al Quaeda e Isis starebbero incitando sul Web i terroristi a colpire i cooperanti.
FINANZIAMENTI SAVE THE CHILDREN
Nel frattempo, alla patata bollente degli abusi si è aggiunta pure una grana giudiziaria: il presidente di Oxfam international, Alberto Fuentes, è stato arrestato in Guatemala nell' ambito di un' indagine per corruzione, che ha portato in manette anche l' ex capo dello Stato Álvaro Colom. Così, la credibilità delle Ong cola inesorabilmente a picco.
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