suor bernardette e le altre 2 suore protagoniste della protesta di salisburgo

“PAPA LEONE CI AIUTI” - PARLA UNA DELLE TRE SUORE CHE HANNO OCCUPATO PER PROTESTA IL CONVENTO VICINO SALISBURGO:  “PIUTTOSTO CHE MORIRE IN QUELL’OSPIZIO, PREFERISCO ANDARE IN UN PRATO ED ENTRARE NELL'ETERNITÀ IN QUEL MODO” (ANCHE LORO VOGLIONO LA CASA NEL BOSCO?) – “SPERIAMO DI RICEVERE PRESTO UNA RISPOSTA DAL VATICANO E SPERIAMO DI..."

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Niccolò Zancan  per lastampa.it - Estratti

 

Centrini ricamati, fiori secchi, tisane fumanti. E poi, ci sono loro: le tre suore ribelli. Si chiamano suor Bernadette, suor Regina e suor Rita. Hanno 88, 86 e 82 anni. 

 

suor bernardette e le altre 2 suore protagoniste della protesta di Salisburgo

Da tre mesi trasmettono la loro storia in diretta Instagram dal convento di Kloster Goldenstein, nel piccolo paese austriaco di Elsbethen, vicino a Salisburgo. E che storia è? Quella di tre sorelle che fanno la loro vita normalissima, dopo essersi riprese il posto da cui erano state cacciate. Volevano metterle in una casa di riposo. Le avevano già piazzate lì, a tradimento. 

 

Ma alla fine dell'estate le tre suore, con l'aiuto dei ragazzi del paese e di un fabbro, sono tornate al convento. Nel giro di poco tempo, questa notizia è arrivata ovunque. 

Una raccolta fondi per le suore di Goldstein. Sostenitori da ogni parte del pianeta. Intervistata dalla Bbc, suor Bernadette ha detto: «Piuttosto che morire in quella casa di riposo, preferisco andare in un prato ed entrare nell'eternità in quel modo». Anche noi le abbiamo rivolte alcune domande, grazie alla mediazione della signora Christina Wirtenberger

 

Buongiorno, suor Bernadette. Innanzitutto, come state? 

«Stiamo molto bene, grazie.  Questa settimana siamo state a Vienna per la presentazione del nostro libro. Inoltre abbiamo visitato il duomo di Santo Stefano e il parroco del duomo, il signor Anton Faber, ha pregato con noi». 

papa leone xiv in libano . 3

 

Può spiegare - per chi non lo sapesse - perché avete deciso di occupare il convento? 

«Ma noi non abbiamo occupato il convento! Nel contratto ci era stato garantito che avremmo potuto restare qui fino alla fine dei nostri giorni. 

Invece, dopo un ricovero in ospedale ci hanno portate in una casa di riposo in camicia da notte. Noi abbiamo semplicemente ripreso possesso di ciò che ci era già stato riconosciuto contrattualmente». 

 

(…)

Vi aspettavate tanta attenzione? 

«No. Pensavamo che la nostra storia avrebbe fatto un po' di rumore in Austria, ma giusto per qualche giorno. Non era assolutamente prevedibile una cosa del genere». 

 

Perché è successo, secondo lei? 

«Penso che molte persone mostrino partecipazione nei nostri confronti perché non tratterebbero così le loro madri e le loro nonne. Noi non abbiamo figli: le alunne sono i nostri figli, e sono state loro ad aiutarci. In ogni famiglia, certamente, si parla tanto quando qualcuno deve andare in una casa di riposo. Noi, invece, siamo state allontanate senza una parola». 

suor bernadette, suor regina e suor rita 4

 

Tra le molte persone che vi hanno viste in questi mesi di grande notorietà, ci sono anche alcune ex alunne del vostro istituto che hanno raccontato di essere state trattate con eccessiva durezza proprio da lei. Cosa risponde? 

«Allora la direttrice della scuola mi aveva espressamente ordinato di essere più severa. Col senno di poi mi dispiace molto di aver obbedito a quella richiesta. 

Ma tutte eravamo molto severe, non solo io». 

 

Oggi adotterebbe ancora gli stessi metodi educativi? 

«No. Oggi i tempi sono cambiati, viviamo nel XXI secolo. Anche i metodi educativi sono cambiati. Li abbiamo già aggiornati più volte». 

 

Ora avete contattato il Vaticano. Che cosa sperate di ottenere da Papa Leone? 

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«Chiediamo un nuovo commissario apostolico per noi.  Purtroppo il prelato Grasl non ci contatta mai di persona. Abbiamo a che fare solo con la persona delegata a occuparsi dei problemi, il signor Harald Schiffl. Avremmo voluto parlare direttamente con il nostro superiore, ma finora non siamo riuscite a metterci in contatto. 

Non si fa sentire da oltre un anno». 

 

È vero che vi è stato permesso di restare dove siete, a patto di chiudere il vostro account Instagram? 

«Sì, quella era una delle condizioni, ma gli altri punti del contratto erano molto peggiori». 

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Suor Bernadette, cosa è per lei il futuro? 

«Noi siamo suore canoniche di Santo Agostino, quindi siamo di diritto pontificio. Speriamo di ricevere presto una risposta dal Vaticano e speriamo di poter restare qui, nella nostra casa. Viviamo in convento da più di 60 anni, io personalmente da 70. Non perdiamo la speranza di poter restare, diciamo sempre: "Siamo nelle mani di Dio". Lì sta il futuro». 

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