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Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
Lo scheletro è stato trovato per caso due giorni fa sotto il pavimento della sede della Nunziatura apostolica a Roma. E immediati sono scattati gli accertamenti per scoprire se quelle ossa possano appartenere ad Emanuela Orlandi, la giovane di 15 anni figlia di un cittadino vaticano, sparita nel 1983. Il mistero della sua fine rimane tuttora irrisolto e dunque nessuna strada può essere tralasciata per arrivare alla verità.
PAPA BERGOGLIO PIETRO ORLANDI E LA MADRE DI EMANUELA
Subito è stata presentata una denuncia alla procura di Roma e la polizia Scientifica è già al lavoro per scoprire a quando risalgano i resti, se siano di una donna, quale possa essere la causa della morte. Qualsiasi sia il risultato di queste analisi, bisognerà infatti accertare come mai ci siano ossa umane occultate in un' edificio della Santa Sede. E infatti i magistrati hanno affidato l'indagine ai poliziotti della squadra mobile e procedono ipotizzando il reato di omicidio.
Accade tutto lunedì quando alcuni operai che stanno eseguendo lavori di ristrutturazione presso la Nunziatura - che ha sede nella capitale a Vila Giorgina, in via Po ed è la sede diplomatica del Vaticano presso lo Stato italiano - scoprono lo scheletro sotto una delle stanze al piano interrato. Viene avvisato il nunzio Emil Paul Tscherrig e poi si decide di rivolgersi all' ispettorato di pubblica sicurezza del Vaticano guidato da Luigi Carnevali. È lui a fare da tramite con la gendarmeria e con i suoi colleghi della polizia.
Sul posto arriva il magistrato e dispone che i resti vengano prelevati e messi a disposizione degli specialisti per effettuare le analisi, ma anche un sopralluogo per capire che cosa sia accaduto. Al momento non c' è alcun elemento di certezza per poter collegare la scoperta al caso Orlandi, ma se davvero le ossa sono di una donna saranno effettuate comparazioni con i reperti trovati all' epoca e anche con il Dna dei familiari della giovane.
E se l'esito dovesse essere negativo la stessa procedura sarà eseguita anche per Mirella Gregori. La quindicenne scomparve da via Nomentana sempre a Roma, ma la vicenda fu messa in relazione con quella di Emanuela Orlandi perché il sequestro accadde sempre nel 1983, appena quaranta giorni prima. E perché i due casi mostrarono sin da subito alcune analogie tanto da non poter escludere addirittura un collegamento.
Il fratello di Emanuela Orlandi
In questi 35 anni la famiglia di Emanuela, in particolare il fratello Pietro, si è appellata più volte alle autorità ecclesiastiche per scoprire chi abbia rapito la giovane e che fine abbia fatto. Negli ultimi due anni si sono affidati alle avvocatesse Anna Maria Bernardini De Pace e Laura Sgrò e hanno presentato numerose istanze, l'ultima appena qualche mese fa dopo aver ricevuto alcune segnalazioni che indicavano «la tomba di Emanuela all' interno delle Mura». Nel giugno del 2017 la mamma Maria Orlandi ha inviato una lettera all' allora sostituto della segreteria di Stato Angelo Becciu per «sapere dov' è sepolta Emanuela, vorrei portarle un fiore. Ogni giorno, vorrei ricoprirla di fiori». Richiesta rimasta finora inascoltata.
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