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marta llamame si trucca prima di andare sul set
Giulia Nervo per http://www.vnews24.it
Una fotografa russa che vive a Barcellona, in Spagna, ha deciso di raccontare tutto il mondo che si nasconde dietro le quinte della pornografia, dentro e fuori dal set. Il progetto di Katia Repina si intitola “Hacia el Porno” (letteralmente “Dentro il porno” ndr). La fotografa ha realizzato al contempo un servizio intorno alla figura della pornostar Marta Llàmame, da cui il secondo progetto prende il nome.
La pornostar ha avuto il primo contatto con il settore del porno a soli 23 anni, non ha figli e alle spalle aveva una situazione economica agiata. È frutto della sua volontà e di una sua decisione il lavorare per il settore pornografico, anche se purtroppo non si può affermare lo stesso per tutte le attrici porno spagnole.
Negli ultimi anni l’industria e il mondo del porno sono cambiati in Spagna. Sono sempre più numerose le donne che decidono di entrare in questo settore, convinte di poter guadagnare di più rispetto a una normale occupazione, e la crisi economica che ha colpito e ancora colpisce il Paese non aiuta.
La figura della pornostar gode di una certa aura in Spagna, dove si crede che le attrici vivano una vita piena di fama, spesso però non è così: la concorrenza spietata fa sì che la maggior parte delle attrici non riesca a sostenersi solo recitando in film e video porno e a volte sono costrette a prostituirsi, secondo quanto riportato dal The Post Internazionale.
ripresa sado maso
riprese film porno
marta con il suo ragazzo
marta al lavoro
marta con il suo ex ragazzo
scena porno marta llamame
il set di un film di marta llamame
marta con il suo ex fidanzato
a spasso col cane
marta nella doccia
marta llamame con la madre
marta llamame
Maria Llopis, una rappresentante del movimento spagnolo femminista “post-porno”, contrario alla pornografia mainstream, ha dichiarato al web magazine lettone FK: “La pornografia è lo specchio della società in cui viviamo e tutto il nostro squallore si riflette in essa. Viviamo in un mondo dove la violenza contro le donne è parte della quotidianità, dunque non mi preoccupo del fatto che la pornografia sia sessista. È logico: abbiamo il porno che ci meritiamo”.
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