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These images, captured by #VIIRS onboard the #NOAA21 satellite on Aug. 30 and Sept. 9, 2024, use enhanced color to highlight rain accumulation in the Sahara Desert.
Clouds are shown in light cyan, while water is dark blue to indicate moisture content.
Credit: @NOAA/@CIRA_CSU pic.twitter.com/SkFsuUPfJb
— Joint Polar Satellite System (JPSS) (@JPSSProgram) September 13, 2024
Estratto dell'articolo di www.cdt.ch
Il deserto del Sahara è sempre più verde. E a dimostrarlo sono le foto satellitari che nelle ultime settimane hanno fatto il giro del web. Immagini del satellite MODIS della NASA, dalle quali si percepisce un aumento della vegetazione in Africa. Un dato allarmante, che non può passare inosservato. Ma che cosa sta succedendo? Proviamo a fare chiarezza.
Negli ultimi mesi – a luglio in particolare – alcune parti del Sahara meridionale, tendenzialmente aride, sono state colpite da forti tempeste e, in alcuni casi, addirittura da inondazioni «catastrofiche». Una combinazione, questa, che ha portato la vita vegetale nell'area a fiorire. Passando dal tipico colore giallino al colore verde. […]
Le precipitazioni, insomma, stanno aumentando su tutta l'area del Sahara. Colpa, neanche a dirlo, del cambiamento climatico che, come spiegano gli scienziati, sta contribuendo fortemente alla trasformazione di quello che è conosciuto come il deserto caldo più esteso al mondo. Nello specifico, il fenomeno in questione è caratterizzato da un aumento delle tempeste, che si scatenano quando l'aria umida e tropicale proveniente dall'equatore incontra l'aria cada e secca proveniente dalla parte settentrionale del continente africano.
[…]
Secondo le prime analisi, le parti di Sahara colpite dalle piogge sono diventate da due a sei volte più umide di quanto erano in precedenza.
[…] In un primo caso, la transizione da El Niño a La Niña potrebbe aver influenzato lo spostamento verso nord della zona di convergenza, nel corso dell'estate. Questo perché, secondo Haustein, El Niño – un modello climatico naturale caratterizzato da temperature oceaniche più cale della media nel Pacifico equatoriale – porta in genere condizioni «più secche del normale nelle zone umide dell'Africa occidentale e centrale». Mentre la Niña può avere l'effetto opposto.
Il secondo motivo, invece, sarebbe legato «semplicemente al riscaldamento del pianeta». «La zona di convergenza intertropicale, che è la causa del rinverdimento dell'Africa, si sposta più a nord quanto più il mondo si scalda», ha chiarito Haustein interpellato dalla CNN. «Almeno, secondo quanto suggerisce la maggior parte dei modelli».
[…] Secondo gli esperti, quello del Sahara è solo «un segno devastante delle cose che verranno». Il cambiamento, infatti, non è circoscritto solamente all'aumento della vegetazione dei deserti. Negli ultimi tempi, anche la stagione degli uragani nell'Atlantico è stata sconvolta dal cambiamento climatico, causando conseguenze importanti per diversi Paesi africani. E ora, Paesi che dovrebbero, tipicamente, ricevere più precipitazioni, ne ricevono meno a causa dello spostamento verso nord. Tra questi, ci sono Nigeria e Camerun, sui quali, secondo i dati raccolti, tra luglio e settembre è caduta una percentuale di pioggia compresa tra il 50 e l'80% di quella che dovrebbe colpire l'area durante l'estate.
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