COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Estratto dell’articolo di Erica Dellapasqua per www.corriere.it
Un foglio appeso al muro, con una lista di nomi femminili che veniva costantemente rimpinguata, aggiornata di giorno in giorno. Diventava sempre più lunga e così, un mattino, un prof attento ha chiesto spiegazioni. «Di cosa si tratta?», ha domandato agli studenti della classe in cui era comparso il foglietto. La risposta ha lasciato tutti storditi.
Si trattava, hanno ben presto ammesso i liceali del Visconti, primo classico della Capitale secondo le classifiche Eduscopio e posizionato nel cuore della Capitale, a poche centinaia di metri dai palazzi della politica, di una sorta di «lista delle conquiste» che riportava chi - tra le ragazze della scuola - aveva concesso baci, effusioni o avuto rapporti intimi con gli autori dell'elenco, alunni di quinta che dunque si apprestano ad affrontare la Maturità.
Insomma, una lista di alunne che si erano in qualche modo prestate ad atteggiamenti più intimi di un «ciao», ignare che il loro nome sarebbe finito esposto pubblicamente sui muri della scuola. Ne è scoppiato un putiferio.
Il prof ha immediatamente riferito l'accaduto alla preside. Ma, nel frattempo, tra le classi e nei collettivi femministi che hanno subito chiesto un incontro in aula magna per discutere del caso, la polemica era montata.
[…] Dopo l'assemblea, e con la mediazione degli adulti, preside e docenti, gli alunni responsabili avrebbero chiesto scusa, si sarebbero detti pentiti e pronti ad assumersi le responsabilità del gesto. Eventuali sanzioni ora sono al vaglio della scuola. Ma il caso ormai è aperto, e gli animi - pure delle famiglie delle ragazze «iscritte» alla lista - sono turbati.
La preside, Rita Pappalardo, dice che «siamo tutti rimasti colpiti da quanto avvenuto: alcuni dei ragazzi coinvolti hanno partecipato alla seconda parte dell'assemblea, dopo che le ragazze si erano confrontate, e si sono scusati». «Certo la scuola - continua Pappalardo - prenderà provvedimenti: domani (6 giugno, ndr) ci sarà il Consiglio di classe e in quella sede, in base al Regolamento di disciplina, valuteremo come procedere: la mia preoccupazione riguarda anche il piano educativo, serve ristabilire un'educazione emotiva che, specie dopo la pandemia, i ragazzi sembrano aver smarrito».
Il fatto che si tratti di studenti di quinta, all'ultimo anno, esclude iniziative come pure ce ne furono in passato, azioni di volontariato o attività a favore della scuola, considerando che i ragazzi sono prossimi a lasciare l'istituto. Più probabile che il provvedimento andrà perciò ad incidere sui voti, a partire dalla «condotta».
Non è la prima volta che il liceo «in» della Capitale finisce al centro delle polemiche, per esempio per i danni alle strutture durante le occupazioni. Anni fa, la bufera era invece scoppiata a causa della presentazione della scuola sul portale del ministero dell’Istruzione, quando l'ex preside scrisse «qui alto-borghesi e senza disabili», spiegando poi: «Siamo nel centro di Roma, non a Tor Bella Monaca, è un dato di fatto di cui non possiamo vergognarci». […]
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