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Fosca Bincher per “Libero Quotidiano”
Fra le prime vittime della incredibile decisione dei controllori di volo di incrociare le braccia venerdì fra le 13 e le 17 durante la partita Italia-Svezia c' è Alitalia. Come tutte le altre compagnie ha dovuto cancellare numerosi voli che non potevano partire non essendo in servizio i controllori.
Ma più delle altre ne ha avuto un danno, essendo considerata una icona del paese: tutto il mondo si è indignato per questo sciopero che ancora una volta fa sembrare l' Italia un paese sottosviluppato. Tutti i problemi sono nati in seguito a una decisione del Tar del Lazio, che solo alle 17 del giorno prima ha di fatto reso noto che l' astensione del lavoro si sarebbe regolarmente tenuta.
ALITALIA SCIOPERO CONTROLLORI VOLO
I sindacati avevano proclamato l' incrociata di braccia per quel giorno più di un mese prima: il 13 maggio. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti però l' ha rinviata d' ufficio. I sindacati sono ricorsi al Tar del Lazio, che solo il pomeriggio prima dello sciopero ha dato parzialmente ragione a loro, ritenendo che fosse ingiustificato il riferimento, e comunque riservandosi la decisione nel merito in una successiva seduta programmata per la prima settimana di luglio. Con un preavviso così breve (lo hanno saputo 20 ore prima), per Alitalia e le altre compagnie è iniziato un vero e proprio calvario.
La compagnia di bandiera italiana ha dovuto raddoppiare il call center per avvisare i suoi viaggiatori dei disagi che si sarebbero creati e sulla possibilità di voli cancellati.
Le telefonate effettuate sono state in poche ore più di 12 mila. Ne sono arrivate per altro 22 mila dai passeggeri preoccupati sulla partenza, e in 12 mila casi il problema è stato risolto al telefono. Sulla carta con quella astensione rischiavano di restare a terra 27 mila passeggeri, e qualcuno ha preferito programmare un altro volo per non rischiare. Alla fine sono restati a terra 100 voli nazionali Alitalia, coinvolgendo la bellezza di 13 mila passeggeri.
Poco meno della metà di loro sono stati riprogrammati in extremis su voli che non avrebbero rischiato e che partivano comunque in giornata. Per gli altri o si è cercato qualche volo per il giorno successivo o si è arrivati al rimborso integrale del biglietto. Il danno economico è stato notevole, superiore agli scioperi consueti.
Perché con il gioco dei ricorsi e la decisione sul filo di lana dei giudici è andato a farsi benedire il preavviso minimo di 5 giorni che la legge imporrebbe su ogni sciopero nei servizi essenziali.
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