COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Luigi Ippolito per il Corriere della Sera
Il Regno Unito è sempre più multicolore. Il nuovo scudiero della regina è il figlio di un immigrato africano, nato in Ghana e arrivato in Inghilterra da bambino. E, ovviamente, è il primo con la pelle nera. Elisabetta ha scelto personalmente tra una rosa di candidati il maggiore di cavalleria Nana Kofi Twumasi-Ankrah, un veterano dell' Afghanistan di 38 anni che è stato già comandante della scorta di William e Kate al loro matrimonio e comandante alla parata per il compleanno della regina. Come è apparso scritto sulla pagina Twitter della cavalleria reale, «il maggiore T-A (così è conosciuto fra i commilitoni) è una leggenda del reggimento e non potrebbe essere una scelta migliore per il ruolo di scudiero».
È questo un compito per il quale viene selezionato un ufficiale delle forze armate, che resta di solito in carica per tre anni. Il suo ruolo consiste nell' assistere la regina nelle funzioni pubbliche e anche nell' accogliere gli ospiti di alto rango nelle residenze reali. Considerato che il principe Filippo sta per andare in pensione, il volto del maggiore T-A sarà quello che in futuro comparirà più spesso accanto a Elisabetta. Tra le responsabilità dell' ufficiale ci sarà anche quella degli amati cavalli della sovrana, oltre a doversi occupare delle carrozze che vengono usate nelle cerimonie più importanti.
Twumasi-Ankrah è arrivato in Inghilterra dal Ghana nel 1982, assieme ai genitori, ma è riuscito a frequentare la Queen Mary University, una delle migliori di Londra, e si è poi diplomato alla prestigiosissima accademia militare di Sandhurst, dove si forgia il nerbo delle forze armate britanniche e dove spesso le famiglie reali straniere mandano i loro rampolli. T-A ha costruito da lì una carriera impeccabile ed è stato il primo ufficiale nero a entrare nella cavalleria reale. Ora è anche sposato e ha due figlie.
Il maggiore ha raccontato al Sunday Times , che ieri ha dato la notizia in prima pagina, come da bambino guardasse affascinato in televisione le parate reali. «Non avrei mai immaginato che un giorno avrei comandato il reggimento di cui mi ero innamorato», ha confessato. Ma come ha detto un suo ex collega, «lui ha sempre reso raggiungibile l' impossibile». Non c' è dubbio che Buckingham Palace abbia fatto filtrare la storia ai giornali per rafforzare l' immagine di una monarchia moderna e al passo con la società. E anche per dissipare le accuse di razzismo che sono state rivolte in passato alla famiglia reale.
il principe filippo duca di edimburgo 8
Alcuni anni fa Elisabeth Burgess, per dieci anni segretaria personale del principe Carlo, si rivolse a un tribunale sostenendo di essersi dovuta dimettere per le continue discriminazioni razziali e sessuali. «Circolavano sempre battute ed epiteti razzisti - testimoniò l' ex segretaria - perché quella è la famiglia reale ed è molto protetta. Ha le sue regole e non vive nel mondo reale: la gente deve sopportare un sacco di cose».
Ma alla fine il giudice respinse la sua querela. Public relations a parte, è indubbio che oggi la Gran Bretagna sia ormai una società post-razziale, dove non è certo l' origine etnica o il luogo di nascita a definire la «britannicità». Basti pensare che uno dei personaggi più popolari è Sir Mo Farah, il profugo somalo diventato pluricampione olimpico e nominato cavaliere dalla regina. Per non parlare del fatto che il sindaco di Londra, Sadiq Khan, è un musulmano figlio di un autista d' autobus pachistano. Tutte storie difficilmente replicabili in altri Paesi, ma che dimostrano come l' Inghilterra di oggi sia fatta non solo di fish&chips e tè delle cinque, ma anche di turbanti sikh, veli islamici e scudieri neri.
«Da quello che ho visto nel Regno Unito - ha detto lo stesso maggiore T-A - le nostre culture si mescolano molto bene: se non sono io un buon esempio di questo, davvero non so che cosa possa esserlo». L' ufficiale ha già avviato il passaggio di consegne con il suo predecessore ed entrerà in servizio prima della fine dell' anno. Ma il ruolo che va a ricoprire non è stato esente da scandali in passato.
Il più celebre è quello legato a Peter Townsend, scudiero di re Giorgio VI, e alla sua storia d' amore con la principessa Margaret, sorella minore di Elisabetta. L' ufficiale, eroe della battaglia d' Inghilterra, era però divorziato e padre di due figli: una circostanza inaccettabile per la società conservatrice dei primi anni Cinquanta. La povera Margaret, col cuore spezzato, fu costretta a troncare la relazione.
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