1. DOMNICA CERMONTAN RIVELA: “SCHETTINO ASPETTAVA UN ELICOTTERO SUL PONTE 11” 2. “MENTRE MIGLIAIA DI PERSONE SI ACCALCAVANO TERRORIZZATE VERSO LE SCIALUPPE, SALIMMO SUL PONTE 11, CON IL MAITRE DEL RISTORANTE, PERCHÉ LUI AVEVA CHIESTO UN ELICOTTERO CHE PORTASSE VIA TUTTI E TRE. O FORSE SOLO QUALCUNO DI NOI” 3. “SI GUARDAVA INTORNO, E SI LAMENTAVA CHE LÌ NON CI AVREBBE VISTO NESSUNO. DOPO 20 MINUTI RICEVETTE UNA TELEFONATA, DISSE CHE I PIANI ERANO CAMBIATI E TORNAMMO GIÙ” 4. PERCHÉ PORTARE CON SÉ, OLTRE L’AMANTE, ANCHE IL MAITRE? “CIRO ONORATO È FRATELLO DI GIANNI, CHE ALL’EPOCA ERA DIRETTORE GENERALE DI COSTA CROCIERE (ORA A MSC)” 5. PERCHÉ LA BALLERINA MOLDAVA HA ASPETTATO TUTTO QUESTO TEMPO PER VUOTARE IL SACCO? ORA RISCHIA L’ACCUSA DI FALSA TESTIMONIANZA NEL PROCESSO SULLA CONCORDIA

Da www.oggi.it

 

Domnica Cemortan, con una amica Domnica Cemortan, con una amica

Domnica Cemortan ha lanciato l’ultimatum a Francesco Schettino dalle pagine di Oggi. E ora che l’ultimatum è scaduto, sempre dalle pagine di Oggi racconta la sua nuova verità sulla tragica notte del naufragio della Costa Concordia.

domnica cemortandomnica cemortan

 

L’ULTIMATUM – Prima ha lanciato un ultimatum a Francesco Schettino, chiedendogli di raccontare cosa avesse fatto dopo l’ordine di abbandonare la nave. Poi, visto che lui non ha risposto, ha deciso di vuotare il sacco e ha raccontato tutto al settimanale Oggi. Nel numero della rivista in edicola, Domnica Cemortan sostiene che la notte del naufragio, mentre migliaia di persone si accalcavano ai ponti più bassi della nave per saltare sulle scialuppe di salvataggio, lei, il comandante Schettino e il maitre Ciro Onorato, si mossero in direzione opposta.

 

“SALIMMO SUL PONTE 11″ – Dice a Oggi la giovane moldava: «Salimmo al ponte 11, e anche se Schettino sostiene di esserci andato per controllare la dritta della nave io dico che eravamo lì ad aspettare un elicottero che portasse via tutti e tre. O forse solo qualcuno di noi».

DOMNICA CEMORTAN DOMNICA CEMORTAN

 

La rivelazione non cambia la ricostruzione dell’incidente , ma secondo la moldava «riaccende i riflettori sulla notte del 13 gennaio 2013 e mostra nello sviluppo delle operazioni di soccorso alcune stranezze. Mentre a bordo si scatenava l’inferno e decine di persone perdevano la vita, veniva predisposta un’uscita rapida e indolore per pochi privilegiati».

 

DOMNICA CEMORTAN DOMNICA CEMORTAN

“IN ATTESA DELL’ELICOTTERO” – Su quella gita notturna in cima alla nave Domnica non ha dubbi. «Subito dopo l’impatto», ricorda, «Schettino si fece raggiungere in plancia da Ciro Onorato, maitre di bordo, che non dimentichiamolo, è fratello di Gianni, che all’epoca era direttore generale di Costa Crociere (attualmente è passato Msc, ndr). Schettino era sempre al telefono. Parlava con qualcuno, ma non capivo cosa dicesse. Dopo aver dato l’ordine di abbandonare la nave, chiese a me e a Ciro di seguirlo sul ponte 11. Sinceramente non capivo. Perché andare lassù?». Quando arrivarono in cima ed uscirono all’aperto Domnica cominciò a farsi un’idea più precisa.

 

SCHETTINO DOMNICA SU CHISCHETTINO DOMNICA SU CHI

“MA QUI NON SI VEDE NESSUNO!” – «Nessuno parlò dell’arrivo di un elicottero», continua Domnica Cemortan nell’intervista esclusiva a Oggi, «ma mentre eravamo lì, il comandante aveva un’aria impaziente, continuava a guardarsi in giro, come se aspettasse qualcosa. A un certo punto disse: “Ma qui non ci vede nessuno!”. Il riferimento mi è sembrato inequivocabile. Chi mai doveva vederci di notte in cima alla nave? Da sotto nessuno ci poteva vedere. Evidentemente era dall’alto che dovevamo renderci visibili».

 

NAVE CONCORDIANAVE CONCORDIA

“MI DISSE CHE I PIANI ERANO CAMBIATI” – Domnica si avvicinò allora a Ciro e accese la spia luminosa sul suo giubbotto salvagente: «Volevo segnalare la nostra posizione ma non arrivò nessuno. Dopo una ventina di minuti, arrivò una telefonata a Schettino. Quando la interruppe gli chiesi se stava arrivando un elicottero, ma lui rispose che i piani erano cambiati e dovevamo tornare giù, ai ponti inferiori».

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