DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA…
È SCONTRO TRA TOGHE SULLA PALAZZOPOLI MILANESE – PER IL SOSTITUTO PROCURATORE GENERALE DELLA CASSAZIONE, CRISTINA MARZAGALLI, IL COSTRUTTORE MANFREDI CATELLA, TRA GLI INDAGATI NELL'INDAGINE SULLA GESTIONE DELL'URBANISTICA A MILANO, DEVE RESTARE IN LIBERTÀ, COME DECISO DAL TRIBUNALE DEL RIESAME LO SCORSO AGOSTO: “NON È DIMOSTRATA NÉ LA FORMAZIONE, NÉ L'OPERATIVITÀ DI UN ACCORDO CORRUTTIVO TRA CATELLA E IL MEMBRO DELLA COMMISIONE PAESAGGIO, ALESSANDRO SCANDURRA” – PER IL PG VA RESPINTO IL RICORSO DELLA PROCURA DI MILANO, CHE VORREBBE MISURE CAUTELARI PER IL CEO DI COIMA – IL PROSSIMO 12 NOVEMBRE LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE…
Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per www.corriere.it
Dal Consiglio di Stato buone notizie per la Procura e cattive per il Comune di Milano nell’inchiesta sull’urbanistica cittadina, e invece dalla Procura generale di Cassazione cattive notizie per la Procura milanese e buone per l’imprenditore Manfredi Catella in vista dell’udienza della settimana prossima sul ricorso dei pm contro l’annullamento del suo arresto estivo.
Il Consiglio di Stato dà ragione alla Procura di Milano su un punto centrale della lettura dell’urbanistica cittadina da parte dei pm nell’inchiesta che da due anni sta mettendo i sigilli a molti cantieri: l’utilizzo della categoria della «demoricostruzione», cioè della demolizione con ristrutturazione, per mascherare in realtà una «nuova costruzione», e di conseguenza la scorrettezza del titolo edilizio della «Scia» (segnalazione certificata
d’inizio attività) al posto dell’invece necessario permesso di costruire.
Lo smacco per il Comune è notevole perché proprio il Comune si era schierato accanto alla società proprietaria «Fauchè 9 srl» nel giudizio davanti al Consiglio di Stato sulla conformità edilizia e urbanistica dell’intervento di demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione da industriale a residenziale per un edificio di due piani in via Fauchè […]
Cattive notizie, invece, arrivano ai pm in vista della decisione che la Cassazione assumerà il 12 novembre sul loro ricorso contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame che in agosto aveva annullato gli arresti domiciliari dello sviluppatore immobiliare Manfredi Catella per corruzione dell’architetto e membro della comunale Commisione Paesaggio, Alessandro Scandurra.
Nella propria requisitoria scritta in vista dell’udienza camerale, infatti, il rappresentante dell’accusa, e cioè il sostituto procuratore generale Cristina Marzagalli, non appoggia l’iniziativa dei colleghi milanesi e chiede il rigetto del ricorso dei pm.
I PROTAGONISTI DELL INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO SULL URBANISTICA
La Commissione, scrive, «è composta da 11 membri, non essendovi evidenze di indebite pressioni o sollecitazioni da parte del pubblico ufficiale sugli altri membri», e questo «è assorbente nel senso che, quand’anche Scandurra abbia violato l’obbligo di astensione, non è provato l’apporto da lui dato all’approvazione del parere favorevole sul progetto, in termini di condizionamento della decisione».
Non solo: «Il Tribunale del Riesame ha fatto buon governo dei principi indicati, ritenendo che vada dimostrato che il compimento dell'atto contrario ai doveri di ufficio sia stato la causa della prestazione dell'utilità al pubblico ufficiale, ed escludendo la sufficienza della mera circostanza dell'intervenuta dazione di utilità, non potendosi sostenere che i pagamenti delle fatture da parte di Catella a favore di Scandurra siano riconducibili ad un accordo corruttivo anziché correlate ad attività professionale effettivamente prestata da Scandurra e regolarmente contabilizzata».
Nel loro ricorso i pm milanesi tacciano il Riesame di aver ignorato chat importanti e parcellizzato gli elementi in atti, ma per la pg di Cassazione il Riesame «non parcellizza gli elementi posti a sostegno della tesi accusatoria del pm, compreso il contenuto delle chat tra gli indagati e della chat Tancredi/Malangone del 15.4.2022, delle quali dà una lettura razionale.
Al contrario, i giudici del Riesame sono ben consapevoli dell’eccessiva vicinanza tra parte pubblica e parte privata a causa del gran numero di contatti, che definiscono "impropri" a pag. 8 del provvedimento, ma escludono, nel caso concreto, la gravità indiziaria in ordine all’accordo corruttivo».
manfredi catella alla presentazione del villaggio olimpico di milano foto lapresse.
Giusto? Sbagliato? E’ comunque argomento di merito, che per il pg di Cassazione non può essere affrontato ora in sede cautelare: «Le censure del pm, più che criticare la congruità e la consequenzialità logica delle argomentazioni del provvedimento gravato, si pongono in diretto confronto col materiale documentale, del quale il pm prospetta una lettura alternativa e sollecita un diverso apprezzamento in punto di fatto, secondo lo schema tipico di un gravame di merito, che esula completamente dalle funzioni del giudizio di legittimità».
alessandro scandurra
GIUSEPPE SALA E MANFREDI CATELLA
manfredi catella con matteo salvini alla presentazione del villaggio olimpico foto lapresse
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